La nuova Peugeot 208 ha un look più felino, ma oltre al restyling c'è di più. Arrivano il PureTech turbo, il cambio automatico a 6 marce e altre nuove tecnologie
NON SOLO DESIGN Ha gli artigli in coda e una calandra a effetto 3D (nome in codice: Equalizer), ma la Peugeot 208 2015 si rinnova in modo più profondo di quanto dica lo stile, ora anche più personalizzabile. Insieme al restyling debuttano infatti il cambio automatico EAT6 in abbinamento al turbobenzina PureTech da 110 cavalli, nuove tecnologie optional come il Mirror Screen, la retrocamera (550 euro) e l’Active City Brake (250 euro), la frenata automatica a bassa velocità. La gamma motori, adesso, è tutta Euro 6.
GRAFFIATA Lunga soli 397 centimetri e molto affusolata, la Peugeot 208 nasce come un’auto a vocazione più femminile, nelle forme come nella guida, facile e leggera. Questo restyling porta invece qualche cromosoma Y: il frontale, ad esempio, è più sportivo soprattutto negli allestimenti superiori che si fregiano di inserti cromati (o colorati) nella calandra. Anche il nuovo paraurti dà alla compatta francese un’espressione più decisa. L’ultima iniezione di grinta? Arriva dai fanali posteriori a Led, tre strisce che paiono tracciate dalle unghie di un leone per diventare sigillo del Casato all’imbrunire.
MENTHOL&WHITE La 208 diventa più sportiva anche grazie alle personalizzazioni, con inedite tinte Matt in alternativa a quelle a pastello, metallizzate e perlate (13 in tutto) e i pacchetti Menthol White e Lime Yellow (190 euro per gli esterni + 450 euro per gli interni). Nel primo caso si tratta di speciali trattamenti della vernice che riflettono la luce creando un effetto opaco e satinato alla vista, quasi granuloso al tatto; disponibili nei colori Ice Grey (più sportiva) e Ice Silver (più elegante), costano 730 euro (180 euro il delta-prezzo sul metallizzato) e, a detta di Peugeot, resistono meglio ai micrograffi e ai lavaggi aggressivi. I pacchetti di personalizzazione Menthol White e Lime Yellow (abbinabili alle Orange Power e Icy white) aggiungono invece dettagli quali gli inserti cromati nella calandra, modanature in nero lucido, calotte specchi nero perla e piccoli dettagli nel colore scelto (bianco o giallo). Colore puntualmente ripreso negli interni dai rivestimenti dei sedili, del volante, della cuffia del cambio e da altri inserti. Dal secondo livello di allestimento (Active) in su, tutte le 208 2015 hanno lo schermo touch da 7 pollici, volendo dotato di funzione Mirror Screen per “importare” alcune app dello smartphone collegato.
GT LINE Esistono infine delle 208 che escono di fabbrica già acchitate in chiave racing. La più soft è la Peugeot 208 GT Line, e si riconosce dall’Equalizer puntinata di rosso, finiture cromate, cerchi da 17’’ Caesium, scarico cromato, sedili sportivi nero-rossi, volante specifico, pedaliera in alluminio e tanti piccoli dettagli sportivi. Ma nessun upgrade tecnico di sorta: la Peugeot 208 GT Line si guida con alcuni dei motori “di serie”: benzina 1.2 Puretech da 110 cv e 1.6, diesel BlueHDi da 100 e 120 cv.
GT “VERA” Altro discorso la 208 GTi by Peugeot Sport, che però sarà in concessionaria solo a settembre: assetto ribassato, carreggiate allargate, cerchi da 18’’, sedili sportivi, tappetini rossi, tinta esclusiva «coupe franche» (nero opaco-rosso lucido), ma anche freni anteriori Brembo, differenziale a slittamento limitato Torsen, collegamenti al suolo e regolazioni delle sospensioni specifiche, pneumatici Michelin Pilot Super Sport. In buona sostanza, sarà la nuova 208 più prestazionale.
FUTURO A… GPL Sotto il cofano si parte dal piccolo 1.0 PureTech da 68 cv per arrivare al 1.6 THP da 208 cv della GTi by Peugeot Sport. In mezzo, però, ci sono tante soluzioni intermedie. Restando alla pompa verde, confermato il 1.2 PureTech da 82 cv, cui si affianca la nuova versione turbo da 110 cv e 205 Nm abbinata al cambio a cinque marce o, unica nella gamma, al cambio automatico EAT6 a sei rapporti. In entrambe i casi i consumi dichiarati sono di 4,5 l/100 km nel misto. Lato diesel, invece, la scelta è tra tre declinazioni del 1.6 BlueHDi: da 75 cv e (3 l/100 km), da 100 cv e 233 Nm e da 120 cv e 300 Nm. Il gasolio più potente è l’unico con manuale a 6 marce, gli altri due si fermano a cinque. Prossimamente, ma non prima del 2016, arriverà anche la Peugeot 208 a GPL.
PREZZI In fase di lancio – seconda metà di giugno – si prevedono sconti che permetteranno di mettersi in garage una Peugeot 208 2015 con meno di 10.000 euro. Nel frattempo il listino fissa prezzi a partire da 12.300 euro le versioni a benzina e da 16.050 euro per le 208 a gasolio, ovviamente in configurazione a 3 porte. Per le cinque porte, a parità di motore e allestimento (Access, Active, Allure, GT Line) si pagano in media 700 euro in più.
PICCOLO E’ BELLO Volante lillipuziano e strumentazione rialzata: la cabina di comando della Peugeot 208 rimane unica nel suo genere ma non è una novità, perciò ci metto relativamente poco per prendere le misure all’i-Cockpit, introdotto da Peugeot ormai tre anni fa. E una volta centrata la triangolazione giusta per avere tutti gli indicatori sopra il livello della corona e il “polo sud” del volante non troppo a ridosso delle ginocchia - in questo avere una corporatura nella media aiuta -, inizio il mio giro, apprezzando sin da subito la precisione dello sterzo e le sue risposte “sincere”.
TU MI TURBI Comincio dalla novità assoluta, il 1.2 turbobenzina PureTech da 110 cavalli. E’ un tre cilindri ma non lo diresti, perché solo nelle accelerazioni più vigorose si permette di far sentire tutto il suo frullare. Per il resto, pochissime vibrazioni e tanta pace in abitacolo, anche a velocità autostradali. Oltre che silenzioso, questo turbo è brillante, spinge bene anche fra i tornanti, senza poi presentare un conto troppo salato; al di là del dato dichiarato, tenere i 17 km con un litro nel mirino non è un’impresa senza imporsi di viaggiare a passo felpato. E che si scelga il cambio manuale (dalla corsa un po’ troppo lunga) o l’automatico a sei marce, da questo punto di vista cambia poco.
SINISTRO A RIPOSO Cambia invece molto nella guida, dove l’EAT6 in coppia col milledue turbo si rivela una piacevole sorpresa. E’ di per sé un automatico abbastanza morbido e veloce negli innesti, rilassante, ma ancor più godibile con il setup più sportivo. Premendo “S” alla base della leva, la centralina smette la caccia alla marcia più alta – per abbassare i consumi – e tiene il motore un po’ più su di giri, agevolando un passo di fanfara. In “S” anche i passaggi alla marcia inferiore assecondando meglio i desideri del piede destro, a tutto vantaggio di una guida brillante. L’EAT6 diventa poi una scheggia se si opta per la modalità manuale.
QUI DIESEL Considerato il buon compromesso che offre tra prestazioni e consumi, il PureTech turbo può essere preso in seria considerazione da chi cerca una compatta tuttofare: siamo sui 18/19.000 euro a seconda del tipo di cambio (1.150 euro è la differenza per avere l’automatico). Va da sé, tuttavia, che in questi casi il cliente medio (italiano soprattutto) si butta sul diesel e all’ingresso trova il BlueHDi da 75 cavalli. Pochi, forse, se con la 208 intendete macinare parecchia autostrada – a proposito: al cambio manuale, scelta obbligata, non guasterebbe una sesta marcia di riposo – ma godibile in città, perché pronto ai bassi e attento a non alzare il gomito. Di contro non ci mette molto prima di assopirsi, e perciò il vero diesel factotum resta la versione da 100 cavalli, che ha quel po’ di elasticità e di nerbo in più da cavarsela in ogni situazione.
IO FRENO DA SOLA Nel traffico, un aiuto arriva anche dall’elettronica, sempre intenta a mettere una pezza anche alla nostra sbadataggine. La nuova Peugeot 208 prevede – soltanto come optional – l’Active City Brake, la frenata automatica che entra in azione sotto i 30 km/h per evitare incidenti o, quantomeno, limitare i danni. Funziona grazie a un radar installato nel parabrezza (non con i sensori), capace di riconoscere un veicolo fermo (o in arrivo nello stesso senso di marcia) a una distanza compresa tra 8 e 10 metri. Agli ordini del radar, la 208 può arrivare a fermarsi completamente da sé. Il bello è che, a differenza di altri dispositivi simili, questo succede anche se il guidatore di turno azzarda un intervento in extremis su freno ed acceleratore.