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Prova su strada

Mitsubishi Colt 2004


Avatar di Mario Cornicchia, il 18/03/04

20 anni fa -

Un cambio di direzione. Non la solita, ennesima simil-Golf ma una compatta un po' sportiva e un po' monovolume. Interni da concept car, motori piccoli ma brillanti. Prezzo in linea con la concorrenza.

COM'E' Invece di andare a rimpolpare la schiera delle Golf clonate, la nuova Colt cambia strada e si avvicina alle auto impossibili da posteggiare in una categoria definita se non quella della cross-over, quella dove ci sta un po' di tutto. La nuova Colt è il primo prodotto dopo l'ingresso di DaimlerChrysler in Mitsubishi ed è la cugina della Smart FourFour di cui condivide il 60% delle parti, ma la forma è da monovolume compatta, le dimensioni sono cittadine e il piglio sportivo. E strizza l'occhio alle automobiliste, con colori fashion e un abitacolo dall'arredamento casalingo hi-tech.

CUBO MAGICO Le proporzioni della Colt sono da classico cubetto monovolume sotto i quattro metri (387cm, per la precisione) ma con un poco di grinta che non guasta. A partire dal frontale, con gli spigoli smussati a taglio che incorporano fari aggressivi e con quella bella piegolina sul cofano che fa tanto sportivo. Linea laterale a cuneo, disegnato dai vetri che salgono verso la coda, e parafanghi posteriori larghi per un tre quarti posteriore da auto sportiva. Rischia di confondersi con altre auto cubetto ma qualche tocco di stile originale dovrebbe riuscire a salvarla dall'anonimato.

MINIMAL HI-TECH Lo stile dell'abitacolo è decisamente inusuale, molto tecnologico e moderno, uno stile da concept car addomesticato. Molto fashion il colore di lancio, un argento azzurrino con i sedili rivestiti in rosso. Caratteristica la plastica che incornicia pomelli e comandi con un color azzurrino fluorescente da santino luminoso. Un coup de teatre originale anche se il pilone che sembra sorreggere la consolle centrale con l'effetto fluo è realizzato con una plastica che pare quella delle taniche.

ACCIAIO SATINATO Gradevoli invece i materiali della plancia (morbida e con un grazioso effetto a quadratino) e la plastica della consolle centrale, nera grezza come quelle vernici nere e spesse che rivestivano gli strumenti di una volta. Un bel contrasto con i tasti color acciaio satinato. Sportivi gli strumenti, divisi tra tre quadranti rotondi riuniti sotto una palpebra protesa verso il pilota. Un abitacolo accogliente, moderno e originale nello stile.

FRIGO BAR Oltre che piacevole nello stile, l'abitacolo della Colt è spazioso anche per accogliere quattro adulti alti, con spazio a sufficienza per le gambe e per la testa di tutti e un accesso comodo, a prova di colpo di testa (letteralmente). Spazioso e anche funzionale, con tante nicchie piccole e grandi per appoggiare gli oggetti di tutti i giorni. Il cassetto portaoggetti accoglie anche una bottiglia da un litro e mezzo (una magnum di Krug, per esempio) e lo tiene in fresco.

TRIC TRAC I sedili si prestano a modificare l'abitacolo come si desidera. Si possono far scorrere i sedili posteriori (divisi 60/40) per 15 centimetri in modo da modulare lo spazio tra ospiti e bagagli. E con la configurazione tutto ospiti il bagagliaio, ben sfruttato in altezza, offre già spazio per 220 litri. Sacrificando gli ospiti (ma hanno comunque ancora un comodo spazio vitale) si arriva a 350 litri e fino a 645 litri sfruttando tutto l'abitacolo. I sedili posteriori si possono abbassare, piegare, smontare e si può abbassare lo schienale del sedile del passeggero per infilare oggetti lunghi.

PICCOLI E CATTIVI Sotto la piegolina sul cofano della Colt possono trovare alloggio motori 1.1, 1.3 e 1.5 a benzina e due versioni del 1.5 a gasolio. Tutti a quattro cilindri, eccetto il millecento e i millecinque a gasolio che ne hanno tre. Motori dal progetto Mitsubishi i benzina, DaimlerChrysler i diesel. Potenze di 75, 95 e 109 cavalli per gli amanti degli ottani e 68 o 95 cavalli con 160 e 210Nm per i seguaci del signor Diesel. Velocità massime rispettivamente di 165, 180 e 190 km/h, 170 e 180 km/h per le due diesel.

LA GAMMA Tre allestimenti per la nuova Mitsubishi Colt, dal più economico Inform con airbag frontali, Abs con Ebd, alzacristalli elettrici anteriori e servosterzo elettrico, a Invite, specchi esterni regolabili e riscaldabili elettricamente, radio con Cd e 6 altoparlanti, climatizzatore manuale, a Inspire, con cerchi in lega da 16 pollici, volante rivestito in pelle e bracciolo posteriori.

I PREZZI La Colt sarà in vendita dalla metà giugno 04 con prezzi a partire da 11.650 euro. La Colt 1.1 Inform (in vendita da settembre) costa 13.440 mentre la Colt 1.5 diesel HP costa 15.750 euro. Per la diesel LP, è necessario attendere il 2005: dovrebbe costare circa 440 euro in meno rispetto alla HP.

COME VA La Colt ha un abitacolo accogliente e luminoso con una posizione di guida confortevole, malgrado il volante si regoli soltanto in altezza (come il sedile), rimanendo un po' appiccicato alla plancia, e lo schienale del sedile, che si regola a scatti. Ma un buon compromesso si trova sempre e, se si tiene il sedile il più basso possibile la posizione non è troppo verticale ma più vicina a quella di una normale berlina.


A SVISTA D'OCCHIOSulla Colt tutti i comandi sono facili da rintracciare sulla consolle centrale grazie al contrasto cromatico e a una disposizione razionale. Quasi invisibile di giorno il display a cristalli liquidi posto alla base del parabrezza, ben protetto dalla luce ma poco illuminato, ancora meno se si tengono, com'è d'obbligo in Italia, i fari accesi di giorno. Peccato perché informa sul funzionamento dello stereo, oltre che sull'ora e sulla temperatura esterna.

VEDO, NON VEDO A proposito di visibilità, la Colt ha un difetto comune a molte auto moderne ma particolarmente accentuato: in curva il montante anteriore copre quasi totalmente la strada nelle curve a sinistra costringendo a muoversi con la testa e con il busto per evitare potenziali frontali. Il servosterzo elettrico funziona bene, con il giusto peso e la giusta precisione, anche quando si forza l'andatura e consente di apprezzare l'ottimo telaio della Colt, sicura e facile nelle reazioni. Comune a tutti i servocomandi elettrici è la piccola inerzia quando si viaggia in autostrada, l'istante in cui lo sterzo sembra essersi appisolato e si sveglia di colpo. Ma ci si fa l'abitudine...

MILLECENTO Il motore a tre cilindri è un piccolo gioiello e non fa sentire la mancanza di un cilindro in più. Il caratteristico rumore da frullino ha una bella sonorità sportiva e morbida che entra nell'abitacolo senza disturbare anche quando si viaggia veloci in autostrada. Agile nel traffico cittadino e così brillante da soddisfare anche chi ha fretta o divertire chi sa guidare. Data la differenza di prezzo, è da tenere in considerazione come alternativa al tre cilindri diesel.

MILLECINQUE Chi si aspetta grandi cose dalla Colt 1.5 dopo aver provato il millecento rimane un po' deluso: il quattro cilindri ha sicuramente più muscoli ma sembra meno scattante del tre cilindri, sicuramente è meno divertente e quel poco di peso in più sulle ruote anteriori rende il muso meno veloce a entrare nelle curve quando ci si fa prendere la mano dallo stile sportivo della Colt.

ALLSHIFT Il sei marce manuale robotizzato deriva da quello della Smart ma è stato rivisto e funziona decisamente meglio. Se si sceglie di lasciar fare tutto alla Colt, l'elettronica di bordo è piuttosto intelligente e riesce a prevedere le mosse del pilota che riesce a comandare le cambiate con l'acceleratore. Se invece si sceglie il comando manuale sequenziale, le cambiate sono sufficientemente veloci e con l'aiutino, sollevando il piede dall'acceleratore, le cambiate lasciano indenni le vertebre cervicali.

DIESEL HP La Colt diesel è un piccolo demonio a gasolio, divertente come il tre cilindri a benzina ma con tanta spinta in più (la coppia massima è quasi doppia). Prontissimo ai bassi regimi per scattare nel traffico, tira fino 4500 giri, soglia dopo la quale il limitatore gentilmente inizia a rallentare la corsa verso i 5000. In prova un esemplare di pre-preserie, non ancora ben insonorizzato, unico difettuccio riscontrato nel test. Ma se i tecnici dei tre diamanti sono riusciti a far suonare il tre cilindri a benzina come un motore sportivo, si può ben sperare anche per la versione a gasolio. Il classico ticchettio riesce a sentirlo forse un bracco di Weimar.


Pubblicato da M.A. Corniche, 18/03/2004
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