Lasciati i pupazzetti C'mon ai bambini la Corsa scopre le ruvidità macho e manda su strada la versione più veloce mai costruita. Messa a punto sul vecchio circuito del Nurburgring da ingegneri Opel, piloti di fama e specialisti Lotus, ha una guidabilità sorprendente e un look molto vistoso. Sulle strade italiche a partire da maggio.
COM'E' La sigla non aiuta molto a mettere in circolo ormoni: OPC sa tanto di associazione umanitaria, di partito politico, niente a che vedere con Abarth o con Brabus, tanto per fare dei nomi. Basta uno sguardo alla Corsa blu però per ricordarsi che OPC ha ben altri significati. L'acronimo di Opel Performance Center che già compare su molte Opel, è ormai un nuovo brand, un marchio autonomo riservato alle Opel sportive.
BISBETICA Una sigla che sulla nuova Corsa OPC fa comunque il suo effetto: l'auto è vistosa, senza timidezze ma senza essere tamarra. Tuttavia quelle branchie alla base dei passaruota, quelle voragini anteriori che si aprono sul paraurti maggiorato, e quel labbro posteriore alzato come se volesse ringhiare a chi osasse avvicinarsi troppo, fanno il loro bell'effetto scenico. Senza contare l'alettoncino che spunta all'estremità del lunotto, e i passaruota muscolosi e ampi per fare spazio ai cerchi maggiorati. Insomma, l'aria da bisbetica non gliela toglie nessuno.
ESIBIZIONISTA Un'auto per giovani dentro, che si fa notare, forse la più vistosa di tutte le OPC prodotte, di sicuro la Corsa più veloce mai realizzata, con le appendici aerodinamiche e soluzioni molto sportive, vedi i retrovisori esterni con due braccetti a fare da supporto in stile Porsche per esempio. O i cerchi dal disegno aggressivo.
UN MONDO A PARTE Appena si apre la portiera però è un altro mondo. L'ambiente interno è prevalentemente scuro, come si addice alle sportive, enonostante i sedili racing con appoggiatesta integrati, le cromature intorno a bocchette di aerazione e strumenti, il tachimetro con scala a 240 km/h e il volante in pelle a tre razze con impugnatura sportiva e base in alluminio, l'aria che si respira è improntata all'eleganza. Certo, potrebbe anche essere il solito bluff, giusto per sollecitare l'immaginazione sportiva più che offrirne la sostanza, ma non è così. La sostanza c'è: si vede e si sente.
BRACCIA E MENTI Soprattutto la sostanza tecnica. Non foss'altro perché per metterla a punto si sono impegnati ingegneri del Reparto veicoli speciali Opel, tester coordinati dal pilota Manuel Reuter (vincitore tra l'altro di due 24 Ore di Le Mans) ed esperti della Lotus Engineering. Tutti insieme ma non per preparare una versione sportiva tout court della Corsa, bensì per realizzare il sesto prodotto del nuovo brand Opel. Il telaio della OPC è così abbassato di 15 mm rispetto alle altre Corsa, l'assale posteriore è irrigidito fino ad aumentare la resistenza al rollio del 25%,i gruppi molla/ammortizzatori ritarati per essere più adatti allo scopo.
DI PIU' E DI SERIE Con la OPC arrivano di serie anche il controllo della stabilità ESP, i già citati cerchi in lega da 17" (optional da 18"),freni maggiorati (da 308 mm di diametro all'anteriore e da 264 al posteriore) con le pinze di colore blu, uno sterzo variabile-progressivo che è una rarità nel segmento, e un motore che non poteva non essere speciale.
ALTE PRESTAZIONI Si tratta del turbo benzina di 1.598 cc (alesaggio/corsa: 79,0/81,5 mm) con 192 cv (141 kW) a 5.850 giri/minuto e 230 Nm di coppia massima disponibile dai 1.980 ai 5.850 giri. Non solo, quest'ultima può essere aumentata per qualche secondo del 15% circa (fino a 266 Nm) grazie alla funzione overboost. Di serie il cambio manuale a 6 marce. Caratteristiche tecniche che consentono alla OPC di raggiungere i 100 km/h in 7.2 secondi con partenza da ferma e una velocità massima di 225 km/h. Buoni anche i consumi, che consentono una percorrenza media di 12,6 km/l.
TECNICA FINE Un motore con testata, pompa e collettore di aspirazione del turbo in alluminio, e con un peso complessivo di 131 kg, frutto di unaprogettazione congiunta Opel e BorgWarner Turbo Systems (ex-KKK), mentre tutta by Opel è l'ottimizzazione della distribuzione a 4 valvole per cilindro. Rispetto alla versione "normale" l'apertura dell'asse a camme è stata ridotta da 232° a 223°e l'escursione delle valvole da 8,5-9,5 mm a 7 mm, migliorando sia nel peso sia nell'attrito. La potenza specifica è ora di 120 CV/litro mentre la coppia di 144 Nm/litro. Il convertitore catalitico e la nuova centralina elettronica a tecnologia ibrida lo rendono inoltre facilmente adattabile alle future normative (Euro 5). Il prezzo non è ancora stato definito, ma dovrebbe essere compreso tra i 22.500 e i 23.000 euro.
COME VA Se non fosse per i sedili ricavati su un guscio di plastica si potrebbe pensare di essere in una piccola in versione lusso, curata e persino comoda. Si tratta di sedili sportivi, con un sostegno laterale efficace e confortevoli, regolabili sia in altezza, sia in profondità. Sedili a parte, c'è tutto quel che serve per mettersi subito a proprio agio, compresi ilvolante, regolabile in tutti i modi, climatizzatore, navigatore e radio.
BISBETICA DOMATA Basta girare la chiave di accensione però per ritrovarsi in un altro mondo: un bel suono pieno, cupo, che si ascolta con piacere e che non tradirà le aspettative nemmeno a pieni giri, invade subito l'abitacolo. Il resto viene appena ci si muove. Da brava bisbetica domata la Corsa OPC non ti sbatte subito sul muso i suoi 192 cavalli ma lo fa educatamente. E' così dolce e progressiva che, sound a parte, si fatica anche a pensare che il suo 1.6 possa disporre di tanta potenza e che possa scattare da zero a 100 in poco più di sette secondi.
SEMPRE PRONTA Un'auto con una doppia anima, che all'inizio è docile e agilissima, con uno sterzo preciso e fin troppo leggero quando ci si muove in città, ma che prende giri e velocità senza esitare appena si preme sul pedale destro. Sempre con modi educati, senza nervosismi e scatti improvvisi. Da un lato progressiva, dall'altro quasi senza sorprese, sempre controllata. Forse non sarà così eccitante come qualche concorrente, ma è molto immediata e facile da guidare. Mai un vuoto, mai una indecisione, anche in sesta a 1.500 giri basta un tocco dell'acceleratore per riprendere giri e brio.
MOLTO DEMOCRATICA I pesi ben distribuiti e l'assetto rivisto consentono di guidare al limite in piena sicurezza, senza sorprese o reazioni scomposte. Il divertimento è garantito e il rischio che si ecceda con il piede destro senza rendersene conto è sempre dietro l'angolo. Anche perché l'ESP è molto democratico ed entra in funzione proprio quando non ne può più fare a meno, lasciando di conseguenza molta libertà al pilota.
NEUTRALE Sempre ben piantata a terra, ha un comportamento molto neutro e in curva è difficile metterla in difficoltà. L'anteriore resta sempre in traiettoria e anche al limite riesce a tenere a bada la tentazione di cedere al sottosterzo. Unico neo, ma non è colpa della OPC, la visibilità ridotta nelle curve più strette a causa del montante anteriore piuttosto spesso.