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Prova su strada

Land Rover Freelander 2004


Avatar di Mario Cornicchia, il 07/11/03

21 anni fa -

Più aggressiva, più Range. La Freelander si aggiorna con sapienti tocchi estetici e con interni meglio rifiniti e più lussuosi. E con una versione Sport, per chi preferisce l'asfalto levigato al tôle ondulé sahariano.

COM’E’

Tra le SUV compatte la Freelander è sicuramente quella che ha sempre avuto più fascino. Foss’anche soltanto per il blasone che porta, quel tondo marchio Land Rover che ormai è ben stampato nell’immaginario collettivo. E poi per uno stile che miscela lo spirito avventuriero della Defender con quello salottiero della Range. Una bella paraculata, insomma, fatta per piacere a tutti.

TEMPUS FUGIT

Dopo sei anni dal primo lancio la Freelander non aveva certo bisogno di una blefaroplastica, sopportando bene il passare del tempo. Aveva bisogno soltanto di un cambio di guardaroba, per sembrare più benestante e più Land Rover, secondo i nuovi canoni estetici di famiglia. A tre o a cinque porte (o SW, come la chiamano in Land Rover).


TUTTA MAMMA’ Così i fari diventano più grandi e scavano il paraurti, come Range e Discovery. Il paraurti è più maschio, con un paravacche integrato e stilizzato che si allunga fino a includere la calandra. Le luci di coda diventano più massicce pur mantenendo lo stile a pallina di gelato ereditato dalla nonna. Anche il paraurti è più massiccio, con le luci più grandi e poste più in alto, più lontane dal fango.

PREMIUM

Anche l’abitacolo è come quello di mamma Range, almeno nello stile, rude ma hi-tech. Uno stile un po’ squadrato, con la consolle centrale e il cruscotto che sembrano sostenuti da importanti piloni in fintalluminio. Un disegno pulito e piacevolmente moderno. Notevolmente migliorata è la qualità dei materiali utilizzati e della lavorazione, difetto della prima serie. Non manca qualche sbavatura, come le bave della plastica intorno ai due pratici portalattine/portabottiglie scavati nella plancia e qualche dettaglio ancora scricchiolante. Ma, salvo dettagli, ora la Freelander può guardare a testa alta le concorrenti.

NEVE DEL DESERTO

Più che per affrontare le piste africane, la Freelander viaggia più frequentemente su piste alpine innevate. La dotazione fuoristradistica di Freelander non cambia: trazione integrale permanente, giunto viscoso centrale, ETC ed HDC. ETC, il controllo elettronico di trazione, frena le ruote che slittano lasciando che la potenza sia inviata solo alle ruote che hanno grip e l’HDC, l’Hill Descent Control, provvede a tenere una velocità minima in discesa frenando automaticamente le singole ruote. Un surrogato delle marce ridotte. E, se il sangue non è acqua, una Land Rover non può non superare pendenze di 45 gradi, guadi di 40 centimetri e pendenze laterali di 30 gradi.

MOTORI

Nulla di nuovo sotto il cofano rispetto alla gamma del model year 2001, con due motori a benzina e uno a gasolio. A benzina, 1.800 quattro cilindri e 2.500 V6, da 117 a 177 cavalli, da 160Nm a 2750 giri a 240 a 4000 giri per 170 o 182 km/h rispettivamente. Più gettonato il diesel due litri Td4 di derivazione Bmw: 112 cavalli, 260Nm a 1750 giri per 164 km/h.

SPORT

E’ un nuovo allestimento, disponibile per la 3 e la 5 porte e per i motori Td4 e 2.5 V6. Più che un allestimento sportivo è un allestimento più stradale, con assetto ribassato di 30 millimetri e cerchi in lega da 18 pollici. Gli interni sono rivestiti in un nuovo materiale tecnico che la premiata ditta L&R chiama Black Mogul.

LA GAMMA

Carrozzeria a tre porte con hard o soft top o carrozzeria a 5 porte. Cinque allestimenti, S, E, SE, HSE (solo per la 5 porte) e Sport. Una famiglia articolata, con prezzi da 22.710 euro (3porte soft, 1.8) a 36.368 euro (SW V6). Per una Sw Td4 SE si spendono 30.820 euro.

COME VA

L’ambiente è decisamente più accogliente. Il nuovo abitacolo, nello stile e nella qualità, è abitabile con piacere. La posizione di guida è altissima, senza possibilità di regolare il sedile in altezza: non che sia scomoda, ma può diventare un problema per gli alti fuori standard. Tasti e pulsanti sono grandi, comodi da usare anche con mani vestite da guanti pesanti.

PIU’ RANGE Se l’occhio ha la sua parte, anche l’udito e gli altri sensi sono piuttosto soddisfatti. La nuova Freelander è confortevole, non proprio silenziosa come una berlina silenziosa ma comunque adatta a lunghi trasferimenti senza stancare troppo. I sedili sono comodi e ben imbottiti e la nuova ergonomia di bordo rende tutto più facile. Sulla SW chi siede dietro ha parecchio spazio e viaggia comodo.

TD4

E l’unico motore disponibile per la breve prova della Freelander. È un diesel non troppo muscoloso sulla carta ma energico quanto basta a muovere agilmente la Freelander (che non è una piuma, circa 15 quintali) sia nel traffico, sia in fuoristrada, e abbastanza rapidamente anche in autostrada con velocità di crociera ampiamente in zona punti, intorno ai 160 km/h. I consumi dichiarati dovrebbero consentire di percorrere almeno 10 km/litro in città e circa 13 nel ciclo combinato. Può essere abbinato anche al cambio automatico 5 marce a controllo elettronico, con comando Command-Shift sequenziale, veloce e sufficientemente dolce nei cambi marcia automatici.

PROROMPENTE

Il carattere della Freelander non è molto cambiato. La sua prepotenza nel voler tirare dritto nelle curve è stata notevolmente ammorbidita ma non del tutto eliminata. Tutto fila liscio nella guida soft ma quando si esagera un po’ la Freelander da agile SUV compatta sembra appesantirsi e preferire la tangente alla curva piuttosto che la traiettoria ideale. Una manifestazione di carattere da domare con poco sterzo e alleggerendo il piede dall’acceleratore.

Pubblicato da M.A. Corniche, 07/11/2003
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