Visto il titolo, volete comprare una vocale? Tranquilli, non serve. La tuttoterreno nipponica si rifà il look e abbina ora al motore 2.2 turbodiesel (DiD) il cambio robotizzato a doppia frizione (Twin Clutch...) Sport Shift Transmission. L'obiettivo è vivere una seconda giovinezza.
APRIPISTA In attesa del lancio della nuova ASX, la piccola crossover protagonista del Salone di Ginevra e candidata al ruolo di best-seller della gamma Mitsubishi a partire dalla prossima estate, la Casa dei tre diamanti riorganizza il listino delle sue 4x4. La Pajero si aggiusta il trucco e il pick up L 200 si concede a sua volta un restyling di metà carriera. Più importante è però quanto accade alla Outlander, che si regala un lifting e si riposiziona verso l'alto sul mercato, proprio per far spazio alla nuova arrivata, cui farà idealmente da madrina.
UNA FACCIA, UNA RAZZA Il model year 2010 della Outlander si riconosce soprattutto per il nuovo disegno trapezoidale della mascherina. Chiamata Jet Fighter, sancisce un forte family feeling con la Colt e con la Lancer, in particolare con la sportivona di famiglia, la Evo X. Nella parte bassa del muso spunta ora una fascia con finitura metallica, a fare il verso alle protezioni delle fuoristrada Doc e a dare un tocco di eleganza e sportività, complice anche una spruzzata di cromature. Lungi però dal volersi presentare come offroad, la Outlander vuole semplicemente darsi un tono, cosa che fa anche a livello dell'abitacolo. La plancia è rivista e realizzata con nuovi materiali più piacevoli al tatto. Pure i rivestimenti dei sedili sono inediti e trasmettono una sensazione di maggior qualità confermata anche dai pannelli delle porte e dagli strumenti, che adottano una grafica più importante.
IO ROBOT Quanto alla gamma motori, sul fronte a gasolio, Mitsubishi ripudia per motivi commerciali (certo non tecnici) l'onesto due litri di origine Volkswagenper puntare tutto sul più brillante 2.2 da 156 cv e 380 Nm di sangue invece francese (è quasi superfluo ricordare l'accordo tra Mitsubishi e il Gruppo PSA, che vende la Outlander come Peugeot 4007 e Citroën C-Crosser, fornendo in cambio appunto il motore a gasolio anche ai giapponesi). Per questo turbodiesel arriva anche un raffinato cambio robotizzato a doppia frizione TC-SST (offerto a 1.450 euro), su cui i vertici della Casa scommettono molto. Scheda tecnica alla mano, la Outlander manuale è un pelo più efficiente (11,1 secondi nello 0-100, 200 km/h e 14,3 km/litro contro 11,7 secondi, 198 km/h e 13,7 km/litro) ma la rinuncia al fai da te nelle cambiate si traduce in una gran dolcezza di funzionamento e un maggior relax nella guida. E a proposito di qualità della vita a bordo, la Outlander 2010 promette importanti passi avanti anche in materia di comfort acustico. I progressi sono dovuti a tanti piccoli affinamenti dell'aerodinamica'che dovrebbero abbattere fruscii e rombosità.
POCHE MA BUONE Dal listino sparisce la versione base, che si chiamava Invite, e lo stesso destino tocca anche alle Outlander dotate della sola trazione anteriore. Il primo prezzo è di 32.500 euro ed è quello della 2.2 turbodiesel Intense, che dispone di serie tra le altre cose di cerchi in lega da 16", climatizzatore automatico, sinto-lettore CD, vetri posteriori scuri e barre sul tetto. Per 2.300 euro in più si può invece ordinare la variante Instyle a sette posti, grazie a una terza fila di sedili a scomparsa. Oltre ai due strapuntini, con questo allestimento i cerchi crescono a 18", lo stereo guadagna un caricatore da 6 CD e diventano standard i fari bi-xeno adattivi, i sensori di parcheggio posteriori e la chiave elettronica. Giusto per dovere di cronaca, bisogna ricordare che l'Outlander è proposta anche con un motore 2.4 a benzina da 170 cv e abbinato a un cambio CVT a variazione continua, quasi completamente snobbato dalla clientela, che continua a preferirgli il turbodiesel.
SALTO DI QUALITA' Salendo a bordo della Outlander 2010 il miglioramento della qualità percepita si tocca con mano e non solo per modo di dire. La plancia ha un rivestimento morbido in simil-pelle che fa una gran scena, complice una doppia cucitura in contrasto che fa da filo conduttore anche sui pannelli delle porte. Questa pelle ecologica si ritrova sui bordi dei sedili, mentre i profili laterali sono scamosciati e la parte centrale è in tessuto tecnico. L'ambiente è più accogliente e raffinato di prima, mentre sul fronte abitabilità la situazione è quella rosea di sempre, tanto per chi siede davanti quanto per chi si accomoda in seconda fila.
A ME GLI OCCHI Sin dai primi metri, a catalizzare l'attenzione è però il cambio robotizzato a sei marce e doppia frizione TC-SST, che sembra fatto apposta per fare coppia con il turbodiesel 2.2 che vive sotto il cofano con i suoi 156 cavalli. Questa trasmissione dispone di tre programmi di funzionamento, normale, sportivo e sequenziale, per adattarsi a ogni situazione di guida. Nella marcia in panciolle basta posizionare la leva in Drive e la macchina snocciola le marce in rapida sequenza con grande dolcezza, senza far quasi sentire il passaggio da un rapporto all'altro. In questo caso si ha modo di apprezzare anche il buon tiro del motore che, con la sua turbina a geometria variabile, inizia a spingere con una certa decisione ancor prima dei 2.000 giri. Viaggiare in scioltezza con un filo di gas è insomma un gioco da ragazzi, riducendo ai minimi termini i consumi e lo stress, per la meccanica e per chi guida.
FAI DA TE Se di colpo si scopre d'avere fretta, la Outlander TC-SST non si fa pregare ed è pronta a cambiare passo, dando al pilota due possibilità. La prima è selezionare la modalità Sport, che tiene il motore più su di giri e tira di più le marce; la seconda è inserire i rapporti manualmente, con la classica leva centrale o con le levette al volante. Queste ultime possono essere azionate in qualunque momento e assicurano una notevole tempestività d'intervento, permettendo scalate rapide e senza incertezze. Anche affidandosi al classico kick-down, comunque, è difficile sbagliare, visto che s'impiega poco a trovare il necessario affiatamento con l'acceleratore. Dal canto suo, il motore è pronto ad allungare d'un fiato fino ai 4.000 giri ma all'occorrenza può fare anche gli straordinari e spingersi fino a quota 5.000, anche se perdendo un po' di smalto.
PRONTA A TUTTO Nel complesso il nuovo cambio robotizzato è un acquisto che merita di essere fatto, visto che dà una bella mano a rendere la Outlander più piacevole e versatile di quanto già non sia già grazie al suo assetto indovinato. Solo quando si esagera con l'acceleratore, infatti, emergono leggere reazioni allo sterzo. Alle andature normali e quando si guida veloci ma puliti questa Mitsubishi sfoggia una guida rotonda e abbastanza precisa, senza imporre sacrifici sullo sconnesso.