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Prova su strada

Mercedes Classe C 2014


Avatar Redazionale, il 29/03/14

10 anni fa - Sulle orme della Classe S. Guarda il video

La Mercedes Classe C 2014 s'ispira alla sorella maggiore, la Classe S, per sfidare la concorrenza sul piano del comfort e delle dotazioni. Tra le primizie in arrivo spicca anche un piccolo turbodiesel 1.6

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UNA VITA DA MEDIANO Se la gamma Mercedes fosse una squadra di calcio, alla Classe C toccherebbe di sicuro il ruolo di centrocampista. Con in attacco la Classe A, la B e la GLA a cercare di far gol in nuovi segmenti e con i pilastri Classe E e S a puntellare come sempre una solida difesa, alla C tocca il lavoro forse più ostico: fare da trait d’union tra gli altri modelli e mettersi in luce nel cuore del mercato globale. Un compito per cui servono prestanza e tecnica, roba per chi ha due polmoni così (e mi riferisco a quei polmoni che iniziano con la c..).

IN GRAN FORMA Per affrontare questa sfida, la Mercedes Classe C 2014 si presenta più in forma che mai, con una carrozzeria che alterna linee tese a tratti curvi, facendola sembrare quasi pronta alla prova costume. Il family feeling con le piccole di casa è evidente ma una certa somiglianza c’è anche con l’ultima Classe S, di cui sembra una copia in scala ridotta, almeno da certe angolazioni. Parentele a parte, grazie al cofano lungo una quaresima e agli sbalzi corti traspare comunque una certa sportività, specie sugli esemplari con lo stellone al centro dalla mascherina (fanno storia a sé le Exclusive, con la griglia multilama e il classico mirino sopra il muso).

LE DIMENSIONI CONTANO Metro alla mano, si trova la conferma di quel che un occhio clinico può notare già a prima vista, ovvero un aumento delle dimensioni. La lunghezza cresce infatti di 95 mm (per un totale di 4.686 mm), 80 dei quali dovuti a un allungamento del passo (2.840 mm), che garantisce una migliore abitabilità soprattutto per le gambe dei passeggeri posteriori. Per mantenere proporzioni equilibrate, le lamiere mettono su qualche centimetro anche in larghezza (+40 mm, 1.810 mm totali), cosa che fanno anche le carreggiate, facendo sembrare la macchina molto ben piantata sulla strada. Giusto per fare un paragone in famiglia, la Classe E W210 del 1995 aveva un’aria più gracilina e dimensioni inferiori... Più grande, sì, dunque, ma anche più leggera, la Mercedes Classe C 2014. Sotto le lamiere si nasconde infatti una nuova struttura che fa largo impiego di alluminio e che pesa circa 70 kg meno di una convenzionale. Il risparmio di peso totale, però, è anche maggiore, perché con il lavoro di fino fatto dai tecnici su ogni componente, il guadagno sale nell’ordine del quintale, a parità di motorizzazione.

A MACCHIA DI GASOLIO A proposito di motori, al lancio la Classe C viene proposta con tre unità: il 2.1 turbodiesel della 220 CDI BlueTEC (170 cv, 400 Nm e dai 4 ai 4,3l/100 km) e due benzina turbo, per la 180 e la 200 (rispettivamente 1.6 da 156 cv, 250 Nm e 5 l/100 km e 2.0 da 184 cv, 300 Nm e 5,3 l/100 km). La famiglia delle Classe C 2014 si allargherà poi nel corso del 2014, con l’arrivo in estate di un 1.600 turbodiesel declinato in due versioni da 115 e 136 cv per le 180 e 200 BlueTEC. In seconda battuta arriverà anche il 2.1 da 204 cv della C 250 BlueTEC. Sul fronte a benzina è atteso tre le altre cose un V6 da 333 cv ma c’è molta curiosità pure per la C 300 BlueTEC Hybrid, che abbina il motore diesel da 204 cv a un’unità elettrica da 27 cv. Quanto all’assetto, la Classe C 2014 dispone di un nuovo avantreno a quattro bracci e di un retrotreno multilink, mentre va ricordato come in opzione si possano avere anche sospensioni pneumatiche regolabili Airmatic, una novità per il segmento.

UNA RICCA EREDITA' Parlando di dotazioni, la Classe C 2014 eredita quasi tutti i dispositivi elettronici di sicurezza presenti sulle Classe E e S, come l’Attention Assist, che invita a una sosta se rileva il rischio di colpi di sonno, e il Collision Prevention Assist Plus, che, quando ci si avvicina a un ostacolo, avvisa il pilota e, se questi non interviene, frena autonomamente per evitare il tamponamento o limitare quantomeno i danni. Non mancano poi, tra i gadget disponibili, il Distronic Plus (ovvero un cruise control adattivo), il sistema di parcheggio automatico e il riconoscimento dei segnali stradali.

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SI FA IN QUATTRO Basta cliccare qui sotto per consultare il listino e scoprire cosa sia di serie nelle quattro versioni versioni a catalogo (Executive, Sport, Exclusive e Premium, anche se a ben vedere c’è pure un allestimento Business, specifico per le flotte), oltre a quali siano i prezzi a oggi. Come detto, la gamma della Mercedes Classe C è e sarà sempre in costante evoluzione, con - tra l’altro - sviluppi futuri sul fronte delle carrozzerie, a partire dalla variante station wagon, per arrivare più avanti a qualcosa di più sportivo. Questa, però, è tutta un’altra storia; ora girate pagina, che è ora di salire a bordo...

MADE IN ITALY La plancia, così come la si ammira dal posto di guida della Mercedes Classe C 2014, fa una gran scena e lo si può sottolineare con una punta di orgoglio nazionalistico, visto che le sue forme sono state schizzate in principio in Italia, nel centro stile che la Stella ha a Como. Il pezzo forte degli arredi della berlina di Stoccarda è senza dubbio la consolle centrale. Larga, massiccia e sormontata da un display molto scenografico, non fa rimpiangere le ammiraglie più lussuose. Anche i comandi sono realizzati con cura e contribuiscono a dare la sensazione che tutto sia costruito e assemblato meticolosamente. Il massimo dell’eleganza si ha sugli esemplari a cambio automatico, che vedono il mobiletto centrale assumere un’aria minimalista e scendere dolcemente senza orpelli fino al manopolone del sistema d’infotainment Comand Online. Quest’ultimo, con il suo nuovo touchpad, richiede un minimo di apprendistato ma si rivela poi piuttosto pratico nella gestione dei vari comandi.

INCLINAZIONI PARTICOLARI Il posto di guida, dal canto suo, è promosso a pieni voti, grazie soprattutto alle ampie regolazioni del sedile e del volante, anche se per quest’ultimo avrei preferito una corona ancor più verticale. Un’altra inclinazione che non mi soddisfa al 100% è quella dello schienale posteriore: a mio avviso è di qualche grado troppo obliquo, in stile chaise longue, perfetta per schiacciare un sonnellino ed evitare interferenze tra la testa e il padiglione ma che porta chi vuole restare vigile per dialogare con i compagni di viaggio a tenere inizialmente gli addominali un po’ in tensione. Dopo qualche chilometro, tuttavia, si realizza che la Mercedes Classe C è piacevolmente silenziosa e che, anche adagiati, si può prendere parte alle chiacchiere di bordo.

COMODA, LA VITA Oltre che i timpani, la Classe C tratta bene anche le terga, con un molleggio che digerisce bene buche e avvallamenti. Provata in versione 250 BlueTEC Exclusive con le sospensioni pneumatiche AirMatic, la Classe C mostra di saper cambiare pelle e di trasformarsi con un clic da una maratoneta della corsia di sorpasso in una buona interprete dello slalom gigante, pronta a pennellare i curvoni in modo molto rassicurante. Nel misto stretto, invece, si devono fare i conti con le dimensioni della carrozzeria e con una taratura dell’assetto e dello sterzo che privilegia leggermente il comfort rispetto alla sportività, anche se, con una guida pulita, ci si può divertire in piena sicurezza.

EVOLUZIONE DELLA SPECIE Sulla stessa lunghezza d’onda si mette anche la trasmissione, con il cambio automatico 7G-Tronic Plus che, dopo l’ennesimo aggiornamento, si dimostra ancora una volta dolcissimo negli innesti quando si viaggia con piede felpato. Per la guida più allegra ci sono modalità Sport e manuale (con pratiche levette al volante), rese più efficaci dal nuovo convertitore di coppia a slittamento ridotto ma che pagano ancora qualcosa alla miglior concorrenza in termini di rapidità. A fare comunque passare la cosa quasi inosservata provvede comunque il motore, che, con i suoi 500 Nm di coppia, assicura accelerazioni brucianti (0-100 in soli 6,6 secondi!) e riprese sempre vivaci. Un cuore generoso per una centrcampista con i fiocchi.


Pubblicato da Paolo Sardi, 29/03/2014
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