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La signora di Modena affila le unghie e si trucca da cattivona. Aggiunge 30cv al suo otto cilindri ma basta pigiare un pulsantino per farla innervosire. Costa novemila euro in più, ma ne vale la pena. Ecco perché.
CHI BEN COMINCIA... La base su cui lavorare c'era già, ma la musica che avrebbe dovuto suonare la S non poteva che essere molto diversa. Non solo, siccome anche l'occhio vuole la sua parte e chi spende nove mila euro in più (la S costa 125.500 ero contro i 116.400 della normale) vuole che si noti, la differenza tra normale e S avrebbe dovuto essere evidente sin dal primo sguardo. Non proprio così semplice da realizzare. Anche perché, a lifting terminato, la Quattroporte S risulta quasi completamente rinnovata, con una percentuale di componenti nuovi di zecca che sfiora il 70%.
ROSSO DI RABBIA La difficoltà maggiore era riuscire a trovare il giusto assetto e i giusti equilibri in modo da far fronteall'innesto di un nuovo cuore e prevenire eventuali problemi di rigetto a causa delle nuove prestazioni. Un cuore rosso (non solo perché ha la testa colorata di rosso ma perché viene fabbricato in Ferrari) sempre con otto cilindri ma cresciuto nella cubatura da 4.2 a 4.7 litri, con una potenza di 430cv (sono 400 quelli della Quattroporte normale) a 7.000 giri, una coppia di 490 Nm a 4.750 giri e capace di spingere la S fino a 280 km/h, con uno scatto bruciante che in soli 5,4 secondi è in grado di portare 1.990 kg di peso da zero a 100 km/h.
COSA C'E' DI NUOVO Un gran bel cuore da trapiantare in un corpo robusto ed elastico, che sia in grado di riceverlo senza creare scompensi quando sale o scende di giri rapidamente, o quando si tratta di contenerne gli eccessi. La scocca della Quattroporte era già sufficientemente rigida per consentire una precisione di guida e un livello di comfort adeguati al rango, ma per poter offrire un carattere da vera sportiva è stato necessario intervenire su sospensioni e freni. E' stato fatto un po' di tuning, insomma, che ha portato, in un sistema di sospensioni a smorzamento controllato e taratura variabile (Skyhook), un rinnovato setting di ammortizzatori e molle per ottimizzare la risposta in frequenza. Oltre a un nuovo impianto frenante Brembo ad alte prestazioni, più leggero e più resistente alle deformazioni del precedente, e più progressivo nella frenata.
UNA FACCIA UN PO' COSI' Esternamente, tutto questo lavoro si riconosce subito nella vista frontale, dove spicca la somiglianza della calandra ad alette verticali con quella della GranTurismo. Una soluzione voluta non solo per ragioni estetiche ma anche funzionali, come quella di consentire un flusso di aria maggiore per il raffreddamento del nuovo motore. La nuova forma dei fari (più larghi) e del paraurti con i fendinebbia integrati, finiscono per ottimizzare anche i flussi di aria nella parte inferiore della vettura.
CINQUE E UNO Di lato la Quattroporte S guadagna unbordo inferiore più marcato, passaruota più bordati, retrovisori esterni più aerodinamici.Nel posteriore il nuovo paraurti offre un impatto visivo più forte mentre il legame stilistico con la GranTurismo si completa con i fari triangolari a Led a cornice rossa e con la fascia inclinata chequando si illumina rende la vettura riconoscibilissima anche di notte. Rispetto alla Quattroporte del 2003 la nuova versione si allunga di 45mm superando di un centimetro i cinque metri. Allungamento ottenuto giocando sugli ingombri ora più ampi sia all'anteriore (+35mm), sia al posteriore (+10mm). Invariate invece altezza (1,438m) e larghezza (1,896m).
NUOVE GRAFICHE Novità anche all'interno, con unagrafica degli strumenti rinnovata, un nuovo look anche per l'orologio centrale, ma novità anche nella disposizione dei comandi, ora raccolti con maggiore razionalità nella console centrale, nella configurazione e nel disegno dei sedili che risultano più avvolgenti e nel nuovo stile dell'alloggiamento dell'airbag passeggero. Il tunnel guadagna un vano portaoggetti mentre il volante multifunzione ha una impugnatura sportiva.
COME VA Appena entrati, la sensazione di lusso made in Italy è quella di sempre: ottime pelli, rifiniture di prestigio, poltrone avvolgenti e comode, regolabili elettricamente in tutte le posizioni, compresa la regolazione elettrica dei poggiatesta. Il tripudio di pellame di pregio marchiato Frau non toglie comunque la sensazione di sportività elegante che si respira a pieni polmoni una volta accomodati. Alla quale contribuiscono non poco anche il nuovo volante sportivo, la nuova grafica degli strumenti.
LA CARICA DEI 430 Stile esterno e contenuti accentuano quella sensazione di doppia personalità (o da ammiraglia sportiva che dir si voglia) che la Quattroporte si porta dietro sin dalla nascita. Attese che non vengono deluse nemmeno quando si inserisce la chiave e si dà vita al motore. Basta ascoltarlo perché non ci siano dubbi sulle sue origini: corposo, basso, potente senza essere mai chiassoso. Non che il 4.2 da 400cv in dotazione alla Quattroporte senza la S sia un ameba, tutt'altro, ma 30cv e 30Nm in più si sentono. Soprattutto in basso, quando si tratta di scatenare all'improvviso la carica dei 430cv, e nella fluidità di marcia. Insomma, più potente ma anche più facile da gestire.
CICCIONA LEGGERA Basta pigiare con vigore il pedale dell'acceleratore che quei novemila euro in più sborsati per la S si giustificano da soli. La capacità di salire e scendere di giri in un attimo è sorprendente. A 2.500 giri è già disponibile l'80% della coppia massima e i vantaggi sulla prontezza del motore si sentono in qualsiasi occasione, sia sulle strade tortuose, sia in coda nel traffico cittadino. Senza contare che il peso da spostare è di quasi due tonnellate. La S è sempre leggera e fluida, pronta a prendere vigore anche da regimi molto bassi. Vantaggi ottenuti grazie a soluzione tecniche raffinate mirate a ottimizzare le fasi di aspirazione e scarico del motore.
TUTTI E SUBITO Dolcezza di guida favorita anche da una trasmissione automatica servita da un convertitore di coppia idraulico che consente innesti rapidi e risposte altrettanto rapide, anche a poco più di mille giri, quando la S scivola in scioltezza a velocità di codice con la marcia più lunga innestata e serve tanta potenza subito. E' in questi ultimi casi che si apprezzano, e si giustificano, potenze così elevate. Tanti cavalli servono ormai solo per toglierci da impicci che potrebbero anche diventare pericolosi (vedi gli inserimenti da brivido di alcune autostrade o superstrade, o i sorpassi in spazi ridottissimi), non certo per andare veloce dove è vietato.
IL PUNTO G L'affiatamento con il cambio automatico a sei marce è immediato, anche quando si decide di utilizzare la funzione manuale agendo sulle palette dietro il volante o sulla leva del cambio stesso. Dopo ogni cambiata manuale, il cambio torna in pochi secondi nella posizione automatica. Un feeling che resta immutato anche quando si pigia il famoso pulsantino Sport. In questo caso i rapporti si accorciano e la S si fa più nervosa, scatta prima e fa la voce grossa. E' lui il punto G della Quattroporte S:basta pigiarlo per trasformare la vettura da limousine veloce ad allegra sportiva. Si pigia il pulsantino e la S si irrigidisce, indurisce il volante, modifica i rapporti del cambio e diventa più reattiva. Dire che si tratti di un'altra vettura è forse eccessivo: mostra sì un temperamento più nervoso, senza però diventare maleducata o scorbutica. E nemmeno troppo rigida: cambia di umore, ma resta una limousine di rango.