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La Mercedes CLS Shooting Brake coniuga versatilità e stile sportivo con una coda spiovente ma che offre buona capacità di carico. Tra le versioni più interessanti c'è quella d'accesso: la 250 CDI da 204 cv. Guarda il video
APRIPISTA Dopo aver fatto da pioniera tra le coupé a quattro porte nel 2004, la Mercedes CLS intona oggi di nuovo una voce fuori da coro, andando a sondare un terreno inesplorato. La Mercedes CLS Shooting Brake si propone infatti come una sorta di coupé familiare a cinque porte, un qualcosa di più unico che raro nel nostro panorama automobilistico.
CACCIA GROSSA Nel XIX secolo con il termine shooting brake (o break) si identificavano le carrozze usate dai signori del tempo nelle battute di caccia. Ora con la Mercedes CLS Shooting Brake è la stessa Casa di Stoccarda a mettersi in caccia di nuovi clienti. Nel mirino finiscono coloro che vogliono coniugare lo stile ricercato e sportiveggiante della CLS con una maggiore versatilità d’impiego. Il tutto senza stravolgere il family feeling e gli ingombri del modello, che sono quasi immutati (497 cm x 188 x 141)
TITO CON L'ARCO Se si escludono i nuovi fari adattativi completamente a Led, le principali novità della Shooting Brake si concentrano sul lato B. Dal montante centrale in poi la macchina di Stoccarda cambia pelle, con il padiglione che spiove sulla coda disegnando un arco quasi perfetto, che culmina il in un portellone inclinato. Una volta sollevatolo (rigorosamente a comando elettrico), ci si trova davanti un vano di notevoli dimensioni: la capacità base del bagagliaio è di 590 litri, che diventano 1.550 sacrificando i posti posteriori. Questi ultimi sono tre, con due poltrone singole ai lati e uno strapuntino d’emergenza nella zona centrale, che offre una discreta quantità di spazio ma che è penalizzante soprattutto per la durezza del piano di seduta, fatto anche un po’ a schiena d’asino.
YACHT STYLE Per il resto gli arredi sono quelli noti, con la plancia che si sviluppa per linee orizzontali e che trasmette un notevole senso di qualità. Da questo punto di vista un ulteriore salto di qualità si può fare lasciandosi tentare dalle numerose possibilità di personalizzazione offerte, tanto a livello di pannelli decorativi della plancia quanto di rivestimenti. Per i più stravaganti si segnalano anche proposte effetto porcellana ma la vera chicca del menù degli optional è rappresentata dal piano di carico in ciliegio americano, che fa molto yacht di lusso.
OUTSIDER La Mercedes CLS Shooting Brake può essere ordinata da subito, mentre le prime consegne sono in calendario per il mese di novembre. A fare la parte del leone nella racconta degli ordini saranno – neanche a dirlo – le due versioni turbodiesel. Sulla variante a quattro porte è molto apprezzata la 350 CDI, con motore turbodiesel V6 da 265 cv ma in questa epoca di crisi sono in ascesa le quotazioni della piccola 250 CDI, spinta dal 2.1 sovralimentato da 204 cv che fa un po’ da prezzemolo nella gamma della Stella a Tre punte.
DENOMINATORE COMUNE Il fronte a benzina è popolato dalla 350 BlueEfficiency da 306 cv e dalla 500, con motore V8 biturbo da 408 cv. Quest’ultima versione è proposta anche con trazione integrale permanente 4Matic, disponibile pure sulla 350 CDI. E sempre parlando di trasmissione, a fare da denominatore comune a tutte queste versioni c’è il cambio automatico a sette rapporti 7G Tronic. A margine, non bisogna poi dimenticare la Mercedes CLS Shooting Brake 63 AMG, declinata in due livelli di potenza: 525 cv oppure 557, grazie al Performance Package.
FACCIAMO I CONTI Quanto ai prezzi, la Mercedes CLS Shooting Brake costa solo un migliaio di euro in più rispetto alla quattro porte e non c’è quindi da stupirsi che i vertici della Casa si aspettino da lei grandi cose sul mercato. In moneta sonante la versione d’accesso è la 250 CDI, proposta a circa 65.000 euro e lotterà per il ruolo di più venduta con la 350 CDI, che viene invece attorno ai 73.000 euro. Circa 2.000 euro è il sovrapprezzo per la trazione integrale 4Matic, mentre il top della gamma è la 63 AMG con il pacchetto Performance, che è nell’orbita del 143.000 euro.
4+1 Sulla CLS a quattro porte si sta benone e la Mercedes CLS Shooting Brake non fa certo un passo indietro, tutt’altro. Anche se il tetto ha una forma spiovente, i centimetri per la testa non mancano, nemmeno se si è costretti a occupare il posto di fortuna al centro del divano, con la sua seduta rialzata. Ai lati si siede invece da re, ben avvolti dallo schienale leggermente profilato e con un bel po’ di spazio per stendere le gambe. L’unico sacrificio che viene richiesto è di abbassare la testa al momento di salire a bordo per infilarla sotto l’arco disegnato dal tetto, che poi limita un po’ la vista laterale ai più alti. La visibilità è un problema anche per chi guida, che per manovrare a cuor leggero i quasi cinque metri della Mercedes CLS Shooting Brake deve fare affidamento sui vari sistemi di assistenza, come sensori e telecamera.
HABITAT NATURALE Una volta conquistati gli spazi aperti, la Mercedes CLS Shooting Brake conferma quanto di buono aveva fatto vedere a suo tempo la sorella. Il suo habitat naturale sono i percorsi da-casello-a-casello e il misto veloce ma non se la cava malaccio neppure quando le curve si fanno più incalzanti. L’assetto, con di serie sospensioni pneumatiche al posteriore, non è eccessivamente soffice e consente di pennellare le traiettorie con precisione, una volta che la Shooting Brake trova il giusto appoggio sulle ruote esterne. Per apprezzarla si deve essere il più puliti e delicati possibile, evitando di forzare gli ingressi ritardando la frenata e di fare correzioni in fase di percorrenza. In questo modo si fa tanta strada arrivando a destinazione freschi come delle rose, evitando anche di far fare gli straordinari al cambio automatico, dolce nei passaggi di marcia ma un po’ lento a interpretare i desideri del pilota nella guida arrembante.
QUANTO BASTA Quanto ai motori, il turbodiesel 2.1 della 250 CDI si dimostra ben più di una scelta “vorrei ma non posso”. I suoi 204 cv non faranno fare la ola ai peli delle braccia quando si entra in scivolata sull’acceleratore (il crono nello 0-100 è solo discreto di 7,8 secondi, mentre la velocità massima è già più interessante, 235 km/h) ma quando ci si sposta senza troppa fretta i 500 Nm di coppia fanno tutto quel che serve. Certo, in listino c’è anche qualcosa di più emozionante ma accontentarsi non è affatto un gran sacrificio.