Sport di nome e ora anche di fatto. Il turbodiesel ipervitaminizzato che mancava alla Suv inglese ora c'è. E' un V8 da 3,6 litri capace di 272 cv e assicura prestazioni notevoli, in strada e fuori. E' già a listino con prezzi che partono da 65.500 euro.
ARRIVANO I NOSTRI Una risposta era ormai necessaria. Alla Land Rover non potevano certo stare ancora a guardare l'escalation delle potenze sulle rivali a gasolio della Range Sport senza fare nulla. E così quelli dell'ovale verde hanno deciso di calare sul tavolo un nuovo turbodiesel con otto cilindri a V pronto a dar manforte al noto TDV6 da "soli" 190 cv. Un motore onestissimo, quest'ultimo, ma a cui la definizione Sport calza un po' larga: pastoso e regolare, non ha le unghie affilate quanto la più acerrima concorrenza.
BALZO AVANTI Dal punto di vista della prestanza il nuovo TDV8 da 3,6 litri - già inserito qualche settimana fa anche nella gamma Range - segna dunque un notevole passo avanti. La sua potenza massima è di 272 cv a 4.000 giri, superiore del 42% rispetto a quella del "fratellino" 2.7. L'incremento della coppia è ancor più consistente, pari al 45%, per un picco di 640 Nm a partire dai 2.000 giri. Al di là del valore in sé, è tutta la curva di erogazione a svilupparsi su valori altissimi: 500 Nm sono infatti sempre disponibili lungo l'intero intervallo dai 1.500 ai 3.700 giri.
SOTTO PRESSIONE Per arrivare a questi risultati, la Land Rover (e con lei il Gruppo Ford) ha scelto di adottare una turbina a geometria variabile per ciascuna delle due bancate. Due sono anche gli intercooler mentre sul fronte dell'alimentazione ci sono iniettori piezoelettrici a dare sfogo a un circuito in cui si raggiungono anche i 1.700 bar di pressione. Gli ingegneri hanno curato molto anche le turbolenze nelle camere di scoppio, indispensabili per ottenere combustioni efficienti e pulite.
DI NOME E DI FATTO I numeri parlano chiaro: nella versione TDV8 la Range si può definire Sport di nome e di fatto. La velocità massima è di 209 km/h, mentre la pratica 0-100 viene archiviata in 9,2 secondi. In ripresa la Casa dichiara un tempo di 6,8 secondi per il passaggio in quinta marcia da 50 a 70 miglia orarie o, per dirla a nostro modo, all'incirca da 80 a 112 km/h. Il tutto con una percorrenza media di 9 km al litro. Alla prova dei fatti, il motore mantiene tutte le promesse fatte dalla Land Rover, anche se il cambio automatico ZF a sei marce con funzione sequenziale CommandShift non è molto lesto ad assecondare i segnali dell'acceleratore.
BELLA COPPIA Caratterizzato da un sound gradevole anche al minimo, con un borbottio cupo anche se tutt'altro che invadente, il TDV8 attacca a spingere da subito, entrando in coppia praticamente al primo giro del motorino d'avviamento. Senza il benché minimo buco e con una lodevole costanza si produce in un crescendo rossiniano. Grazie anche all'elevato frazionamento, che garantisce una notevole fluidità, arriva d'un fiato fino alle soglie della zona rossa del contagiri.
FAI DA TE Per onore della cronaca, qualche rivale può vantare un temperamento ancora più aggressivo, ma per lamentarsi di questa Range Sport ci vorrebbe un bel coraggio. Solo nei rilanci, come già anticipato, non dispiacerebbe poter contare su scalate più rapide quando si affonda il piede destro sull'acceleratore ma basta capire l'antìfona e giocare un po' d'anticipo per aggirare il problema. In alternativa, per non dover pendere dalla labbra della centralina, si può sempre spostare la leva a sinistra e darsi al fai da te nelle cambiate, contando su una maggiore rapidità d'azione. L'elettronica non smette per questo di esercitare la sua supervisione ma nella guida sportiva i vantaggi sono tangibili.
SI CORICA TARDI L'assetto è all'altezza della situazione e non c'è da stupirsi, visto che è abituato a gestire anche i 390 cv della sorella a benzina 4.2 Supercharged, da cui arrivano anche i freni anteriori con pinze a quattro pistoncini firmati Brembo. Il segreto della TDV8 sta nelle sospensioni pneumatiche e nel sistema Dynamic Response che, tramite attuatori idraulici gestiti elettronicamente, contrasta il rollio innescato dalla forza centrifuga e mantiene la Range Sport piatta anche quando si entra in curva con troppo entusiasmo. Ciò permette di sfruttare al meglio l'impronta a terra dei pneumatici, da 19 o 20" a seconda delle versioni. In ogni caso, la Range Sport riesce a mascherare bene il suo peso, che ammonta alla bellezza di 2.675 kg a secco. Se si ha l'accortezza di non fare manovre troppo brusche e non si chiedono miracoli nei cambi di direzione, questa Land Rover regala anche buone soddisfazioni nel misto, con una tenuta di strada e una scorrevolezza di tutto rispetto.
PRONTA A TUTTO Il sistema Dynamic Response viene comodo anche nel fuoristrada, dove assicura una maggior libertà di articolazione degli assali in presenza di fondi particolarmente sconnessi rispetto a un normale schema di barre antirollio. Il vero asso nella manica della Land Rover per affrontare i terreni più impervi resta però il noto Terrain Response, che la Range Sport TDV8 3.6 monta sempre di serie. Il sistema è quello di sempre, che richiede al pilota semplicemente d'impostare il fondo da affrontare (asfalto, erba-ghiaia-neve, fango e solchi, sabbia e roccia). Fatto ciò, l'elettronica provvede a regolare tutto di conseguenza, dal motore, al cambio, passando per l'assetto, lo sterzo o il differenziale centrale, bloccandolo ove necessario.
IN ARRAMPICATA La trazione è di tipo integrale permanente e trasmette la giusta quantità di coppia a ciascun assale. In casi estremi la Land Rover mette a disposizione due ulteriori armi. Da una parte di può contare sul riduttore per aver marce più corte e uno spunto più efficace. Dall'altra c'è la possibilità d'intervenire sulle sospensioni, aumentando l'altezza da terra per evitare pericolosi contatti tra il terreno e il fondo. Sollevata dal suolo e con impostata la funzione roccia, la Range Sport TDV8 supera con disinvoltura ostacoli degni di fuoristrada dure e pure, come ampiamente documentato anche nella galleria immagini.
GIA' A LISTINO La Range Sport TDV8 è già disponibile a listino. L'entry-level è la SE, che costa 65.500 euro e tra le altre cose dispone di serie di sensori pioggia, crepuscolare e di parcheggio posteriori, lavafari, proiettori bi-xenon e sedili parzialmente in pelle. Per 71.900 euro si può invece ordinare la HSE, che adotta cerchi da 20" piuttosto che da 19, il navigatore satellitare, i sensori di parcheggio anche anteriori, lo stereo Harmon Kardon con 8 altoparlanti, subwoofer passivo e amplificatore e sedile lato guida con memoria. A mo' di ciliegina sulla torta, per il primo periodo di commercializzazione, c'è anche una versione speciale Launch Edition che costa 75.000 euro. Nella sua dotazione standard rientrano anche i fari adattivi, il box refrigerante nel portaoggetti centrale anteriore e un stereo sempre Harmon Kardon ma di tipo Logic 7, con 13 altoparlanti, subwoofer attivo e predisposizione per le cuffie posteriori.