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Un’auto (molto) grande che è anche una grande auto, flessibile, comoda e piacevole da guidare. Una dependance della propria abitazione, dagli spazi all’arredamento.
COME A CASA Se, quando siete in viaggio, sentite nostalgia di casa la Lancia Voyager è quanto più somiglia a una casa. Per le dimensioni, innanzitutto. Non soltanto l'area di suolo pubblico occupata, con 521 centimetri di lunghezza massima per 199 centimetri in larghezza, ma anche le dimensioni interne, più vicine a quelle di un camper che a quelle di un'automobile. All'interno della Lancia Voyager si cammina tenendosi un po' ingobbiti, grazie al suo pavimento piatto, all'altezza del tetto e allo spazio tra le due poltrone posteriori, un abitacolo che ricorda più un soggiorno con corridoio che quello di un'auto. Anche l'arredamento è molto casalingo, con un tunnel centrale che nasconde un cassettone scorrevole grande, utile e raggiungibile anche dai posti della fila centrale.
VIAGGIO NELLO SPAZIO E si trova spazio davvero per tutto, le tasche nelle portiere anteriori sono grandi come borse della spesa e il tunnel centrale nella parte superiore ha grandi vani ma ben attrezzati per non correre il rischio di perderci dentro gli oggetti, oltre a fornire energia elettrica grazie a due prese elettriche a 12 volt (una sotto chiave e una sempre attiva). I sette posti della Lancia Voyager sono veri anche per adulti, se si desidera viaggiare davvero comodi però è meglio stare soltanto in due sulla panca posteriore, specie se le taglie degli abiti si scelgono in base ai drop.
ITALIAN STYLE La qualità dell’arredamento è anche meno americana di quanto ci si aspetti, sia perché anche gli americani si sono stancati di plastiche da vassoio del Kentucky Fried Chicken sia perché la cura italiana ha impreziosito l’aspetto generale. L’unico allestimento disponibile per la Voyager, poi, è l’allestimento Gold che porta in dote, tra l’altro, i sedili rivestiti in pelle oltre a una serie di dispositivi che rendono la vita a bordo facile e confortevole.
A TUTTO VOLUME Lo spazio non manca come in un appartamento ma Lancia Voyager nasconde il magico sistema Stow ‘n go per trasformare in pochi istanti il salotto in un magazzino. Con il salotto al completo nei suoi sette posti il salotto ha già una dispensa da 943 litri e, se si viaggia in quattro, lo spazio a disposizione è superiore a quello messo a disposizione da una station wagon grande con tutti i sedili abbassati, 2394 litri. Se poi si fanno scomparire sotto il pavimento anche i sedili della fila centrale i litri sono 3912, quanto un furgoncino. Manca una magia per le tendine copribagagli, specie per quella tra la seconda e la terza fila di sedili. Se montata, cigola (l'unico cigolio...) e smontata non si sa dove metterla: non sta nel bagagliaio, non sta in mezzo ai sedili, non trova posto da nessuna parte, destinata a prendere polvere in box.
LA TRASFORMISTA La trasformazione da salotto in furgoncino avviene davvero in poche mosse, quattro per l'esattezza per ripiegare la panca posteriore (divisa 60/40) indicate nella sequenza dai numeri presenti sui quattro laccetti che è necessario tirare per portare a termine l'operazione. Stessa facilità per le poltroncine centrali e per tutti i sedili la magia dello Stow 'n Go è proprio lo Stow, ovvero la capacità dei sedili di stivarsi sotto il piano di carico che, alla fine delle operazioni di stowing, è completamente piatto dai sedili anteriori fino al portellone come il piano di carico di un furgone.
GRANDI MANOVRE Tanto spazio a disposizione ma anche ingombri esterni da superammiraglia, con la Lancia Voyager lunga esattamente quanto una Bmw Serie 7 L, 521 cm di lunghezza massima, sono a volte impegnativi da posteggiare in città, anche se quando lo spazio c'è la Voyager ci si infila senza sprecare spazio grazie a un buon diametro di sterzata (12 metri circa), alla telecamera posteriore, optional che aiuta a sfruttare il millimetro senza fare l'appoggino, e alla forma squadrata che non crea mai imbarazzo, anche quando è necessario infilare i suoi 199 cm di larghezza massima in un vicolo stretto o nel traffico più aderente.
UN PESO CHE NON E’ UN PESO Il grande spazio, dentro e fuori, si paga anche in termini di peso, con l'ago della bilancia che si ferma intorno ai 23 quintali. Si sentono ma sono ben controllati, trasmettendo più una sensazione di solidità casalinga che una sensazione da adipe in eccesso. Vorrei un girovita più slim nei sorpassi in salita o a pieno carico, con i 163 cavalli del motore a gasolio che si impegnano molto ma fanno quello che possono. Cavalli che nella marcia normale, anche svelta, si fanno comunque apprezzare. Se pensate che per mettersi al volante della Lancia Voyager sia necessario un periodo di apprendistato sui furgoni marroni dell'UPS vi sbagliate di grosso. La Voyager è una delle auto più piacevoli che ho guidato negli ultimi anni.
OK, IL PREZZO E’ GIUSTO Fatto salvo per quel poco di ansia che mi prendeva a un paio di isolati da casa per timore di non trovare posteggio (ma mi è sempre andata bene e, come ho detto, sterzo, telecamera e forma squadrata aiutano a sfruttare anche il millimetro) l'ho trovata una scelta intelligente. In virtù del rapporto prezzo/dotazione, con 39.900 euro per una Voyager Gold 2.8L quasi full optional e della sua flessibilitá di uso ma, soprattutto, per il piacere di guidarla e di utilizzarla.
FACILE, NO? È’ sorprendentemente agile e facile da guidare: mai e poi mai viene da pensare ai suoi 521 centimetri, più semplice da guidare di molte auto che non superano la soglia dei 400 centimetri. Posizione di guida ottima anche per me che vorrei sempre scavare una buca sotto al sedile per stare il più possibile sdraiato. Visibilità eccellente in tutte le direzioni, grazie a vetri e specchi panoramici e alla forma della Voyager. Ottima accoppiata motore-cambio: non sono due fulmini ma sono ottimi nel 90% delle situazioni, rendendo la guida rilassata e fluida, e con consumi più che accettabili data la stazza, nell'ordine dei 10 l/100 km.
NON FA UNA PIEGA Eccellente, poi, il lavoro made in Italy svolto dagli ingegneri Lancia sull'assetto, nella nuova taratura e nella scelta dei nuovi ammortizzatori posteriori: la Voyager è comoda come un'americana ma, malgrado stazza e peso, riesce a essere anche divertente come una italiana. Se guardate la mia prova video, sembra che tra i tornanti guidi con ritmi da passeggiata ma, in realtà, sto tirando senza troppe economie, eppure la Voyager non si inclina di un grado, a piegarla sul fianco non ci riuscirebbe nemmeno l’abile Schettino.
TIRIAMO LE SOMME E, infine, adoro la comodità e la praticità del suo abitacolo, non soltanto spazioso e versatile nel trasformarsi da salotto a furgone in tre minuti netti, ma apprezzo la sua capacità di porgere sempre l'aiuto giusto al posto giusto, dalla vaschetta in cui accomodare il cellulare al volante riscaldabile, dalle lucette LED azzurre della consolle del tetto con cui tenere d'occhio il pupo senza svegliarlo, alla pedaliera regolabile. È un'auto semplice, non ha una elettronica particolarmente sofisticata (la grafica del sistema di infotainment sembra disegnata da Nokia) ma ha tutto quanto serve a rendere la vita a bordo comoda e facile. Ha tutta la semplicità pratica degli americani con qualche tocco italiano ben fatto. Bella, sì. È un'auto-casa a cui ci si affeziona.