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Prova su strada

Opel Astra Sports Tourer 2016


Avatar Redazionale, il 22/03/16

8 anni fa - Con un bagagliaio da 540 litri la Opel Astra Sports Tourer sfida la concorrenza

Come è e come va la nuova Opel Astra Sports Tourer 2016: la prova su strada

TOCCA ALLA FAMIGLIA E così, fresca fresca di premiazione come Auto dell’anno 2016, la Opel Astra si dedica anima e corpo alla famiglia, proponendosi agli aficionados del segmento in versione station wagon o Astra Sports Tourer, come amano chiamarla in casa Opel. Tantissimo è cambiato rispetto al modello uscente. Già, perché facendo tesoro di quanto portato in dote dalla sorella a 5 porte, anche l’Astra con la coda è diventata più leggera, tecnologica e performante.

ASPETTO IMPORTANTE Tutto comincia dalla struttura leggera. La versione d'ingresso, solo per fare un esempio, ferma l'ago della bilancia a 1.263 kg con guidatore a bordo, ovvero meno 130 kg rispetto a prima. Progressi di un certo peso (scusate il gioco di parole), frutto di una mirata dieta a zone a base di acciai ad alto resistenziale, oltre che di una riprogettazione delle componenti scesa fin nel minimo dettaglio.

QUANTO E’ GRANDE? Se la 5 porte si è leggermente rimpicciolita rispetto al modello che sostituisce, la nuova Opel Astra Sports Tourer ha conservato le misure del modello precedente. Questo vuol dire 4 metri e 70 centimetri da paraurti a paraurti per una larghezza di 1 metro e 87. Numeri che, se così dicono poco, hanno il loro bel perché una volta seduti in auto. Ottimo lo spazio per i passeggeri anteriori, buono quello per tre adulti che, volendo, possono occupare il divano posteriore.

SI MASCHERA BENE Anche se sopra le ruote posteriori, secondo me, c’è un po’ troppa lamiera, la missione dei designer di alleggerire la linea, può dirsi compiuta. La coda della Astra wagon sembra più snella di quanto non sia grazie alla nervatura che solca la fiancata e per via del motivo cromato che passa sopra i finestrini e arriva sino al montante C.

QUI BAGAGLIAIO Subito i numeri: 540 litri in configurazione standard che diventano 1.630 a sedili reclinati (+ 80). Non sarà il record della categoria (qualche concorrente fa meglio) ma ogni centimetro è ben sfruttabile. La soglia di carico è bassa e la forma regolare. Piacevole al tatto e alla vista la moquette con cui è totalmente rivestito. In più, non richiedendo la ruota di scorta di dimensioni normali, avrete un capiente doppio fondo. Reclinare i sedili, poi, è questione di pochi attimi: basta tirare due leve (ai lati del bagagliaio) e in un colpo solo si libera un piano di carico senza scalini.

DOPPIO GIOCO Non finisce qui perché in Opel hanno pensato anche ai pigroni. Scherzi a parte, il portellone della nuova Astra Sports Tourer si apre e, prima assoluta per il segmento, si chiude avvicinando il piede al paraurti. Qualora abbiate un garage dal soffitto particolarmente basso non c’è da temere, l’apertura elettrica si regola su 2 posizioni, proprio come sulle vetture alto di gamma.

BEN EQUIPAGGIATO Tanti gli optional pensati per chi ha diverse esigenze di stivaggio, fra cui i binari in alluminio che fanno gioco di squadra con un ferma bagagli dello stesso materiale. Senza dimenticare ganci e gancetti sparsi qua e là, oltre all’immancabile rete metallica per l’amico a 4 zampe.

INTELLILUX Bisogna riconoscere alla nuova Astra Sports Tourer il primato di essere la più tecnologica del segmento. E ci si mette poco a capirlo. Con i fari IntelliLux a matrice di Led, per esempio, si può viaggiare sempre con gli abbaglianti inseriti senza paura di accecare chi c’è davanti o chi arriva dalla corsia opposta. Provati un volta non se ne può più fare a meno.

INTELLILINK Mi è piaciuto anche il sistema infotainment. Lo schermo da 8 pollici si consulta facilmente ed è veloce al tocco del dito. In più, i tecnici Opel hanno saggiamente separato i comandi del clima così da non dover scorrere inutili menù prima di cambiare temperatura. Sempre gradita la cara vecchia rotellina per regolare il volume.

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ONSTAR E poi c’è l’angelo custode chiamato Opel OnStar che, per chi ancora non lo sapesse, dà la possibilità di avere h24 un operatore cui chiedere la qualunque. L’ho messo alla prova domandando l’indirizzo dell’oculista più vicino nel bel mezzo della campagna portoghese, di sabato sera per giunta. Pochi secondi e sul navigatore è arrivata la mappa da seguire. Davvero utilissimo, anche perché, facendo riferimento alla lingua impostata, vi risponderà sempre un operatore che vi capirà. Basterebbe questo a chiudere il capitolo tecnologia sulla nuova wagon. E invece no, perché fanno parte del pacchetto anche i sistemi Android Auto e Apple Car Play per la connessione dello smartphone (sono poche le auto che li hanno entrambi).

PER TUTTI I GUSTI Alla voce motori rispondono presente le stesse unità che albergano sotto al cofano della 5 porte. Sul fronte Diesel c’è il valido 1.6 CDTi declinato in 4 varianti di potenza: da 95, 110, 136 e 160 cavalli (ma con il doppio turbo). Fronte benzina, apre le danze il piccolo 3 cilindri 1.000 cc da 105 cavalli per poi passare al 1.400 aspirato da 100 cavalli, disponibile anche turbo munito da 150. Al vertice dell’offerta troviamo il 1.600 turbo da ben 200 puledri.

QUANTO E QUANDO E arriviamo al capitolo prezzi e allestimenti, questi ultimi, manco a dirlo, uguali al resto della gamma Astra: Base, Elective e Innovation. Disponibile da aprile, il listino della nuova Astra Sports Tourer parte da 18.600 Euro con motore benzina 1.4 da 100 cv, per passare a 21.600 con il nuovo Turbo ECOTEC 1.0 a iniezione diretta da 105 cv. Lato diesel, il primo prezzo è di 23.000 Euro per il 1.6 CDTi da 95 cavalli. Nel mezzo c’è l’offerta più ghiotta per noi Italiani. Servono 23.800 Euro per portarsi in garage il 1.6 CDTi da 110 cavalli in allestimento Innovation. A quota 26.000 il 136 cavalli nello stesso allestimento, mentre saliamo a 27.100 Euro per il più potente bi-turbo da 160 cavalli. 

SEMPRE LEI In abitacolo ritrovo l’arredamento della hatchback. Tutto è ben confezionato nella Opel Astra Sports Tourer 2016. Toccando qua e là, sento sotto i polpastrelli materiali morbidi e di qualità. Sono davvero poche la plastiche che fanno arricciare il naso.

ESPERTI POSTURALI Dalla grande targhetta in rilievo mi accorgo dei sedili a regolazione elettrica AGR certificati dall’associazione indipendente di esperti posturali. Optional da 500 Euro offrono anche il massaggio lombare, le regolazioni in diversi punti compresi fianchetti (più o meno contenitivi) e lunghezza della seduta, oltre al riscaldamento e alla ventilazione. Trovare la posizione di guida ideale è un attimo anche se, a onor del vero, ho dovuto abituarmi a una cucitura sulla seduta che sulle prime si è fatta sentire. La consistenza dell’imbottitura (tedesca maniera, quindi rigida) non stanca anche dopo tanti chilometri al volante. E in effetti di strada ne ho fatta con la nuova Sports Tourer.

TRA LE CURVE Sono in Portogallo, nella Douro Valley. Un serpente d’asfalto lungo più di 140 km è il mio primo campo prova. Una wagon tra le curve? Chissà il divertimento, mi viene da pensare con una punta di scetticismo. E invece mi bastano un paio di tornanti per cambiare idea. L’Astra ST si guida bene. La dieta dimagrante si sente, tanto che quasi mi dimentico di avere a che fare con una wagon. E’ svelta e agile, l’ingresso in curva è veloce e, nonostante un assetto più votato al comfort che alla sportività (e ci mancherebbe), la nuova Astra butta giù, senza fare un plissé, curve e tornanti presi ben oltre le aspettative del buon padre di famiglia.

COME UN BURRO La coda segue precisa e anche alzando (volutamente) il piede in curva non si innescano situazioni difficili da gestire. Lo sterzo è preciso quanto basta, morbido in manovra, piacevolmente rigido alle alte velocità. I freni rispondono con un ottimo mordente e una corsa corta del pedale, mentre la leva del cambio manuale a sei marce si manovra in punta di dita, tanto da desiderarla un po’ più consistente in certe occasioni.

NUOVO BI-TURBO Per la prima volta faccio la conoscenza del nuovo 1.600 CDTi Bi-Turbo da 160 cavalli (l’unico disponibile per la prova). Coppia (350 Nm) e cattiveria (0-100 in 8,9 secondi) non mancano, tanto che in salita il 4 cilindri diesel sfoggia una spinta generosa. L’ideale viaggiando a pieno carico. I sorpassi si sbrigano in brevissimo tempo a tutto vantaggio del piacere di guida. Unico neo, un tono di voce non sempre sommesso che, nelle accelerazioni più violente, può farsi sentire.

IN AUTOSTRADA Cambio di paesaggio, arrivo in autostrada. I sensori tengono l’auto in corsia agendo sul volante mentre io mi godo il buon lavoro di insonorizzazione dai fruscii aerodinamici. Posso tenere medie elevate senza sforzo. Insomma la nuova Astra ST è stata una bella sorpresa e l’idea di democratizzare tecnologie fin ora riservate ad auto più costose, fa senz’altro onore a Opel


Pubblicato da Marco Rocca, 22/03/2016
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