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Prova

Land Rover Defender 2007


Avatar di Mario Cornicchia, il 24/05/07

17 anni fa - E' la più "fuori" di tutte

Pochi tocchi estetici per non toccare le sue linee essenziali da quasi sessant'anni e per adeguarsi ad accogliere un nuovo motore. Ma rimane un'auto per duri e puri, inarrestabile nel fuoristrada e rude sull'asfalto.

COM'E' La sua forma è inconfondibile e tale rimane anche con l'ultimo ritocco, in attesa che arrivi una nuova Defender. Ritocchi dettati, come sempre per la nave del deserto, da necessità funzionali: il più evidente èil cofano, rialzato nella parte centrale per fare posto a un nuovo motore turbodiesel. Aggiornamento funzionale e poco estetico, simile alla gobba che sformava i cofani delle prime trasformazioni a gasolio negli anni 80, come quella della 131 Mirafiori o della Argenta.

GOBBA? QUALE GOBBA? D'accordo che la funzione è la priorità, ma una gobba più aggraziata e meglio integrata con la caratteristica forma piatta, forse avrebbero potuto disegnarla. Chi pensava di utilizzare la nuova Defender per affrontare un lungo raid e applicare una ruota di scorta sul cofano, poi, dovrà pensare a un nuovo spazio. In cambio però ha una nuova plancia più moderna e Discovery-style, con grandi bocchette tonde e un nuovo impianto hi-ficon presa aux a cui collegare iPod e affini per rendere meno assordante il silenzio del deserto.

GUARDA AVANTI Per rendere più comodi i trasferimenti, la Defender ha anche nuovi sedili, più automobilistici nei profili e più confortevoli, e sedili fronte marcia posteriori, ripiegabili lateralmente. Spariscono le panchette posteriori per ragioni di sicurezza ma, a vantaggio della guida offroad dura, l'Abs è optional (1770 euro) e di airbag non si parla proprio. Sotto la gobba da Igor di Frankenstein, c'è un nuovo quattro cilindri 2.4 common rail di derivazione Ford, con 122 cavalli a 3500 giri e 360 Nm a 2000 giri per una velocità massima di 132 km/h e lo 0-100 km/h in 14,7 secondi. Il cambio è manuale a sei marce.

DURA E PURA Inutile dire che l'impostazione da fuoristrada vera rimane immutata, con telaio a longheroni e traverse su cui appoggia l'inconfondibile carrozzeria in pannelli di alluminio rivettati, assi rigidi, trazione integrale con differenziale centrale bloccabile e riduttore per il cambio.

4x4 3x3 Tre allestimenti, come sempre E, S e SE, e tre lunghezze del passo, 90, 110 e 130, declinabili in 14 tipi differenti di carrozzeria. Per la versione chiusa, la Station Wagon, le misure di lunghezza massima sono due: 389 e 464 cm. La nuova Defender è disponibile da giugno a prezzi lievemente più alti rispetto alla release precedente: da 24.498 a 28.434 euro per la 90 SW, da 30.018 a 30.654 euro per la 110. La dotazione è minimal, per il condizionatore optional su tutte si spendono 1.630 euro e per il pacchetto Freestyle che include cerchi in lega, pneumatici General Grabber 235/85 R 16 ebarre antirollio si spendono altri 1.520 euro.

COME VA Praticamente uguale a se stessa da quasi sessant'anni, la nuova Defender è il frutto di una maturazione più lenta di qualsiasi buon vino, fatta passo passo con continui aggiornamenti più o meno importanti. Ma alla base è sempre la stessa Defender che ne ha viste di ogni e in ogni parte del mondo, che si è messa i cingoli o ha trainato aratri, che si è lanciata con il paracadute o che si caricata lo zaino sul tetto e si è fatta il giro del mondo.

FEDELE NEI (MEZZI)SECOLIDimenticatevi quindi le Suv moderne, tutte comfort e ruote grandi da auto radiocomandata ma che, a volte si spaventano alla minima difficoltà. Difficile pensare che un'auto fedele a se stessa da quasi sessant'anni, nata per un uso agricolo, sia anche un'auto comoda. La Defender rimane fedele alla sua formula originaria e al suo marchio: è una fuoristrada vera al 100%, come poche ne sono rimaste a listino a non aver venduto l'anima 4x4 al diavolo del marketing.

MONKEY STYLE La posizione di guida é sempre anomala, con la pedaliera completamente disassata verso sinistra, il gomito sinistro in continuo appoggio sul vetro e le regolazioni dei nuovi sedili, essenziali ma confortevoli, limitate e poco adatte a taglie XL. Il volante, ovviamente, non si regola e i nuovi sedili posteriori fronte marcia, sono irraggiungibili se non si è agili come scimmie, salendo dal portellone posteriore o scavalcando il cubo portaoggetti tra i due sedili anteriori. I due sedili posteriori, di per sé comodi, sono molto alti e vicini al tetto arrampicati come sono sui parafanghi posteriori e per le gambe non c'è molto spazio, tra rollbar e altre colline del pianale.

AUTOSTRADA? NO GRAZIE Se cercate il comfort rivolgetevi da altre parti. Il motore non è esageratamente rumoroso (in Land Rover garantiscono il 20% in meno rispetto alla serie precedente), ma la Defender non è certo una campionessa di silenziosità aerodinamica e nemmeno di isolamento acustico. Il motore è brillante e prontoanche ai bassi regimi e porta la Defender poco oltre i limiti imposti dal Codice per le autostrade, ma la guida è stancante nei trasferimenti in velocità per il rumore e per la concentrazione da pilota di Mirage necessaria per procedere diritti. Le mani sono sempre ben salde sul volante e pronte a continue correzioni per mantenere la rotta.

INARRESTABILE Forse non è l'auto migliore per i trasferimenti ad ampio raggio, ma la Defender rimane regina appena la strada si sporca, capace di arrampicarsi fino a sfidare le leggi della fisica e altrettanto capace di uscire da autentiche sfide alle leggi dell'aderenza. Le ridotte si inseriscono con prima innestata e giocando un po' con la frizione mentre si sposta in avanti la leva piccola alla destra della lunga leva del cambio. Un altro colpetto sulla sinistra e si inserisce anche il blocco del differenziale centrale. E da qui in poi non c'è ostacolo che tenga. Messa alla prova sul nuovo circuito offroad all'interno del circuito di Vallelunga, la Defender mi ha davvero stupito. Non si ferma mai e il circuito offroad sembra davvero alla portata di tutti. Si arrampica, si tuffa, si inclina, salta, e si riesce a superare qualsiasi ostacolo senza difficoltà. Incredibbbile.

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Pubblicato da M.A. Corniche, 24/05/2007
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