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Prova su strada

Mazda MPV


Avatar Redazionale, il 30/05/02

22 anni fa - Viaggio nello spazio

MPV, ovvero lo spazio secondo Mazda. La mega monovolume giapponese si dà una rinfrescatina al look ma soprattutto cambia cuore con due nuove motorizzazioni, moderne ed efficienti, tra cui il common rail che mancava.

COM’È Difficile non capire che è Mazda. La nuova MPV non fa nulla per nascondere il family feeling con le sorelle di famiglia Premacy e "6" in testa. Grande musone sporgente, vistosa calandra a cinque punte con logo Mazda in bella vista, linea sobria ma non priva di una certa personalità.

PICCOLI PASSI

Alla Mazda evidentemente non amano stravolgere i propri progetti, tant’è che questa nuova e ristilizzata MPV è difficilmente distinguibile dalla precedente, almeno ad un primo colpo d’occhio. Così, alla fine le novità che questa monovolume introduce rischiano quasi di passare inosservate. Invece ce ne sono, eccome. Solo che per apprezzarle occorre salire, girare la chiave e avviare il motore.

GIUNONICA MA ATLETICA

Ma andiamo con ordine. La MPV porta con disinvoltura le sue giunoniche (dimensioni 4,77x1,83x1,78 metri) che, soprattutto nei colori scuri, sono mascherate molto bene. Non è una linea da far strappare i capelli, ma in mezzo a tante monovolume tutte troppo uguali (spesso frutto di joint venture tra varie case) questa giapponese è facilmente distinguibile. Questo è un bene, soprattutto per chi non ama confondersi tra la folla. I piccoli ritocchi esterni sono serviti soprattutto per enfatizzare la maggior sportività della nuova MPV. Qualche spoilerino in più, fendinebbia integrati, vetri posteriori oscurati che fanno tanto USA, cerchi in lega ridisegnati dal disegno più aggressivo.

PIÙ SPORTIVA

Insomma, la MPV vuole un po’ scrollarsi di dosso l’immagine da carrozzone-trasporta-famiglie, tutto spazio e poco divertimento, per assumere un carattere più dinamico e grintoso. Anche perché sono le nuove motorizzazioni a permetterle di alzare la cresta. Sotto il cofano della vetturona giapponese arrivano, infatti, due motori nuovi di zecca. Il vecchio 2000 benzina da 122 cv lascia il posto al nuovo 2.3 (Euro 4) da 104 kW (141 cv) capace di una coppia massima di 195 Nm da 4000 a 4500 giri e di spingere la monovolume giapponese a 180 Km/h.

DIESEL: SECONDA GENERAZIONE

Non è senz’altro il motore a benzina quello dei grandi numeri (di vendita s’intende), specialmente in Italia dove su questo tipo auto imperversa il motore diesel. Infatti, il ruolo della star spetta sicuramente al nuovo quattro cilindri common rail. Un motore modernissimo, arrivato forse un po’ tardi rispetto alla concorrenza (si sa i giapponesi non hanno lunga tradizione con i motori diesel), ma molto competitivo quanto a prestazioni e comfort di marcia. Nonostante la cilindrata contenuta, il 2 litri giapponese mette in mostra numeri "da grande": potenza 100 kW (136 cv) a 3500 giri, coppia massima 310 Nm a 2000 giri (ma a 1750 giri abbiamo disponibile già il 90% della coppia massima).
Prestazioni elevate (velocità massima 176 km/h), che si sposano con consumi molto ridotti, ottenuti ottimizzando al massimo la combustione con il sistema EVVC (Expanded Vertical Vortex Combustion) e sfruttando la tecnologia common rail di seconda generazione (pressione nel common rail fino a 1800 bar), come a dire… scusate il ritardo.

SOBRIA E FUNZIONALE

All’interno dell’ampio abitacolo, solito stile sobrio di casa Mazda, dove ai fronzoli si preferisce la concretezza. Plastiche ben assemblate, materiali di qualità (belli i nuovi sedili dal profilo leggermente più sportivo) accolgono i sette passeggeri (è migliorato anche l’accesso ai posti posteriori) che però, come quasi sempre accade su questo tipo di vetture, si devono rassegnare a ridurre al massimo i bagagli: nella configurazione a sette posti la MPV mette a disposizione solo 294 litri per le valige al seguito. Volendo comunque si può anche esagerare e togliendo le due file si raggiungono i 2500 litri. Anche se dovrete traslocare, quindi, non avrete problemi. Nel bagagliaio sono stati piazzati anche sei ganci per fissare piccoli oggetti ed evitare che siano sbatacchiati durante la marcia. Ovviamente sono possibili tutte le configurazioni intermedie che consentono quindi di sfruttare agevolmente tutto lo spazio a disposizione.

PORTA DA BAMBINI

Poiché normalmente i posti posteriori sono occupati dai bambini, Mazda ha posto particolare attenzione anche al meccanismo d’apertura e chiusura delle porte laterali scorrevoli. Un sistema di blocco intelligente evita che le porte rimbalzino richiudendosi se aperte con troppa irruenza, allo stesso tempo lo sforzo per sbloccarle ora è veramente ridotto, rendendo possibile l’operazione anche ad un bambino (a patto che naturalmente venga disinserito il dispositivo di sicurezza).

C’È TUTTO, O QUASI

Di serie sulla versione base troviamo ABS con EBD, 4 Airbag, vetri elettrici anteriori e posteriori, fendinebbia, radio CD e cerchi in lega. L’allestimento Executive aggiunge i vetri posteriori oscurati, la climatizzazione per i posti posteriori (quasi un must viste le dimensioni), gli interni in carbon look e il volante rivestito in pelle. Tra gli optional a pagamento troviamo solo le voci relative al tetto apribile e al navigatore satellitare in vendita a 1500 €.

PREZZI

24.100 € per la MPV benzina, 26.600 € per la turbodiesel entrambe in versione base. Le versioni Executive costano rispettivamente 25.100 € e 27.600 €.

COME VA

Per accorgersi delle differenze tra la vecchia MPV e quella nuova occorre salirci e girare la chiave d’accensione, perché se è vero che la linea è poco differente dalla precedente, è altrettanto vero che i nuovi motori sono davvero un bel passo avanti. Soprattutto il diesel, che sarà senz’altro quello più ambito sul mercato italiano.

DIESEL (QUASI) SPORTIVO

Bene, non possiamo che elogiare il lavoro svolto dagli ingegneri del sol levante. Il turbodiesel Mazda è un ottimo motore. Brioso e vivace spinge questo vetturone senza sforzo apparente oltre i 180 km/h indicati; la figliolanza non si stancherà troppo in fretta di viaggiare, chi guida farà invece in fretta a dimenticarsi che sotto il cofano lavora un motore di "soli" 2000 cc.

TENETELO ALLEGRO

Anche in ripresa, la MPV non si fa certo pregare, l’accelerazione è notevole a patto però di mantenere la lancetta del contagiri sempre oltre quota duemila, altrimenti l’erogazione è un po’ apatica e il peso (1710 kg a vuoto) si fa sentire consigliando la scalata quando si vuole fare un sorpasso veloce, anche perché il motore Mazda non è di quelli che si siedono subito, ma allunga volentieri fino alla zona rossa mostrando quindi un temperamento quasi sportivo. Buono il cambio rapido negli innesti e morbido nell’azionamento.

SCOCCA RIGIDA

È una guida gradevole quella che offre questa Mazda, e non solo in autostrada, perché anche quando le strade si fanno mosse la monovolume giapponese non sfigura. Gli interventi di irrigidimento alla scocca (già fiore all’occhiello delle precedenti versioni) e sulle sospensioni hanno migliorato la precisione di guida. Il coricamento laterale è limitato (è tutt’altro che un’auto dondolona), il comportamento sempre neutro e sicuro e lo sterzo risponde in modo progressivo anche se non è velocissimo. Certo, sempre tenendo conto che siamo alla guida di un bestione da quasi 1800 chili e cinque metri di lunghezza…

COMFORT DA PRIMA CLASSE

Quello che ci è piaciuto di più della MPV è comunque il comfort generale. La posizione di guida è piacevolmente "automobilistica", i sedili sono rigidi il giusto per contenere senza stancare, all’interno dell’abitacolo si viaggia in un atmosfera ovattata di silenzio e relax. Basta guidarla, dunque, per toccare con mano il gran lavoro svolto dagli ingegneri per ridurre al massimo ogni tipo di rumore proveniente dal motore (completamente circondato da materiale fonoassorbente) ma non solo.

SILENZIO, SI VIAGGIA

Limitato è anche il rumore aerodinamico, non ci sono fruscii significativi nemmeno in velocità. Insomma gli elementi perché un viaggio in compagnia sia davvero poco stancante ci sono tutti. E in questo contesto è un peccato che Mazda Italia non intenda importare la versione con cambio automatico, con questo motore crediamo ci starebbe molto bene.

Pubblicato da Stefano Cordara, 30/05/2002
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