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Prova su strada

Peugeot 407


Avatar di Mario Cornicchia, il 05/05/04

20 anni fa -

Bocca da barracuda e coda da pescatrice. Stile forte per la nuova media Peugeot che di forte ha anche il telaio e l'ottimo due litri a gasolio. Prezzi d'attacco.

COM’E’ Un po’ Giano bifronte questa nuova Peugeot. Vista di fronte sembra nata a Maranello piuttosto che a Socheaux, con una grande bocca, un frontale puntuto come quello di un barracuda e uno sbalzo esagerato davanti le ruote anteriori. La linea segue poi spigolosa fino alle fiancate con una linea dei vetri da coupé, ma la vista posteriore della 407 sembra quella di un’altra auto, un po’ banale senza né il carattere né il peso del frontale. Scelta dettata dai mercati che amano ancora le berline? Come Grecia, Spagna, Portogallo… Decisamente più riuscita ed equilibrata la SW, in arrivo a settembre.

SOLIDA Com’è tradizione Peugeot, anche la 407 trasmette una piacevole sensazione di solidità. All’esterno, con finiture curate e un aspetto robusto dalle spalle forti, e all’interno, con tessuti e plastiche dell’abitacolo dall’aspetto pesante, che dura. Lo stile è moderno e funzionale, con uno schermo multifunzione che domina la consolle centrale, eventualmente sostituito da uno schermo Lcd da 7 pollici se si sceglie il navigatore Gps (+2140 euro con telefono e caricatore Cd). Sotto lo schermo tutti i comandi sulla consolle sono facili da capire e da raggiungere.

CLIMA TEMPERATO Per la 407 e il comfort dei suoi ospiti Peugeot gioca la carta del clima a diffusione dolce. Una grande bocchetta posta al centro della plancia, in alto, che diffonde aria senza creare flussi diretti all’interno dell’abitacolo. Carta già giocata da Lancia per la Thesis, novità tra le concorrenti della 407; e per ribadire che la 407 punta in alto, di serie su tutte le versioni c’è il climatizzatore automatico.

SPAZIO Sarà un caso, ma il grande bagagliaio della 407 misura esattamente 407 dmc. Scoperto il trucco per aprire la grande bocca (si preme l’interno dello zero di “407”, come su altre Peugeot), ci si trova di fronte a un grande parallelepipedo, lungo quasi un metro, largo 1 e 10 e alto 50 centimetri. Ai lati ci sono anche due vani chiusi che misurano 9 e 12 litri. Lo spazio per i bagagli si può ampliare fino ai sedili anteriori per 170 cm di lunghezza massima ribaltando in avanti gli schienali posteriori (2/3-1/3).

SICURI COME IN CULLA La 407 è attenta anche alla sicurezza passiva. Per gli urti frontali è stato studiato un sistema con due culle che contengono il motore, una alta e una bassa per dissipare l’energia dell’impatto su due linee differenti. A corredo la 407 offre anche una dotazione completa di airbag, con doppio airbag frontale, airbag laterali per i posti anteriori, airbag per le ginocchia del pilota e airbag a tendina per le teste di tutti gli occupanti. Sullo schermo multifunzione compare il numero delle cinture allacciate per tenere a bada anche gli ospiti del divano posteriore ed evitare multe e punti detratti dalla patente se non si allacciano a dovere. Se fanno i furbi, allacciando e poi slacciando le cinture, un allarme visivo e acustico li scopre subito.

MOTORI Sotto il cofano della 407 si possono infilare tre motori a benzina (2.0 e 2.2 a quattro cilindri e 3.0 V6) e due a gasolio (1.6 e 2.0 HDI) già collaudati dal gruppo PSA e non solo. I diesel si curano dell’ambiente con il FAP, il filtro anti-particolato che necessità di manutenzione ogni 120 mila chilometri. Tre i cambi disponibili: manuale a cinque o a sei marce (2.0 HDI e 2.2), o automatico a sei marce con controllo sequenziale Tiptronic (V6).

C’HA SOTTO I BALL Uniball, per la precisione. Per le sospensioni la 407 adotta soluzioni derivate dalle competizioni con snodi Uniball, leghe leggere e perni disaccoppiati. Per la V6 comfort e tenuta sono affidati a sospensioni a regolazione elettronica, con la possibilità di scegliere un assetto più sportivo.

BEN DOTATA A un prezzo base di poco superiore ai 20 mila euro la 407 offre una dotazione completa di tutto e anche di più: oltre ai servizi che ormai si possono dare per scontati, la 407 ha anche il climatizzatore automatico, l’utilissimo sensore pioggia, il sensore fari, sette airbag, Abs, Esp, computer di brodo, radio bi-tuner con cd e cerchi in lega da 16 pollici. Per una 2.0 HDI Comfort si spendono 23.800 euro. Un buon prezzo rispetto alla concorrenza e chi vuole qualcosa in più può scegliere tra Sport (+1000 euro), Sport Pack (+2000 euro) ed Executive (+2000 euro). Chi invece aspetta la SW, si deve preparare a spendere 1200 euro in più rispetto alla berlina

COME VA Tra le francesi, Peugeot ha sempre avuto la posizione di guida meno francese, con sedili duri al punto giusto e non molli come cuscini in piuma d’oca. La 407 aggiunge la piena  regolabilità di sedile e volante, per guidare nella posizione migliore, con ampie escursioni: chi ama la posizione raccolta può tirare il volante così indietro da provare a guidare con le gengive.

GRANDE ROUTIERE Sedili grandi con un buon sostegno anche per alti e per larghi, visibilità facile in tutte le direzioni, abitacolo luminoso e accogliente: sulla 407 si vive bene. L’unico limite ai lunghi viaggi è la rumorosità, un isolamento non troppo efficace del rotolamento delle ruote sull’asfalto che, unito a qualche rumore aerodinamico, diventa alla lunga stancante. Cinque stelle ai tergicristalli: il sistema a farfalla con un motorino indipendente per ogni spazzola funziona senza saltellare anche oltre i 210 km/h.

MAGNETIQUE Per la sua propensione a rimanere ben attaccata all’asfalto, la 407 è davvero formidabile. Le sue sospensioni lavorano egregiamente anche su strade dai fondi vergognosi, assicurando un comfort elevato stira-strade e una tenuta di strada inamidata. Chi al volante si diverte, trova una precisione di guida chirurgica che permette una guida sportiva senza improvvisazione. Chapeau e contro-chapeau.

2.0 HDI Il fenomenale 2.0 common rail, frutto dell’accordo tra PSA (Peugeot-Citroen) e Ford, entusiasma anche abbinato ai 15/16 quintali di stazza della 407. Ha una spinta ai bassi regimi che pochi motori possono offrire e una straordinaria abilità nell’assecondare le richieste del pilota: tu premi sull’acceleratore e lui spinge sempre. Il cambio a sei marce è un po’ gommoso, poco sportivo (motore e sospensioni fanno desiderare un cambio più metallico) ma è sempre difficile sbagliare una cambiata, anche se si muove la leva con cattiveria pistaiola.

2.2 Un po’ ruvido, si sente cantare da sotto il cofano. Ma stupisce per l’agilità e per la capacità di riprendere bene, senza scosse, anche da regimi da passeggio, quasi fosse un diesel. Motore piacevole, alternativa al 2.0 HDI giustificata soltanto dallo snobismo anti-gasolio o dai 500 euro in meno nel prezzo di acquisto.

3.0 V6 Motore sostanzialmente inutile se non siete snob fino al midollo. È meno divertente e decisamente meno economico rispetto al 2.0 HDI. Ha una taratura felina con una buona spinta ai bassi e poca energia agli alti regimi. Ma rimane l’unica scelta se desiderate un cambio automatico a sei marce con comando sequenziale, molto reattivo alla pressione sul pedale dell’acceleratore, forse troppo anche in selezione comfort. Se si sceglie di fare da soli, il sistema continua invece a fornire un aiutino a volte indesiderato. Sulla V6 ci sono anche le sospensioni a controllo elettronico, ma la 407 è già così ben piantata a terra che non se ne sente l’esigenza.


Pubblicato da M.A. Corniche, 05/05/2004
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