Molto più Wagon per avere molto più Space. La monovolume di Mitsubishi cambia target ed entra a far parte della categoria delle monovolume king size.
LA NOVITA' La nuova Space Wagon misura 10 centimetri in più in lunghezza e 8 in larghezza rispetto al modello precedente per un totale di 460x177 centimetri. Anche l'altezza cambia, aumentando di 7 centimetri e rendendo la Space Wagon decisamente più imponente rispetto alla vecchia discreta Space che continua a vivere reincarnata ora in Santamo con il marchio Hyundai. Lo stile segna il ritorno alle linee squadrate che negli ultimi tempi i giapponesi stanno proponendo con decisione: originale è il frontale, con la grande calandra piatta e il cofano segnato da due profondi scalini. La coda ha invece un design più convenzionale con i fari a trapezio simili a quelli utilizzati dalla sorella minore Space Star.
INIEZIONE DIRETTA Sotto il cofano spigoloso trova posto l'unica motorizzazione disponibile, l'ultima nata della famiglia GDI a iniezione diretta di benzina, un bialbero quattro cilindri in linea di 2.351 cc da 150 CV a 5500 giri/min di potenza e 2.255 Nm di coppia massima a 3500 giri/min. Un motore con cui si riescono a ottenere consumi molto ridotti ed emissioni inquinanti altrettanto contenute a patto di premere poco sul pedale dell'acceleratore. Il 2.4 GDI può essere abbinato a un cambio manuale a cinque rapporti o a un avanzato automatico INVECS-II a quattro rapporti, con autoapprendimento e gestione elettronica. Due le scelte per la trazione: anteriore o integrale permanente con giunto viscoso e ripartitore 50:50 della trazione in condizioni di normale aderenza.
SPAZIOSA Malgrado gli ingombri siano tuttora tra i più contenuti della categoria, la Space Wagon offre un abitacolo molto grande e molto luminoso. La grande plancia è disegnata dal solito stilista giapponese e costruita con le solite plastichine grigie ma al centro offre un display nascosto da una palpebra squadrata che visualizza ora, temperatura velocità media, consumo istantaneo, autonomia residua e le informazioni dell'autoradio. Il display diventa a colori se si sceglie il navigatore satellitare, disponibile come accessorio aftermarket, un sistema piuttosto macchinoso da utilizzare e lento nel software.
SEI O SETTE POSTI Si possono scegliere due differenti configurazioni dell'abitacolo, con sei posti su sedili singoli e corridoio centrale o sette con la panchetta a tre posti per la fila centrale. Tutti posti comodi e raggiungibili, anche nel caso dell'ultima fila, senza aver fatto pratica in un circo come contorsionisti, grazie ai posti centrali che scorrono e si ripiegano facilmente in avanti per offrire il massimo spazio di ingresso: se si è scelta la configurazione a 7 posti, i posti centrali devono essere tutti liberi per far scorrere la panchetta mentre, nel caso dei 6 posti, è sufficiente che scenda soltanto il passeggero vicino alla portiera, come su una normale due porte. Se si viaggia a pieno carico umano, per i bagagli avanza però poco spazio, 240 litri fino alla base dei finestrini laterali, quanti ne offre la Volkswagen Polo. Smontando la terza fila di sedili la capacità aumenta fino 1.290 litri che diventano 1930 se si ripiegano in avanti i sedili della fila centrale.
SUPERDOTATA La dotazione di serie è completa di tutto quanto serve a anche di più: climatizzatore, immobilizer, chiusura centralizzata, quattro alzacristalli elettrici, volante e sedile di guida regolabili in altezza, quattro airbag (frontali e laterali), fendinebbia, portapacchi sul tetto, retrovisori esterni regolabili elettricamente, autoradio sei altoparlanti e lettore CD, cerchi in lega, volante e pomello del cambio in cuoio e poggiatesta anatomici e regolabili su tutti i sedili. Unico optional la vernice metallizzata. Quattro le versioni disponibili, a trazione anteriore o integrale, offerte a prezzi interessanti: 49,8 milioni di lire per la 2WD a 7 posti, 52 milioni per la 2WD automatica a 6 posti, e 53,8 per entrambe le versioni 4WD a 6 o 7 posti. Le 4Wd si distinguono per i paraspruzzi e per lo spoiler posteriore.
AL VOLANTE Ormai sulla posizione rialzata delle monovolume e delle fuoristrada si è detto tutto: si domina meglio il traffico, con una sensazione di sicurezza e di protezione superiore a quelle di un'auto tradizionale. Anche la Space Wagon non fa difetto e unisce comandi sistemati razionalmente sulla consolle centrale che ospita anche la leva del cambio, a portata di mano. Il volante è un po' orizzontale, come capita spesso sulle monovolume, ma ci si fa presto l'abitudine.
MOTORE OTTIMO Davvero sorprendente è il motore: se ci fossimo messi al volante senza sapere di che motore fosse dotata, saremmo caduti del tranello di pensare a un sei cilindri, magari un tre litri. Il nuovo GDI ha molta coppia ai bassi regimi (a 2.000 giri la coppia è già quasi al massimo) e molta dolcezza e pastosità nell'erogare potenza. Risponde veloce e pronto ai comandi dell'acceleratore e con un rombo molto piacevole, pieno, quasi da sportiva di razza. Un rombo ben filtrato: il GDI è, oltretutto, silenziosissimo e inscatolato in una carrozzeria ben isolata dai rumori esterni che assicura viaggi in grande relax. L'impressione di potenza è confermata dalle prestazioni dichiarate: il GDI spinge la 2wd con cambio manuale fino a 190 km/h accelerando da fermo fino a 100 km/h in 10,7 secondi, niente male per un'auto dall'impatto aerodinamico pari a quello del Titanic e del peso di 15 quintali abbondanti.
FACILE Prestazioni interessanti, rallentate da un impianto frenante davvero ben dimensionato e ben modulabile. Le sospensioni sono votate al comfort, comode come un tappeto volante e adatte ai lunghi viaggi più che ad affrontare con piglio sportivo o semplice fretta strade tortuose, con un rollio accentuato quando si compiono manovre brusche. La versione a trazione integrale si guida con facilità, come la vecchia Space Wagon, senza i problemi di molte integrali: la guida è istintiva e la Space Wagon 4wd segue fedelmente le istruzioni impartite con il volante. Con la trazione integrale, più pesante di un 100kg, la velocità massima diminuisce a 185 km/h e lo 0-100 km/h si copre in 11,8 secondi.
di M.A.Corniche
16 dicembre 1998