Frontale ridisegnato, un nuovo turbobenzina e piccoli aggiornamenti: ecco come va la Mercedes GLA dopo il (leggero) restyling
TROVA LE DIFFERENZE A tre anni di distanza poco è cambiato. La Mercedes GLA rappresentava, al suo debutto, qualcosa di unico nell'universo delle crossover compatte, con quell'aria da Classe A al nandrolone: più bassa di un SUV classico ma nettamente più appariscente della solita hatch sportiva. E' ancora così. Per smentire chi la etichettava semplicemente come una Classe A rialzata è nata poi la versione Enduro (leggermente), ulteriormente sollevata da terra e più attrezzata per l'offroad. Ora, quali nuove porta il restyling? Finché non si guarda sotto il cofano, per lo più dettagli.
DOPPIA ANIMA E' nuova la griglia, con un effetto a matrice disegnato dalle cromature. Stesso discorso per il paraurti, un po' più tormentato, mentre i fari ora – volendo – brillano solo di luce a LED (a partire dall'allestimento Sport). Ma c'è GLA e GLA. A seconda che si opti per l'assetto sportivo ribassato di 15 mm (prerogativa della versione Premium) o ComfortOffroad, rialzato di 30 mm. L'assetto rialzato è ora di serie sulla GLA 2017, che perciò non propone più la versione Enduro.
VISTA PRIVILEGIATA Gli interni della Mercedes GLA 2017 si possono poi rivestire con inedite combo di materiali e colori. Ad esempio, nel pacchetto Style sono state introdotte le tonalità nero/giallo ocra, beige Sahara e nero per la combinazione di materiali in ecopelle ARTICO/tessuto Macápá, mentre con il pacchetto Urban è disponibile l’abbinamento ecopelle ARTICO/tessuto Maringá in grigio cristallo o nero. E poi il pacchetto Night potrà essere combinato anche con il pacchetto Style. Se tutto ciò vi lascia pressoché indifferenti, concentratevi sui gadget. Come la telecamera con vista a 360°, un privilegio nei parcheggi stretti, ancor di più se proietta su un ottimo schermo come l'8 pollici (non più 7) della nuova GLA, di serie a partire dall'allestimento Business.
MOTORI Nel restyling ci sarebbe anche un po' di ciccia ma il nuovo motore turbobenzina difficilmente andrà a turbare i pensieri di chi punta una Mercedes GLA, almeno in Italia. Le versioni a gasolio (180d da 109 cv, 200d da 136 cv e 220d da 177 cv) resteranno in cima agli ordini, tuttavia chi preferisse una GLA dalla tempra più sportiva può ora puntare sulla nuova versione 220 4Matic da 184 cavalli, invece di accontentarsi di una 180 o di una 200 benzina, oppure cedere eccessi della 250. Per non parlare poi della AMG GLA 45 4Matic da 381 cv, cui il restyling porta in dote un cambio Speedshift DCT AMG dai rapporti di trasmissione accorciati. Lo zero-100 è di 4,4 secondi.
PREZZI Il prezzo della nuova GLA è allineato al listino del modello uscente. Si parte da 30.140 euro per la GLA 180 (+900 euro se diesel) per arrivare ai 63.550 della AMG GLA 45 4Matic. Una GLA a quattro ruote motrici (4Matic) costa almeno 37.500 euro. Quanto agli allestimenti, meglio puntare su una Business (telecamera di retromarcia, e portellone automatico, schermo a 8'' e sedili Comfort) o su una Sport (cerchi da 18'', fari a LED, sedili misto pelle e tessuto, clima bizona, schermo da 8''); il minimo che ci si aspetta da un SUV compatto premium, con prezzi a partire, rispettivamente, da 31.897 e 33.618 euro.
COME VA Una volta messi al volante, la nuova Mercedes GLA prova ad accontentare un po' tutti. Ovvero: avete cara la guida rialzata perché vi fa sentire più in controllo della situazione? Siete serviti. Altrimenti immergetevi – le regolazioni lo consentono – in una seduta più... da Classe A, ma senza sentire altrettanto l'asfalto. Scegliete anche in base alla vostra altezza (il soffitto è vicino) e a quanto è aguzza la vostra vista, perché qui il cofano bombato e la finestratura poco generosa. Benedetta la telecamera a treesessanta.
ABITABILITA' Resta il fatto che, sulla Mercedes GLA 2017, la posizione di guida non è quella di un suv tradizionale, piaccia oppure no. E' la prima differenza rispetto alle rivali, penso soprattutto ad Audi Q3 e BMW X1, e la noti subito appena ti siedi, in un abitacolo che tratta bene i passeggeri senza sfociare nel lusso. Di stonato c'è solamente la pulsantiera centrale, che andrebbe semplificata (sarà per la prossima...) e qualche plastica che stride con l'ammontare dell'assegno. Lo spazio, invece, è a metà strada tra una berlina e un SUV. Con un bagagliaio (421 litri) un bel po' sotto la rivale bavarese (505) e una seconda fila accogliente ma non così ariosa.
200 D Salgo su una GLA 2017 diesel, perché so che almeno due italiani su tre farebbero così. Una 200 d, per la precisione, la dimensione giusta per una GLA chiamata al ruolo di prima auto di casa. Al suo 2.1 litri turbodiesel non manca una certa ruvidità di fondo – e pure un vibrato, soprattutto a freddo – ma come prestazioni resta una garanzia. Perché di schiena ne ha e la potenza quella giusta, sempre disponibile quando serve e i consumi tendono una mano a chi di sfora di molto i fatidici 10.000 km annui.
220 D Passando sulla 220 d ritrovo lo stesso motore (per il nuovo 2.0 litri in alluminio si attende il ricambio generazionale) con un tuning differente: più potente (177 cv), più fluido nell'erogazione e meno rumoroso. La guida si fa più rotonda e piacevole, ma resto dell'idea che la versione meno potente possa bastare.
FEDELE Per il resto, guidare più in basso ha i suoi vantaggi. Ti fa apprezzare il telaio, che è sano, e la prontezza di riflessi della GLA, più reattiva rispetto alla media delle auto rialzate, con uno sterzo leggero e piuttosto pronto. Tra le curve la tenuta è ferrea, rassicurante, il rollio ridotto ai minimi termini: tutto questo con sospensioni tarate per viaggiare sul velluto.
STRADALE Qualcuno magari narrerà di GLA che scalano mulattiere, confortate dalla luce a terra generosa e dalla trazione integrale 4Matic. Non dico che non si possa fare, ma se poi mi ritrovo a provarla in mezzo al traffico di Milano, poi sulle strade costeggiano “quel ramo del lago di Como” e infine in autostrada, indirizzato da Mercedes stessa, significa che la vocazione della GLA è un'altra. A tal proposito, è caldamente consigliato uno sforzo per prenderla automatica con il sempreverde 7G-DCT, che non perde giri tra una cambiata e l'altra.