Alla Porsche Panamera S E-hybrid 24 Hours Challenge l'importante è andare piano. Per consumi che neanche quelli di un'utilitaria. Leggere per credere
LA CHIAMATA “Una 24 Ore con una Porsche? Spettacolo!” penso tra me e me. Stavolta i ragazzi della redazione si sono ricordati di me. Si vede che sto loro simpatico. E più leggo il programma, più l'attesa sale: il ritrovo è al Grand Hotel di Rimini e, mi dico, dietro l'angolo c'è proprio – guardacaso – il circuito di Misano. Ormai la salivazione è incontrollabile. Mi preparo all'appuntamento come se dovessi uscire con Miss Brasile in carne ed ossa, perché una cosa così succede poche volte nella vita del giornalista medio.
PANAMERA All'arrivo in hotel, tra divani rossi e scintillanti specchi di felliniana memoria, una visione: un paio di Panamera S E-hybrid, tirate a lucido, con adesivi piuttosto vistosi sulle fiancate. Attaccate alla presa di corrente. La salivazione comincia a diminuire. “Non saranno 911 GT3 ma, in fondo, poteva andarmi molto peggio” tento di rassicurarmi. In fin dei conti le Panamerone vanno un gran bene, anche in pista. Il briefing pre-gara, tuttavia, non lascia spazio a dubbi: si tratta sì di una 24 ore, sì, ma di consumi. E per di più su strada, tra Rimini e San Marino!
CONTORNI CHIARI Sostanzialmente, vince chi completa il percorso impostato sul navigatore con i consumi più bassi, tenendo comunque contro anche della velocità media e del tempo impiegato per completare il loop. Naturalmente, rispettando i limiti. Fermandosi ai passaggi pedonali, anche a quelli a livello, se ce ne dovessero essere. Mi rassegno: a questo punto è chiaro che non vedrò mai Misano, nemmeno dal finestrino.A consolarmi, il nome affibbiato al nostro team, formato da altri 2 validi compagni di volante: Nürburgring. E' già qualcosa.
E-HYBRID La partenza della gara è fissata, manco a dirlo, alle 9:11 di martedì 4 novembre. Poi, ogni due ore, sale in auto il pilota successivo. E così via per 24 lunghe ore. In attesa del mio turno, previsto alle 13:11, mi studio un po' i dettagli della Porsche Panamera S E-hybrid. Sotto il cofano anteriore c'è un V6 benzina da 3 litri con un compressore volumetrico, che ben si adatta alle caratteristiche del motore elettrico sincrono trifase, due volte più potente rispetto al passato, per una potenza totale dei due cuori pari a 306 kW (416 cv se preferite). Il cambio è un Tiptronic S a 8 rapporti mentre le prestazioni sono da sportiva pura: 5,5 secondi per raggiungere i 100 km/h da fermi e 270 km/h di punta. Meglio non pensarci, perché io invece dovrò concentrarmi sui 3,1 l/100 km dichiarati e i 71 g/km. Roba da utilitaria.
PRONTI, VIA Voglio proprio vedere se il miracolo tecnologico tanto decantato da Porsche esiste ed è toccabile con mano. Naturalmente, me la danno con le battere strapiene – la E-hybrid è plug-in, quindi se la collegate ad una presa trifase potrete ricaricarla in circa 2 ore. Sono carico come una molla, ma cerco di scattare poco, ai rari semafori di Rimini e alle ripartenze dopo le rotonde. In E-Power, cioè in elettrico puro, la Panamera e-hybrid fila via decisa e pulita, con un semplice ronzio. L'autonomia a batterie segnalata è di circa 40 km. La mia corsa contro il consumo è cominciata.
MALEDETTO... ORARIO L'uscita da Rimini si rivela più difficoltosa del previsto: vado solo in elettrico ma sono costretto, causa traffico da pausa-pranzo, a usare più energia di quanta ne servirebbe. Un turno notturno, da questo punto di vista, sarebbe stato perfetto: semafori lampeggianti e zero traffico. Finalmente, vedo i primi colli. A questo punto, meglio passare alla modalità Hybrid, in cui il cervellone elettronico della Panamera sceglie quando e se far accendere il V6 a benzina. Cerco di mantenere un'andatura da lumaca ma il vecchietto con la Panda 45 che mi tallona da vicino, tentando più volte un improbabile sorpasso pizzicando il limitatore e martoriando la povera frizione, mi costringe a premere di più sul gas.
ECONOMETRI Sulla strumentazione della Panamera S E-hybrid il tachimetro è stato sostituito da un indicatore di consumo che, durante lo stint, dovrebbe sempre restare nella banda colorata in verde. L'econometro fa bene il suo lavoro e io cerco di far accendere il meno possibile il motore. Una parola. Provo a dimenticarmi del freno negli stretti tornanti sanmarinesi, la Panamerona non fa un plissé.Sfrutto le discese per ricaricare le batterie, a motore spento. In questo, i tornantoni dopo San Marino mi aiutano. Rimangono circa 8 km all'arrivo in Hotel, tra strada veloce a due corsie – zeppa di semafori – e il terrore di non avere abbastanza autonomia in elettrico. Alla fine del turno di guida, alle 15:10, faccio registrare un 4.3 l/100 km, 1:35:00 a motore spento e poco meno di 2 ore di percorso. Non male, ma avrei potuto usare i 4 km di autonomia residua rimasti nelle batterie. Infatti, c'è chi farà un ottimo 3.7 l/100 km, chi perfino 3.5 l/100 km, durante la notte.Valori, se ci pensate, incredibili per un'auto così, pur realizzati nel totale rispetto dei limiti di velocità (anche quelli di 30 e 50 km/h).
RICCHI PREMI Al secondo turno di guida, nel pomeriggio, anche la Polizia Civile di San Marino deve aver deciso di fare la sua 24 ore: il premio, però, era per la pattuglia che portava in caserma più contravvenzioni. Uno sfortunato collega – di cui non farò il nome nemmeno sotto tortura – ha ciccato uno stop e si è beccato un centone di multa. Non avendo con sé tutti i soldi, i solerti gendarmi hanno pensato bene di tenersi la sua patente in custodia fino al giorno successivo.Qualcuno racconta che, nella concitazione del momento, il collega in questione avrebbe anche detto agli agenti di verbalizzare in fretta, perché era in gara e non poteva perdere minuti preziosi. Cose che solo ad una 24 Ore.