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Prova su strada

Peugeot 307 CC


Avatar di Mario Cornicchia, il 24/10/03

21 anni fa -

Per avere un posto al sole, o al coperto, Peugeot ha introdotto da tempo la formula CC, Coupé-Cabriolet. Che oggi si si allarga con una nuova versione e i posti al sole diventano quattro.

COM’E’

Il suo profilo migliore è quello en-plein-air, quando si spoglia del tetto in lamiera. Il frontale, ripreso direttamente dalla versione berlina, così come il pianale, si raccorda bene al parabrezza, per l’occasione molto inclinato, e alla coda dal profilo discendente. Quando la 307CC si copre per l’inverno la coda diventa più massiccia, come la casa temporanea di una 307 paguro. Grande quanto basta per riporre il tetto in lamiera nella stagione calda e/o una buona quantità di bagagli.

DUE PEZZI

Il tettosi ripiega nel bagagliaio in 25 secondi, semplicemente premendo un pulsante sul tunnel centrale. L’operazione è completamente automatica, senza blocchi da azionare manualmente e si può effettuare anche in movimento, fino a 10km/h. Allo stesso tempo, si abbassano i quattro vetri. Operazione rapida e silenziosa, tanto veloce da riuscire al semaforo, in attesa del verde. In realtà i pezzi in cui il tetto si scompone sono più di due poiché durante l’operazione il lunotto si stacca dai montanti posteriori prima di riporsi nel bagagliaio.

QUATTRO POSTI

Più lunga di 14 centimetri rispetto alla 307 berlina, la 307 CC offre quattro bei posti veri, con sedili posteriori separati, un po’ infossati e confortevoli, con spazio per la testa anche per gli alti. Più comodo, ovviamente salire a capote aperta, ma anche a capote chiusa lo scorrimento e il ripiegamento in avanti dei sedili aiuta a salire senza una propedeutica pratica yoga.

ALU SHINING

L’abitacolo della 307CC è impreziosito da finiture dall’aspetto metallico. Operazione non indispensabile poiché gli interni della 307 offrono già esperienze sensoriali positive, nella qualità delle plastiche e nella precisione dei montaggi. Chi vuole fare la follia può optare per le finiture integrali in pelle che, oltre ai sedili, ricoprono i pannelli delle portiere e la plancia. Un bel effetto lusso.

DA ZERO A 200

Volete aprire il bagagliaio? C’è il trucco: il pulsante è lo zero di 307, come su altre Peugeot. Premendo lo zero si apre un bel bagagliaio diviso in due orizzontalmente da una tendina. È il limite di carico sotto cui stivare bagagli quando il tetto è aperto, pari a 204 litri. Se il tetto è in posizione si può sfruttare anche il volume sopra la tendina per 350 litri in totale.

TIRA LA RUOTA

In comune con la versione berlina la CC ha il pianale e il frontale, con il cofano in alluminio e i parafanghi anteriori in materiale plastico. Per irrigidire la struttura, oltre ai canonici irrobustimenti sul pianale, Peugeot ha utilizzato una serie di tiranti sotto la carrozzeria, otto per la precisione, che limitano la torsione del telaio soprattutto quando la capote è ripiegata nel bagagliaio, realizzati con un tubo d’acciaio appiattito e in acciaio piatto. Una idea furba che limita a 80 kg l’aumento di peso rispetto alla berlina.

SICUREZZA NASCOSTA

Rispetto alla berlina, il parabrezza è diverso, più inclinato e con robusti tubi di rinforzo annegati nella cornice a mo’ di roll-bar. Sempre in tema di sicurezza e di ribaltamenti, la CC monta due massicci roll-bar a U in alluminio nascosti dietro i sedili posteriori, pronti a scattare fuori in 150millesimi di secondo nella malaugurata eventualità in cui le ruote si staccassero dal terreno puntando il cielo.

MOTORI

Tre le motorizzazioni, tutte a benzina, quattro cilindri e sedici valvole: una su base 1,6 litri e due su base due litri. Il 1.600 eroga 109cv/80 kW a 5750 giri e 147 Nm a 4000 giri, con l’85% della coppia massima disponibile già da 2000 giri e del 95%, pari a 140 Nm, tra 3000 e 5500 giri. Velocità massima pari a 191 km/h, 0-100km/h in 12,7 secondi. La versione 2000 più tranquilla eroga 136cv/100kW a 6000 giri e 190Nm a 4100 giri per 207 km/h e 10,9 secondi per lo 0-100. Può essere abbinato al cambio automatico La duemila più potente offre invece 180cv/136kW a 7000 giri, 202Nm a 4750 giri per 225 km/h e 10 secondi netti per lo 0-100. Per ora gli ottimi diesel HDI non sono previsti.

PREZZI

Una cabriolet e una coupè a un prezzo non molto lontano da quello della versione berlina. I prezzi vanno dai 22.600 euro della 1.6 16v ai 27 ai 27.900 della 2.0 16v 180CV. La 2.0 16V costa 23.900 euro. La dotazione è completa: Abs con Ebd, doppio airbag frontale e laterale, climatizzatore automatico con filtro antipolline, cerchi in lega, computer di bordo, ESP, fendinebbia, Radio con Cd e comandi al volante, pedaliera in alluminio, sedili anteriori regolabili in altezza, retrovisori esterni regolabili e riscaldabili elettricamente, volante rivestito in pelle. Che volete di più? Forse gli interni in pelle (2300€), la vernice metallizzata (360€), il cruise control o il navigatore satellitare (1900€).

COME VA

L’abitacolo della 307 CC è molto accogliente, come quello delle 307 da cui deriva. Lo stile sobrio degli interni e la buona fattura rendono piacevole la permanenza a bordo. Anche gli spazi a disposizione accontentano pure i più alti e gli amanti della cucina abbondante. Il volante si regola in altezza e in profondità come il sedile, con escursioni tali da adattarsi bene a tutte le taglie. Anche la visibilità non manca, grazie al grande lunotto ampio e ai vetri laterali ben dimensionati e ben sagomati. In un una parola, chiusa la 307CC non fa rimpiangere una berlina.

BEN PROTETTI

Tanto meno aperta la 307 CC fa rimpiangere una berlina. Anzi, diventa più silenziosa e con i vetri sollevati (c’è un unico tasto per tutti e quattro, come non può mancare sulle cabrio moderne) si è ben protetti dai flussi aerodinamici anche alla massima velocità. Anzi, a 200 orari si può anche chiacchierare senza dover ricorrere, a fine viaggio, alle cure di un otorinolaringoiatra. Il frangivento, optional, si può lasciare sullo scaffale della concessionaria.

CC

Coupè o cabrio, pari sono anche nella guida. Ottimo lavoro sull’assetto e sul bilanciamento dei pesi, quello eseguito dai tecnici Peugeot. E anche gli otto tiranti sembrano funzionare a dovere. Chiusa la CC è più rigida, pari a una coupè con il tetto ben saldato alla carrozzeria. Non scricchiola, non sembra flettersi mai nemmeno facendo apposta a mettere in crisi la carrozzeria. Quando si apre il tetto, il tonfo che si avverte quando il lunotto si appoggia nel bagaglio rende conto del peso che si sposta da sopra le teste alla coda. Eppure la CC sembra non risentirne. Quando è aperta si avverte qualche minima torsione del telaio ma la guida rimane molto piacevole, sicura e precisa anche quando si esagera un po’.

DUE LITRI

Il motore 1.6 non era disponibile per la prova ma probabilmente, dalle curve di potenza e di coppia, somiglia molto al due litri meno potente per piacevolezza. I 136 equini sono sempre pronti e disponibili a tutti i regimi senza fa giungere lamenti dal vano motore. Silenzioso e docile, il duemila rende la guida facile e agile, senza stress. La cavalleria è sufficiente poi per rendere la guida divertente e redditizia quando si decide di fare sul serio, assecondata da un cambio facile e veloce e da freni all’altezza della situazione.

CAVALLI INDOLENTI

Meno piacevole è il due litri da 180 cavalli. Cavalli di razza diversa, meno trattabili e docili e con tendenza al nitrito fragoroso. Il duemila più sportivo, in realtà, non sembra disponibile ai bassi regimi e nemmeno così potente agli alti. Il rombo sportivo, poi, si fa apprezzare al semaforo ma disturba nei trasferimenti veloci a tetto chiuso.

Pubblicato da M.A. Corniche, 24/10/2003
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