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Mitsubishi Colt 2009


Avatar Redazionale, il 19/01/09

15 anni fa - Si è fatta più sportiva a e mascolina.

La piccola dei tre diamanti toglie la maschera da brava utilitaria tutta casa e famiglia. Ora ha una faccia accigliata e grintosa, buona per far breccia nel cuore anche della giovane clientela maschile. E' disponibile con tre motori a benzina oppure in una variante con doppia alimentazione, benzina e gpl.

TRANSGENDER Quella cui si sta assistendo nel segmento B è una specie di vera e propria mutazione genetica. L'auto è femmina, si suol dire, e tra le utilitarie quest'affermazione è stata sino a un po' di tempo fa ancor più vera. Le utilitarie sono da sempre l'acquisto preferito delle automobiliste e questo segmento è storicamente popolato da modelli più vicini ai gusti del gentil sesso. Da un po', le cose stanno però cambiando: alla ricerca di consensi trasversali, le Case stanno "mascolinizzando" i loro modelli esistenti e quelli nuovi sono più neutri di una volta.

TUTTA SUA SORELLA Gli esempi si sprecano, dalla Renault Twingo all'Opel Agila, e anche la nuova generazione della Mitsubishi Colt segue la stessa evoluzione. Il suo look si fa più grintoso e sportivo,ispirato a quello della sorella maggiore, la Lancer, che l'accompagnerà per mano al debutto nel weekend porte aperte del 31 gennaio e dell'1 febbraio. L'elemento che segna questa continuità stilistica è il frontale, con la mascherona trapezoidale ispirata alla presa d'aria del caccia F2, jet prodotto dal ramo aeronautico della Mitsubishi.

STRETCHING Tagliata all'indietro come la bocca di uno squalo, la presa d'aria trova la complicità dei fari nel dare al muso un'aria arcigna. I nuovi gruppi ottici si sviluppano in orizzontale e lo stesso accade anche per le luci di coda, che acquista una maggior presenza scenica e dà un'idea di maggior stabilità. Ciò grazie anche a un lieve aggiustamento delle dimensioni: la nuova generazione è appena più lunga, più larga e più bassa. Metro alla mano, la cinque porte misura 394 cm x 170 x 155, mentre la tre porte risulta più corta di 6 cm e più bassa di 3. Le novità non sacrificano però il taglio furbo di sempre, con la carrozzeria alta che ne fa una via di mezzo tra una monovolume e una berlina a due volumi.

MILLE E PIU' DI MILLE Anche l'abitacolo segue questa filosofia, con un'abitabilità e una versatilità ben superiori alla media della categoria. In tal senso la novità è rappresentata da un nuovo sedile posteriore non più asportabile ma ripiegabile con facilità fino a creare un piano di carico perfettamente piatto. Il volume utile per i trasporti eccezionali supera così il traguardo dei 1.000 litri sulla 5 porte (siamo a 1.032, per la precisione), mentre in condizioni normali, con tutti e cinque i posti disponibili, sotto la cappelliera ci sono 186 litri. Per la Colt a tre porte tali valori scendono rispettivamente a 900 e 160 litri. La plancia si rifà il maquillage avendo ancora una volta la Lancer come modello. La parentela viene fuori grazie alle tre manopole della climatizzazione e al volante multifunzione, che è presente su tutte le versioni tranne quella base.

DIESEL? NO, GRAZIE Venendo alla gamma, il listino della Colt 2009 si articola attorno a tre motori, con la scomparsa del turbodiesel di origine Mercedes. La motorizzazione d'accesso è un 1.100 a tre cilindri da 75 cv e 100 Nm (162 km/h, 18,2 km/litro), proposto anche in variante bi-fuel benzina-Gpl. Il secondo step è invece un quattro cilindri 1.300 MIVEC da 95 cv e 125 Nm (178 km/h, 17,2 km/litro), ordinabile con un cambio robotizzato Allshift a sei marce in alternativa al cinque marce manuale standard. La punta di diamante della famiglia è infine un 1.500 turbo MIVEC da 150 cv e 210 Nm (210 km/h, 14,7 km/litro).

DI BENE IN MEGLIO La Colt più economica è la 1.100 3 porte in versione Inform, che costa 11.550 euro. Il suo equipaggiamento è già piuttosto ricco, visto che comprende tra le altre cose anche il climatizzatore, gli specchi elettrici e riscaldabili e i cerchi da 15" gommati 195/50. Per passare al motore 1.3 si devono sborsare eventualmente altri 500 euro eper le cinque porte occorre mettere in preventivo invece 700 euro in più. Le stesse maggiorazioni si applicano anche nel caso della versione Invite, che si può avere con motore 1.1 e con le tre porte a partire da 12.350 euro. A giustificare la maggior spesa ci sono i cerchi in lega, l'impianto stereo e dettagli silver per gli interni, oltre al lunotto scuro per la cinque porte e il cruise control per la 1.3.

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STORIA A SE' Un discorso a parte lo merita invece la versione Ralliart, che fa coppia fissa con il motore 1.5 Turbo. Dedicata alla clientela più sportiva, che si leccherà i baffi all'idea di scattare da 0 a 100 in 7,4 secondi, ha sedili più avvolgenti, una strumentazione dalla grafica racing, cerchi da 16" con pneumatici 205/45, terminali di scarico più aggressivi, uno spoiler posteriore, fendinebbia e una pedaliera in metallo. Non manca nemmeno un assetto rivisto, con molle e ammortizzatori più duri e una barra stabilizzatrice anteriore maggiorata, oltre a uno sterzo più diretto. Il tutto per 17.550 o 18.250 euro, a seconda che si scelgano le tre o le cinque porte.

BUONA LA SECONDA (FILA) La Colt consente ai piloti di tutte le taglie di sistemarsi alla guida in modo abbastanza corretto. Il volante dispone di regolazione in altezza ma non di quella in profondità. Ciò tuttavia rappresenta un problema molto relativo, visto che il sedile sale e scende, arretra e avanza a piacimento. Fatte tute le regolazioni, ci si trova leggermente a ridosso della plancia ma in questo modo si è anche più vicini ai vari comandi e si lascia più spazio a chi viaggia dietro, che ha di che sorridere. I centimetri per le ginocchia e per la testa abbondano e in larghezza solo tre adulti corpulenti si trovano a sgomitare un po'.

CITTADINA MODELLO Davvero niente male per una macchina che ha sulla carta il suo habitat naturale tra le vie dei centri urbani. Al volante la vocazione cittadina trova una conferma, grazie a una visibilità nel complesso buona, che risente solo in minima parte della forma paffuta del montante del parabrezza. I parcheggi, anche quelli più attillati, non rappresentano un problema, con un diametro di sterzata allineato alla media della concorrenza.

A BASSA VOCE Questa Mitsubishi digerisce abbastanza bene anche le sconnessioni, con un assetto che cerca di conciliare le esigenze di comfort con il piacere di guida. Sul primo fronte si apprezza il lavoro fatto dai tecnici per rendere la Colt più silenziosa, con un utilizzo più esteso di materiale fonoassorbente. La rumorosità è sempre stata un po' la spina nel fianco della piccola dei tre diamanti ma ora si possono scambiare le vedute con i compagni di viaggio senza doversi esibire in do di petto o nel gioco dei mimi, specie a velocità costante.

VIZI E VIRTU' Ciò non toglie comunque che il piccolo 1.100 - l'unico motore disponibile per la prova - abbia una sonorità piuttosto decisa quando lo si tiene su di giri, cosa tipica dello schema a tre cilindri. Quest'architettura ha però il pregio di garantire anche untiro robusto sin dai regimi più bassi e permette quindi di trattare con delicatezza l'acceleratore ottenendo comunque risposte abbastanza convincenti. Le prestazioni più brillanti si ottengono nella parte alta della curva di erogazione ma non ha certo senso tirare le marce al limitatore, che entra in funzione oltre quota 6.500; la Colt si apprezza al meglio se guidata con piede felpato.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI Il telaio è pensato per gestire meccaniche ben più esuberanti e mette in mostra soprattutto una grande agilità. La Colt è svelta a buttarsi nelle curve e percorre poi la traiettoria con una certa precisione. Per allontanarla dalla retta si devono compiere manovre brusche ma il consiglio è comunque quello di non rinunciare all'acquisto del controllo elettronico della stabilità, offerto in opzione a 390 euro. Sicuramente sono soldi spesi meglio che non nella vernice metallizzata, che costa esattamente la stessa cifra.


Pubblicato da Paolo Sardi, 19/01/2009
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