Il restyling è soprattutto meccanico: ora la Classe C è anche mild hybrid, ma punta sempre sul diesel
MA COME? Sostiene Mercedes di aver fatto non meno 6.500 modifiche nel restyling 2018 della Classe C che soltanto nel 2017 ha venduto 415.000 esemplari in tutto il mondo, in barba al detto: squadra che vince, non si cambia. Eppure non si direbbe.
LIFTING DOLCE Non scapicollatevi dall'oculista se non vedete così tanta differenza. I designer hanno ritoccato lo stile con la matita leggera, rivisitando il paraurti anteriore di tutte le linee di allestimento, che mantiene tratti specifici nella versione di serie, Avangard, Exclusive e ovviamente AMG Line. I fari sono rimasti intonsi per forma, cambiando solo la composizione interna; per la prima volta sulla Mercedes Classe C si potranno avere i Multibeam Led, con 84 luci attive a comando singolo per adattare più velocemente il fascio di luce alle condizioni di traffico. Il tutto vale per l'intera famiglia C: berlina, SW, coupé e cabrio.
ERA DIGITALE Interventi di fino anche per gli interni. Né più né meno che un ampliamento del catalogo di finiture disponibili per plancia e pannelli porta, come il bel noce marrone o il quercia antracite. Poi sono cambiati alcuni elementi come il bottone dello start/stop e il volante, che incorpora un numero maggiore di pulsanti: troppi, per i miei gusti. Ad essere concreti la vera novità è il quadro strumenti digitale, per rispondere all'ormai noto Virtual Cockpit dell'Audi A4. E' un optional che costa 915 euro e va ad arricchire ulteriormente un abitacolo più che ben fatto. Direi lussuoso, anche se sulla Classe C 2018 non c'è ancora il doppio pannello vetrato che unisce visivamente cockpit e schermo dell'infotainment, come sulla Classe E e sulla nuova Classe A. Arriverà nella prossima generazione.
C 200 EQ BOOST Delle 6.500 modifiche, molte sono nascoste alla vista e hanno a che fare con nuovi motori. A cominciare dal 1.5 turbo benzina elettrificato che equipaggia la C 200, dotato di sistema 48 Volt con alternatore-starter azionato a cinghia. L'ibrido mild recupera energia in frenata per poi rimetterla in gioco in accelerazione: ben 14 cavalli di boost che colmano il ritardo del turbo nel mettere a disposizione la piena pressione di sovralimentazione. Questo quattro cilindri produce 184 cavalli e dichiara consumi di 6 litri per 100 km nel combinato.
QUI GASOLIO Ma la Stella continua a credere anche nel diesel. La MercedesC 180 d monta una nuova variante del 1.6 da 122 cv e 300 Nm (4,6 l/100 km il dichiarato) , lo stesso potenziato a 160 cv e 360 Nm sulla C 200 d. Alla C 220 d tocca il nuovo 2.0 litri da 194 cv e 400 Nm già varato dalla Classe E, che manda in pensione il vecchio 2.1 litri Mercedes, più pesante e meno potente, promettendo consumi di 4,4-4,8 l/100 km. Più potenza (23 cv) anche per la potente C43 AMG, arrivata a quota 390 cv. Tutti i motori sono abbinati al cambio automatico (Speedshift per la AMG) a 9 rapporti, con la C 200 disponibile anche manuale. Solo alcune versioni beneficiano, invece, della trazione integrale 4Matic.
PREZZO Il listino italiano della Mercedes Classe C 2018 attacca a 37.170 euro con la C 180 d berlina per arrivare a 77.600 con la AMG. Una C 200 mild hybrid costa circa 43.000 euro, poche centinaia di euro in meno di una C 220. La C 200 manuale è prezzata a 39.200. Per una Mercedes Classe C SW mettete in conto altre 1.400 euro a parità di versione. In futuro si aggiungeranno le varianti più potenti e la Classe C ibrida plug-in a gasolio.
COME VA Anche dopo il restyling, su strada la nuova Mercedes Classe C si conferma ai vertici del suo segmento. Non tanto per la sportività ma per l'alto livello di comfort che garantisce. Specialmente se equipaggiata con le sospensioni pneumatiche (optional da 1700 euro) grazie alle quali si trasforma con un clic, passando di settaggio in settaggio. Impressiona subito l'insonorizzazione, efficace anche ad alte velocità.
STATE COMODI Nel pennellare i curvoni la Classe C è decisamente soddisfacente: più la guida è pulita, più è piacevole. Nel misto stretto, invece, la berlina di Stoccarda sembra meno felina rispetto ad alcune rivali. Sempre perché, qui, il comfort viene prima di tutto. E anche la taratura di assetto e sterzo (leggero) si regolano di conseguenza.
C 220 D Sotto il cofano, la Classe C 2018 ha qualcosa di nuovo da dire. Partendo con un classico, la C 220 d conta meno cc ma migliora sotto tutti i punti di vista. Il suo nuovo diesel è più leggero, meno ruvido e rumoroso del vecchio 2.l litri. Ed è anche più potente. Le varie modifiche apportate, tra cui l'aumento della pressione d'iniezione, lo hanno reso più godibile oltre che più efficiente (soddisfa la normativa Euro 6d-TEMP): è un motore fluido che non stanca nemmeno a lungo andare.
C 200 EQ BOOST Il nuovo benzina EQ Boost è stata una piacevole sorpresa. La sua spinta è docile ma brillante: mi riservo solo di provarlo in un test più lungo per scoprire se i suoi 17 km/litro dichiarati nel combinato siano a prova di vita reale.
C 43 AMG Da qui passo direttamente alla C 43 AMG: potrebbe essere traumatico, e invece no. Merito di questa AMG d'ingresso, che ha una facilità di gestione insospettabile, anche se tutto, su questa Classe C, è più hardcore. Dall'assetto allo sterzo, passando per i sedili a guscio AMG - belli da vedere ma scomodi per chi è un po' spallato. Il motore, un V6 3.0 litri, ruggisce, ma non è chiaro se la sua voce grossa sia tutta farina del suo sacco. Di sicuro, appena la strada si apre, la sua voglia di galoppare diventa contagiosa. E quando schiacci sembra non finire mai. Per fortuna sto guidando su una autobahn...