Su strada con la quinta generazione della compatta giapponese. L'abbiamo provata a Montecarlo
BESTSELLER La nuova Swift non si rivoluziona ma innesta parecchie novità su quella che è stata una formula vincente, tanto da farne la bestseller di Suzuki con 5 milioni di pezzi venduti. Ad oggi, tra l'altro, la Swift è sempre l'unica del segmento B (ha ancora senso chiamarle utilitarie?) disponibile con la trazione integrale.
ANCORA PIU' GIU' E' stata la Suzuki più venduta anche perché, più di ogni altra, ammiccava ai giovani con un look sportiveggiante. La nuova non ha cmabiato stampo: le ruote agli angoli e i passaruota rigonfi, la finestratura a mo' di visiera di casco - sebbene smussata per via terzo montante oscurato - e il tetto "sospeso" a chiudere un padiglione stretto verso l'alto. Cosa fa la differenza? Spalle ancor più marcate, che sottolineano il baricentro più basso e la carrozzeria allargata (+4 cm). La Suzuki Swift 2017 appare più piantata a terra anche perché il nuovo assetto l'avvicina alla strada di 1,5 centimetri. Davanti come dietro, poi, fanaleria (ora a led) e paraurti hanno nuove linee, che la fanno sembrare meno compatta di prima. E invece, da paraurti a paraurti è perfino più corta di un centimetro (384 cm). La versione S, dedicata alle Swift turbo, ha un paraurti più tormentato.
INTERNI Dentro non è così giovanilista, ma qualcosa per differenziarsi dalle altre Suzuki lo fa. I più attenti noteranno il volante piatto sotto, gli accenti rossi della strumentazione e i fianchetti dei sedili più pronunciati, per contenere meglio in curva. Altra cosa le hot hatch corsaiole, d'accordo. Ma è dai dettagli che si riconosce l'abitacolo della nuova Swift, che può contare sulla strumentazione MyDrive: un Tft da 4,2 pollici per visualizzare la potenza e la coppia utilizzate, lo stato di carica della batteria (sulle versioni ibride) e altre statistiche. Completa il quadro l'infotainment con l'ormai noto schermo da 7 pollici, il supporto per i software Apple CarPlay, Android Auto e Mirrorlink e lo slot per scheda SD. Oltre ovviamente a bluetooth e porta usb.
MISURE La quinta Suzuki Swift della storia rimane corta, ma si allarga (173 cm) e stiracchia un po' il passo (245 cm) a tutto vantaggio dell'abitabilità. Spostarsi in cinque adulti, dunque, si può. E per i viaggi adesso ci sono 54 litri in più per le valigie: il bagagliaio sale a 265 litri, ma ha un piano di carico piuttosto affossato.
LIGHT Merito della nuova piattaforma Heartect, la stessa della Baleno, che ha contribuito a limare qualche rotolino di ciccia della Swift che ora pesa 120 chili in meno (915 chili in ordine di marcia). Il trucco? I tecnici hanno semplicemente riposizionato alcuni organi meccanici in modo da rendere la scocca più rigida, potendo così rinunciare ad alcuni rinforzi che issavano l'ago della bilancia.
MOTORI La nuova Swift è anche la prima Suzuki che abbina il modulo microibrido SHVS al tre cilindri 1,0 litri turbobenzina da 111 cavalli, altrimenti disponibile “liscio” solo con il cambio automatico (conertitore di coppia) a 6 rapporti. Altrimenti ci si deve accontentare di un cambio manuale a 5 marce. Doppia versione anche per il 1.2 aspirato da 90 cavalli, più economico. La Swift 4x4? E' solo con il 1.2 da 90 cavalli, ibrida e equipaggiata con cambio manuale.
SICUREZZA ATTIVA La nuova Swift non è da sottovalutare anche per le tecnologie di assistenza alla guida, tra cui figura anche il cruise adattivo, che accelera e frena in autonomia mantenendo una distanza preimpostata. Una telecamera e un sensore laser sono alla base di questi dispositivi, in particolare dell'avviso di tamponamento con frenata automatica d'emergenza e dell'avviso di sbandamento, gli altri due più importanti aiuti.
E LA SPORT? Venduta solo in versione a cinque porte, la nuova Suzuki Swift sarà commercializzata in due tempi. Tra due settimane e arriverà nelle concessionarie la versione spinta dal motore 1.2 da 90 cavalli, mentre bisognerà aspettare settembre per la Swift turbo e per la Swift a quattro ruote motrici. Suzuki, che nel 2018 debutterà con un nuovo SUV, dovrebbe aggiungere alla gamma anche una versione Sport, come da tradizione della Swift europea.
PREZZO Chi volesse acquistare la nuova Swift può però già portarsi avanti e approfittare dell'offerta commerciale valida almeno fino a fine luglio. L'auto costerebbe, di listino, almeno 13.990 euro, con 1000 euro di differenza per passare all'allestimento superiore e 950 euro in più per la livrea bicolore (compreso il costo del metallizzato). Un'ibrida costa minimo 17.690 euro, quasi 19.000 se spinta dal 1.0 Boosterjet, e l'integrale 19.190 euro. In promozione, però, Suzuki applica uno sconto incondizionato di 3.040 su tutte le versioni che abbassa il prezzo d'ingresso a 10.950 euro.
SERIE SPECIALI A prescindere dai tempi di consegna sono già ordinabili tutte le versioni. Una menzione particolare, però, va alle serie speciali che vendute a un forte vantaggio cliente. La Web Edition (10 esemplari) propone una Swift turbo da 112 cv ibrida, infarcita di personalizzazioni ed accessori, a 19.900 euro, ma è quasi esaurita. Fino a giugno, invece, sarà possibile approfittare della Launch Edition con motore 1.2, che arricchita da un pacchetto di personalizzazioni extra si propone con uno sconto sull'equipaggiamento di 3.360 euro: 12.650 euro il prezzo.
DIETA FERREA La Swift è sempre stata un'auto leggera, reattiva, caratterizzata da un certo go-kart feeling quasi stile Mini. E in questo non è cambiata, anzi. Ora si guida più in basso e con più leggerezza. Bilancia alla mano, ha perso 120 chili e il peso in ordine di marcia è abbondantemente sotto la tonnellata. Tutto questo grazie alla nuova piattaforma, ereditata dalla Baleno ma rivisitata.
RIGIDA MA NON TROPPO E' diventata ancora più rigida di meccanica, ma non per questo scomoda. Mi spiego: la nuova Suzuki Swift ha una buona tenuta di strada e se la impegni tra le curve, non si scompone granché. La taratura delle sospensioni, però, non è tale da far saltare come una molla i passeggeri al primo dosso preso un po' di slancio. C'è una certa attenzione al comfort e, anche se il vostro hobby sono le 24 ore sul pavé, non è il caso di preoccuparsi per le vertebre.
SVOLTA STRETTO Pur cercando di fare la sportivetta, insomma, la Swift resta un'auto da day-by-day. Confortevole anche nell'insonorizzazione, efficace soprattutto contro i rumori di rotolamento. Da auto di tutti i giorni è anche la frizione, morbida come il burro e vaga nello stacco, soprattutto in ripartenza. Lo sterzo, invece, mi ha ricordato un po' troppo quello della Baleno: l'avrei preferito più diretto, ma non pecca quanto a precisione. E nelle manovre in spazio stretti, la Swift può ora contare su un raggio di sterzata perfino più corto di prima: 4,8 metri.
METTI IL TURBO Dà sempre l'impressione di essere un'auto reattiva e svelta, pur avendo cambiato molto, in primis sotto il cofano. Con la Swift di quinta generazione sparisce dal listino il diesel. Si va di benzina, aspirato o turbo, a quattro o a tre cilindri. Personalmente prediligo il più piccolo, che ha più spunto ai bassi e un bel tiro, per una Swift peso piuma. Il 1.0 Boosterjet della Swift S che ho provato a Montecarlo è un motore brillante. Ancor di più abbinato al modulo microibrido di Suzuki, che non consente di fare chilometri in solo elettrico ma apre ai vantaggi delle auto ibride – in termini di sgravi fiscali e libera circolazione – ovunque queste siano incentivate dalle amministrazioni locali.
CAMBIO OK Il 1.2 aspirato resta una garanzia di bassi consumi (da 4 a 4,3 l/100 km a seconda che ci sia l'ibrido o meno) ed è l'unico motore compatibile con la trazione integrale. Ma è senza dubbio il tre cilindri ad assecondare meglio il carattere giocoso della Swift, aspettando la versione Sport. Va bene anche col cambio manuale a cinque marce, veloce negli innesti. Abbinarlo all'automatico vorrebbe dire rinunciare all'aiuto dell'ibrido, ed è un peccato.