Logo MotorBox
Test Drive

Opel Astra 2.0 T


Avatar Redazionale, il 18/11/05

19 anni fa - Double face, per paparini piloti.

Un pulsante fa da bacchetta magica per cambiare pelle, per trasformare l'arzilla berlina tedesca in sportiva con i fiocchi. Un incantesimo che viene a meraviglia se nella pozione si aggiunge un ingrediente speciale.

NE VALE LA PENA Bando alle ciance, una cosa va detta chiaramente da subito: i 680 euro che la Opel vuole per il dispositivo IDSplus sono spesi davvero bene. L'Interactive Driving System èun fiore all'occhiello irrinunciabile per le versioni sportive dellagamma Astra, con in testa la 2.0 Turbo nella versione ipervitaminizzatada 200 cv. Conviene risparmiare in altro modo, rinunciando per esempioalla vernice metallizzata e scegliendo magari un bel rosso ma, per chisoffre di frequenti pruriti al piede destro, le sospensioni attive da far lavorare a braccetto con il il controllo elettronico della stabilità e della trazione non possono mancare.

ABRACADABRA La loro presenza fa assurgere il tastino Sport al centro della plancia al ruolo di bacchetta magica, capace di trasformare una già vivacissima berlina in una sportiva terribilmente efficacequando si suona la carica e si parte al galoppo. Sinceramente non hoguardato bene: forse assieme al giubbino con strisce catarifrangentinella dotazione c'era anche il vestito da Mago Merlino... ma anche senzatravestimento l'incantesimo funziona. Il bottone dàall'elettronica che governa le sospensioni, lo sterzo, la motricità, lastabilità e il motore l'ordine di rendere tutto più sportivo e la musica cambia, eccome.

UNA PER TUTTI Una gran cosa per i paparini (come il sottoscritto) che non sanno rassegnarsi all'idea di rinuciare al gusto nella guida per il semplice fatto di dover scorrazzare sulla stessa, unica auto la famigliola. Nel ruolo di Mr Hyde l'Astra disegna le traiettorie con il compasso,piatta e neutra come poche altre rivali, fiondandosi da una curvaall'altra in modo felino. Quando invece veste i panni del Dr Jekyll, labest-seller della Opel torna a mettere l'accento sulla vocazione familiare di sempre.

ANIMALI DA TIRO I 200 puledri da corsa accettano di buon grado di tirare all'occorrenza il carretto, anche se carico all'inverosimile. Il picco di coppia viene dichiarato dalla Opel a 4.200 giri ma la spinta è vigorosa anche ai regimi più bassi.Questo due litri non è nemmeno lontano parente di quei vecchi turbovuoti sotto e pronti a un certo punto a sferrare un calcione nelleterga proiettando guidatore e compagnia bella in avanti. Il rendimento è più simile a quello di un aspirato di maggior cubatura. La sesta è lunga ma nelle altre marce i rilanci sono sempre brillantie non è sempre necessario intervenire sul cambio per completare unsorpasso. Anche in questi casi, comunque, la leva si comporta bene,senza incertezze.

TRA DUE GUANCIALI Motore a parte, la versatilità dell'Astra passa anche attraverso un abitacolo a dimensione di famiglia, nonostante la linea sia più grintosa di quella di molte concorrenti. La posizione di guida è praticamente perfetta, con regolazioni ampie e comandi ben disposti, ma anche dai passeggeri è assai improbabile che arrivino lamentele. Lo spazio abbonda in ogni direzione, le buche sono filtrate con disinvolturae anche a velocità di crociera elevate si riesce a conversare con untono di voce da confessionale. Quella del motore è a sua volta moltodiscreta e non turba mai la quiete dei timpani. Roba da berlina dirango superiore.

PICCOLI NEI Neppure il bagagliaio non delude. I 350 litri promessi non sono pochi e sono ben sfruttabili, grazie alla forma regolare del vano. Una soglia di carico più bassa e più larga non avrebbe disturbato,anzi, ma si tratta di un peccatuccio veniale. Alla fine ci si lamentasolo quando si devono stivare le valigie delle vacanze, certo nonquando si va a fare la spesa al supermercato. Chissà, magari traqualche anno, in occasione di un futuro restyling, alla Opel potrebberotenerlo presente e, nel contempo, trovare anche il modo di migliorare la visibilità posteriore.


Pubblicato da Paolo Sardi, 18/11/2005
Gallery
  • Gallery - immagine 2#
  • Gallery - immagine 3#
  • Gallery - immagine 4#
  • Gallery - immagine 5#
  • Gallery - immagine 6#
  • Gallery - immagine 7#
  • Gallery - immagine 8#
  • Gallery - immagine 9#
  • Gallery - immagine 10#
  • Gallery - immagine 11#
  • Gallery - immagine #12
  • Gallery - immagine #13
Vedi anche