Originale e fuori dagli schemi. La Nissan Juke, terza crossover della gamma, strizza l'occhio a chi non cerca la solita macchinetta tuttofare e non disdegna di avere gli occhi puntati addosso. I prezzi partono da 16.490 euro.
TERZO ATTO Ancora una volta vale la regola del ''non c'è il due senza il tre''. Non paga di avere già in listino due crossover come la best-seller Qashqai e la Murano (pronta a vivere una seconda giovinezza con l'arrivo in gamma di un motore turbodiesel di cui pubblicheremo la prova a brevissimo), la Nissan allarga la sua offerta verso il basso con l'arrivo della Nissan Juke.
COCKTAIL A questa macchina, tra l'altro, la definizione di crossover calza più che mai a pennello. Con i suoi 414 cm di lunghezza e i 177 di larghezza la Juke tiene due ruote nel segmento B e le altre due nel segmento C, mentre la sua linea è una specie di cocktail: ½ tuttoterreno, ¼ berlina a due volumi e ¼ coupé, il tutto shakerato con forza e, soprattutto, con tanta fantasia.
ATTO DI CORAGGIO Alla fine la Juke sembra uscire da un cartone animato e da qualunque lato la si guardi non lascia certo indifferenti. O la si ama o la si trova indigesta come la peperonata fredda. Forse gli uomini di Nissan Design Europe si sono fatti prendere la mano, tracciando linee che alla lunga potrebbero un po' stufare ma in ogni caso, giù il cappello davanti al coraggio di osare. Sempre meglio proporre qualcosa fuori dagli schemi classici piuttosto che una macchina insipida, disegnata col braccino corto per la paura di sbagliare.
UNA FACCIA UN PO' COSI' L'elemento più caratterizzante della Juke è il frontale, il cui gruppi ottici sdoppiati sembrano disegnare una faccia dallo sguardo un po' stralunato. I fari tondi fanno da occhi, mentre quelli sovrastanti, appuntiti, sembrano le sopracciglia. Il muso è alto e massiccio, proprio come i parafanghi e i passaruota, che sono spallati e ben torniti come i deltoidi di un concorrente di Mr Olympia. Il padiglione è invece attillato, con un taglio spiovente che lo rende molto contenuto in rapporto alle forme mediterranee dei fianchi. Queste ultime risaltano soprattutto in coda, complice uno scalino che i lamierati disegnano all'altezza delle luci a boomerang, chiaramente ispirate a quelle della sportiva di casa, la Nissan 370Z.
TUTTA CURVE L'abitacolo della Juke osa a sua volta, con una gran abbondanza di linee curve. In particolare sorprende con un mobiletto centrale colorato di rosso o di grigio, che vuole fare il verso al serbatoio di una moto. Anche i rivestimenti dei pannelli delle porte e dei sedili giocano con i colori e danno a loro volta un tocco personale agli arredi. Qua e là si notano portabicchieri e vani utili per sistemare i piccoli oggetti di uso quotidiano. Il bagagliaio ha invece una soglia altina e un volume utile solo discreto, con una capacità che va dai 251 agli 860 litri.
MULTILINK PER LA 4WD Realizzata sulla base della piattaforma B dell'alleanza Nissan-Renault, la Juke ha sospensioni anteriori tipo McPherson. Quelle posteriori sono invece diverse a seconda dello schema di trasmissione adottato. Per gli esemplari a trazione anteriore ci sono semplici ruote interconnesse mentre è previsto un multilink per le macchine 4WD in cui il bagagliaio è di 207 litri ed è privo del doppio fondo presente sulle 2WD. La trazione integrale rappresenta una rivisitazione del classico All-Mode 4x4i Nissan con la possibilità di scegliere se viaggiare in 2WD, in 4WD e di avere all'occorrenza anche una gestione intelligente della trazione a livello delle ruote posteriori grazie al sistema al sistema di Torque Vectoring.
MONOGAMIA Sul mercato italiano, dove la Juke debutterà ai primi di ottobre, la trazione integrale farà coppia fissa con un cambio CVT con funzione sequenziale e con il motore di punta della gamma, un 1.600 a benzina DiG-T, sigla che anticipa la presenza dell'iniezione diretta e del turbo. I suoi dati fondamentali sono ben 194 cv di potenza, 240 Nm di coppia, 8,4 secondi nello 0-100, 200 km/h di velocità di punta e 13,2 km/litro come percorrenza media.
DIESEL UBER ALLES Per quanto di tutto rispetto, questi valori non permetteranno comunque a questa versione di andare oltre un 3% delle vendite. La parte del leone nella raccolta ordini (con un 60% atteso) la farà il piccolo turbodiesel 1.500 dCi da 110 cv e sempre 240 Nm di coppia (175 km/h, 11,2 secondi e 19,6 km/litro), offerto esclusivamente a trazione anteriore, con cambio manuale a sei marce. Lo stesso schema di trasmissione ma con sole 5 marce (o in alternativa un CVT) caratterizza anche l'outsider del gruppo, un 1.600 a benzina aspirato da 116 cv e 157 Nm (178 km/h, 11 secondi e 15,6 km/litro) che ha come fiore tecnologico all'occhiello un sistema di alimentazione con due iniettori per cilindro. L'ultima alternativa viene di nuovo dal già citato 1.600 DiG-T, con però cambio manuale e due ruote motrici (215 km/h, 8,0 secondi e 14,5 km/litro).
DA 16.490 EURO Quanto ai prezzi e agli allestimenti, la Juke più economica è la 1.600 aspirata in versione base Visia, che costa 16.490 euro e dispone comunque già di climatizzatore manuale, Esp, 6 airbag e stereo. Con 1.950 euro in più si può avere invece la variante Acenta, che ha di serie tra le altre cose anche di cerchi in lega da 17'' (piuttosto che da 16'' in acciaio), clima automatico, fendinebbia, cruise control e Nissan Dynamic Control System. L'NDCS è un computer di bordo molto evoluto che permette pure di gestire in punta di dita la modalità risposta del motore e dello sterzo in base allo stile di guida desiderato.
IN CRESCENDO L'ultimo step è rappresentato infine dalla Juke Tekna, che per altri 2.300/2.400 euro mette in più sul piatto anche la chiave elettronica, i sedili sportivi, i sensori pioggia e crepuscolare, i vetri posteriori scuri e il navigatore con retrocamera integrata. Quanto ai motori, per passare dal 1.600 aspirato al 1.500 dCi o al 1.600 DiG-T occorrono rispettivamente 1.500 o 3.100 euro. Fa infine storia a sé la 1.600 DiG-T Tekna 4WD MCVT, che costa 27.290 euro.
A ME GLI OCCHI Originale fuori e personalissima anche dentro, la Nissan Jukeesercita un certo potere ipnotico su ci sale per la prima volta. Difficile resistere alla tentazione di accarezzare il mobiletto centrale o di gustarsi gli accostamenti cromatici nei pannelli delle porte. La spettacolarità non è comunque fine a se stessa. Anche l'ergonomia è ben studiata e l'unico neo è la posizione un po' troppo bassa dell'eventuale NDCS. Bene invece la sistemazione al volante, nonostante quest'ultimo si regoli solo in altezza e non in profondità.
ATTENZIONE ALLE SPALLE La seduta è rialzata e permette di dominare bene il traffico. Tuttavia il taglio delle lamiere penalizza non poco la visibilità nella zona posteriore. Muoversi negli spazi stretti richiede quindi un minimo di attenzione, almeno fino a che non si sono prese le misure alla macchina. Gli ingombri esterni sono comunque per fortuna contenuti e la Nissan Juke si dimostra agile e ben manovrabile sin dai primi metri.
W LA SINCERITA' Con il salire della velocità l'altezza del baricentro non si dimostra un grande problema, questa Nissan Juke è sempre sincera e prevedibile nelle sue reazioni. Il piacere di guida è assicurato, considerando che si tratta di una crossover e non di una sportivetta tuttopepe. Chiederle di tirare le curve con il compasso ad andatura da prova speciale sarebbe insomma fuoriluogo ma con una guida pulita nel misto ci si può divertire anche ad un passo spedito.
MR MUSCOLO Il telaio della Juke non va in crisi nemmeno con il motore più potente del gruppo, il 1.600 DiG-T. Alla faccia della ridotta cubatura e del turbo, la suadote migliore è l'erogazione corposa sin dai bassi. Ciò consente di riprendere in modo brillante risparmiandosi magari una scalata con il cambio che, dal canto suo, lavora bene, accusando solo una corsa della leva un pelo lunga. La progressione del motore è regolare fino a quando non interviene il limitatore, poco prima dei 7.000 giri indicati. In ogni caso le risposte non sono mai brutali, neppure quando si è selezionata la modalità Sport tramite l'NDCS, e anche accelerando a ruote sterzate le reazioni al volante non sono marcate.
FACTOTUM La maggiore affinità di coppia c'è però chiaramente con il 1.500 dCi, che fa un po' da prezzemolo sotto i cofani di numerosi modelli dell'alleanza Nissan-Renault. Allegro anche a regime da bradicardico, garantisce una fluidità d'azione notevole. Quando si viaggia in panciolle, in particolare, permette di filare via lisci come l'olio senza che si debba usare violenza all'acceleratore. Se però viene un po' di prurito al piede destro, il piccolo turbodiesel non si chiama fuori e si mette a mulinare le bielle di buona lena.
UN SOFFIO D'ARIA Per tenere a bada la Juke in curva, l'assetto ha una taratura piuttosto sostenuta, che impone di accettare qualche compromesso sullo sconnesso. Le piccole buche secche possono così farsisentire mentre la silenziosità è nel complesso buona, con i fruscii aerodinamici che si manifestano solo in velocità. I passeggeri si possono quindi lamentare più che altro per la scarsa accessibilità,dovuta alle dimensioni limitate delle porte posteriori.