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Prova

Mercedes Classe G 2012


Avatar di Andrea  Rapelli, il 31/05/12

12 anni fa - La Gelandewagen si sottopone ad un lifting ringiovanente.

La Mercedes Classe G 2012 cambia poco nella forma ma, in offroad, si rivela sempre inarrestabile. Con il plus delle versioni AMG, vere bruciasemafori (e litri di benzina).

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GELANDE Passano gli anni, le mode, gli ingegneri e i presidenti ma lei rimane sempre la stessa. Stiamo parlando della Mercedes Classe G 2012, che ha deciso di rifarsi il trucco. D'altro canto dopo 33 anni suonati, un bel lifting ci vuole.

TIPA QUADRATA Fuori, impossibile non riconoscere la Mercedes Classe G 2012, neppure osservandola da siderali distanze. Il caratteristico muso da dura conquista due sottili led diurni e una calandra ristilizzata (solo le versioni marchiate AMG). Per un insieme che cambia proprio pochino, anche se con occhioni più dolci e specchietti nuovi nuovi. Entriamo.

NOUVELLE VAGUE Dentro, invece, i connotati della Mercedes Classe G 2012 cambiano eccome: l'endoscheletro della plancia, squadratissima, rimane lo stesso, tuttavia arrivano, ripresi pari pari dal resto della gamma, volante, quadro strumenti e console centrale più à la page. Per l'occhio, si capisce, ma pure per il tatto, che non è meno importante. L'insieme è assemblato con una certa cura, anche se si bada più alla robustezza che alla finezza costruttiva.

DETTAGLI CHE CONTANO L'accento è – guardacaso – sulla tecnologia di bordo: la Mercedes Classe G 2012 s'arricchisce del navigatore Comand Online con accesso a internet e vivavoce Bluetooth, di serie su tutti gli allestimenti. Quattro le App Mercedes Benz dedicate: meteo, Google Street View, Google Panoramia e Facebook. Non mancano, inoltre, un display TFT fra tachimetro e contagiri e una nuova centralina che si occupa di gestire il clima automatico.

SICURI ALLA META L'occasione del facelift è stata colta dai tecnici per implementare sulla Mercedes Classe G 2012 alcuni sistemi di sicurezza attiva: stiamo parlando del Distronic Plus (1.876 euro) o dell'ESP riprogrammato con funzione di stabilizzazione del rimorchio e dispositivo di ausilio nelle partenze in salita, compreso nel prezzo. Senza dimenticare il Blind Spot Assist (1.089 euro) il Parktronic (883) e la telecamera posteriore (544).

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VIVA AMG Quei mattacchioni di Affalterbach hanno pensato bene di calare sotto il cofano della Mercedes Classe G 2012 i due V8 e V12, entrambi biturbo, ripresi dalla gamma AMG. Il primo, forte dei suoi 544 CV, spinge la Classe G 63 AMG da 0 a 100 km/h in soli 5,4 secondi mentre il potentissimo 12 cilindri sviluppa ben 612 CV, che lanciano la G 65 a ben 230 km/h (sempre limitati elettronicamente). Naturalmente, la trazione è integrale con tre differenziali bloccabili al 100% e il cambio automatico 7G-Tronic ha una taratura specifica, incluso il sistema ECO Start/Stop. Siete sicuri di voler conoscere i consumi? Si parla di 13,8 l/100 kmper la 63 e 17 l/100 km per la 65. Con 397 mostruosi grammi di anidride carbonica al km...

SCELTE RAZIONALI Se badate più alla sostanza potete sempre contare sulla G 350 BlueTEC, entry level a gasolio, forte di 211 CV e 540 Nm di coppia a 1.600 giri. Per 11,2 l/100 km e 295 g/km di CO2, a partire da 88.005 euro. Percorrendo pochi chilometri, la scelta giusta potrebbe essere la G 500, un V8 a benzina da 387 CV, per 14,9 l/100 km e 348 g/km di CO2, offerta a 102.888 euro. La G 500 Cabrio costa 968 euro in più rispetto alla lunga, mentre le AMG veleggiano nel lusso: la 63 vien via per 141.063 euro, la 65 alza la posta in gioco fino alla quota setllare di 269.880.

PONTE DI COMANDO Già salire, sulla Mercedes Classe G 2012, rende l'idea dell'esperienza. Piede sulla pedana laterale e via, ci si issa a un bel po' di centimetri da terra. La cosa si apprezza al volante: complice il parabrezza verticale e i confini dello spigoloso cofano ben delineati sotto gli occhi, la visuale soddisfa. Meno dietro, perché fra ruota di scorta esterna, lunotto piccolo e poggiatesta importanti si vede pochino. Posizione di guida da fuoristrada vecchio stampo ma ben regolabile.

TENTAZIONI Mercedes Classe G 63 AMG: si comincia bene, direte voi. In effetti, il latrato che fuoriesce dagli scarichi laterali mi fa sentire un po' il Balotelli della situazione. Quel che è peggio, è che i ciclopici cerchi da 20” non fanno nulla per mitigare questa sensazione. Pazienza, si parte. Nel paesino disperso fra le Alpi francesi mi guardano come se fossi uno sceicco, la polizia assume lo sguardo severo di chi aspetta solo una sgasatina in più per multarti. Il purgatorio è finito (così come il paese) e al primo rettilineo butto giù tutto: l'orda di CV che si scaricano sulle 4 ruote è impressionante, come il rumore rauco proveniente dagli scarichi.

ATLETICA E KG Fra le curve, la G 63 AMG sembra un lottatore di sumo impegnato nella danza classica: a guidare non siete voi ma l'ESP. Non appena tentate di forzare un filo l'inserimento il sistema interviene, vince l'enorme sottosterzo e permette di chiudere la curva. Premete il gas troppo presto in uscita? Nein, i chip tagliano potenza. Se, invece, aspettate di essere a ruote dritte, verrete ripagati con un'accelerazione fulminea, quasi spaventosa per un fuoristrada di tale mole. Tanto che, in un attimo, bisogna riattaccarsi ai freni, all'altezza, ché arriva un'altra curva. Da affrontare agendo con grosso anticipo rispetto all'indole dello sterzo, lento e demoltiplicato stile offroad.

PROFESSIONAL Decisamente più sensata la Mercedes Classe G Professional, sviluppata per gli impieghi estremi, dove fango, terra, roccia e acqua si sostituiscono all'asfalto. La versione provata non faceva ancora parte del facelift, tuttavia la Classe G 350 BlueTEC Professional lunga si è dimostrata una vera arrampicatrice. Anche perché il cambiamento non riguarda la meccanica. Ed ha affrontato passaggi dove il solo limite era costituito dalle dimensioni, piuttosto importanti. Per ogni situazione, in pratica, c'è un bloccaggio ad hoc dei differenziali. Il suo regno, non c'è che dire. L'importante è calzare le gomme giuste.


Pubblicato da Andrea Rapelli, 31/05/2012
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