Il restyling si fa notare, il consumo no
GIU’ DI MATITA E’ un restyling profondo ed efficace, ben riuscito, quello che rilancia la Mitsubishi Space Star nel difficile segmento delle citycar, in Italia ancora dominato dal prodotto nostrano. La piccola giapponese, allungata di 85 mm (quasi tutti nello sbalzo posteriore) per arrivare a 379 cm complessivi, ha ora un look più grintoso e personale, immediatamente riconoscibile grazie alle correzioni portate dai designer. Su tutte le cromature e la nuova mascherina che sottolineano il dinamismo del frontale.
NERVI A FIOR DI PELLE Ma c’è di più. La Mitsubishi Space Star 2016 sfoggia anche un cofano scolpito ex-novo con nervature profonde, fari bixeno con luci di posizione a LED (nelle versioni più ricche), un paraurti posteriore rimodellato, luci di coda con i LED a lettera “C” e uno spoilerino al tetto più lungo. Cambia tanto, insomma, l'immagine. Dentro, invece, i giapponesi si sono limitati a riorganizzare i comandi del pannello centrale, a rifinire meglio il volante e a “colorare” un po’ la strumentazione. Per il resto, l’abitacolo mantiene lo stampo di sempre: molto pratico (di pozzetti e piccoli ripostigli ce n’è a iosa), certamente solido e ben confezionato ma dominato da plastiche semplici e dure.
NAVIGATA Space Star 2016 è la prima “Mitsu” con l’MGN, un multimedia con display LCD da 6,5” touchscreen che integra il navigatore satellitare e l’Apple CarPlay (più alcune funzionalità Android Auto). E’ un optional da 1.190 euro, da aggiungere a due allestimenti: Invite e Intense. A parte la radio (360 euro), in una Invite c’è tutto quello che serve più la panca posteriore è frazionabile (60/40), ma lo sterzo è regolabile solo in altezza. Una Space Star Intense aggiunge, tra le altre cose, start&stop, radio CD/MP3, connessioni AUX, USB e bluetooth, clima automatico, sensori luci e pioggia, sedile passeggero regolabile in altezza e luci posteriori a LED.
ANCHE BIFUEL Due le motorizzazioni, entrambe a benzina. La prima è un tre cilindri 1.0 da 71 cavalli, declinato anche bifuel (benzina/gpl) e abbinato a un cambio manuale a 5 marce. I consumi dichiarati, per il benzina “liscio”, sono di 4,0 o 4,2 l/100 km, le emissioni di 92 o 06 g/km di CO2: in entrambi i casi la differenza la fa lo start&stop. Di più performante, per ora, c’è solo un 1.2 ClearTec da 80 cavalli (4,3 l/100 km). In questo caso, volendo, abbinabile anche a un cambio CVT (1.300 euro).
PREZZI Di listino, la Mitsubishi Space Star 2016 parte dai 12.490 euro di una 1.0 Invite per arrivare ai 16.600 euro di una 1.2 Intense. Fino alla fine di giugno, però, si fanno sconti. Ad esempio a chi acquista la Space Star con uno speciale pacchetto finanziario e assicurativo (inclusi furto/incendio, mini kasko e credit life) da 48 o 60 mesi (rata media da 200 a 260 euro) che abbassa il prezzo dell’auto fino a 7.990 euro. Diversamente, pagata tutta subito, in promozione l’auto costa 9.990 euro.
COME VA Il restyling aggiunge molta presenza su strada; la Space Star ora sembra più piantata a terra e nel traffico esce dall’anonimato. Dal traffico, poi, esce fuori con leggerezza, forte di un peso contenuto (solo 845 chili in ordine di marcia) e dimensioni ipercompatte, ideali per sgusciare negli spazi stretti.
MEGLIO IN QUATTRO Pur rimanendo sotto i 3,8 metri di lunghezza per 11,6 di larghezza, la giapponesina dichiara cinque posti a sedere. Se a conti fatti un eventuale quinto rimarrebbe comunque sacrificato, va detto però che la seconda fila della Space Star offre un’abitabilità superiore a quella di alcune concorrenti con più centimetri da spendere in lungo e in largo. Qualche rivestimento un po’ più morbido le gioverebbe. In compenso, è molto pragmatica: l’abitacolo ha svuota-tasche di ogni dimensione. Il bagagliaio, invece, è nella media del segmento e dichiara 235 litri in configurazione a cinque posti.
CRESCE PIANO Il mille tre cilindri è la prima scelta di listino, ed è anche l’unico motore che ho potuto provare in questo primo, breve test-drive. Il suo frullio fa capolino subito, il piglio ai bassi un po’ meno, e pure in ripresa questo piccolo benzina non mostra un gran muscolo. Se però ci si sforza di tenerlo un minimo su di giri, la spinta viene fuori. E il tricilindrico allunga fino a oltre 4.000 giri con un’erogazione tonda e regolare.
CAMBIO VOLENTIERI Prestazioni nella norma, insomma, fatti salvi i consumi, che annoverano la Mitsubishi Space Star tra le piccole astemie con i suoi 4 litri per 100 km. Al di là del dichiarato, avvicinarsi ai 20 km con un litro non è difficile, se si guida accorti e prevalentemente su strade statali. Certo, per riuscirci bisogna darsi un po’da fare col cambio (per il mille solo il manuale), che però non ha una corsa lunga ed è facilmente manovrabile. Con uno sterzo meno turistico e qualche cavallo in più, nel misto ci si potrebbe perfino togliere qualche sfizio...
Allestimento | CV / Kw | Prezzo |
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Space Star 1.2 Invite Radio | 71 / 52 | 15.500 € |
Space Star 1.2 bi-fuel Invite Radio | 71 / 52 | 17.150 € |
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Scheda, prezzi e dotazioni Mitsubishi Space Star