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Prova

KIA Sportage 2005


Avatar di Mario Cornicchia, il 03/11/04

20 anni fa - La mamma di tutte le SUV compatte si aggiorna.

Dopo dieci anni di onorato servizio, la mamma di tutte le SUV compatte si aggiorna radicalmente. Dimensioni a misura d'uomo, agile nella guida, buona qualità a prezzo koreano.

COM'E' Svolta radicale per la Sportage, con uno stile completamente nuovo e dimensioni più importanti. Svolta radicale anche per tecnologia, abitabilità e dinamica. Della vecchia Sportage rimane soltanto il nome.

ANFIBIA

La nuova Sportage ha uno stile un po' anfibio, con frontale e coda che sembrano montati a sbalzo sui paraurti che arrivano a coprire tutta la parte bassa dei parafanghi fino alla ruota. Uno stile sportivo sottolineato (per l'allestimento top) dalla imbottitura che corre per tutta la fiancata, sopra i parafanghi e nella parte bassa delle portiere. La gamma colori non valorizza lo stile della Sportage, che offre il suo lato migliore nei classici nero o argento.

SPALLE LARGHE

Cugina stretta della Hyundai Tucson, con cui condivide pianale e meccanica, la Sportage ha un aspetto più compatto (è più corta di 3 centimetri), più quadrato, grazie anche alla coda piatta e squadrata, la parte meglio riuscita dal punto di vista stilistico. Così, la Sportage sembra più larga di quanto sia in realtà, anche all'interno, con una piacevole sensazione di spazio. Spazio in larghezza e spazio anche per la testa dei più alti, con tanta aria per tutti.

MINIVAN

Rispetto agli ingombri esterni, paragonabili a quelli di una compatta cinque porte (435x180cm), la Sportage offre anche un bagagliaio sufficiente alle esigenze di una famiglia media. I litri a disposizione sono 667 (SAE) con i cinque posti pronti all'uso, pronti a diventare 1886 se si abbassano in avanti gli schienali posteriori. Operazione facile e veloce che crea un piano di carico piatto e lungo 166 centimetri. E se dovete caricare una giraffa imbalsamata, potete abbassare anche lo schienale del sedile del passeggero, guadagnando spazio fino alla plancia. I più alti o chi si trova costretto in posteggi ristretti, apprezzeranno il lunotto apribile verso l'alto per caricare colli leggeri e gli ordinati troveranno un posto per ogni cosa sotto il piano di carico, con grandi scomparti capaci di tutto.

J.D.POWERFUL

Secondo il rapporto sulla qualità J.D.Power, Kia è la Casa con il più elevato tasso di miglioramento. Non si può che essere d'accordo, visti i passi da gigante compiuti da Kia e dalla capogruppo Hyundai. Anche se qualche plastica è ancora un po' croccante (su quella che riveste la plancia ci si può fare la manicure), la qualità complessiva e di buon livello rispetto al prezzo, qualità dei materiali, ma anche qualità progettuale e costruttiva.

TOD'S

Utility all'interno e Utility nella guida. Le capacità tuttoterreno sono affidate alla trasmissione TOD, Traction On Demand, uno schema di trazione integrale semplice ma furbo. Nella guida normale la cavalleria arriva al 100% alle ruote anteriori e si trasferisce alle posteriori soltanto quando serve, cioè quando le anteriori iniziano a perdere aderenza. Ma c'è anche l'opzione 4x4: premendo un pulsante a sinistra del volante si impone la par condicio del 50% della trazione sui due assi, utile per esempio per affrontare discese innevate con il freno motore distribuito sulle quattro ruote o per affrontare percorsi off-road sicuri di avere motricità sulle quattro ruote.

FIFTY-FIFTY Quando è attivato il modo 4x4, oltre i 30 km/h la trazione inizia a trasferirsi tutta davanti, per tornare al 100% anteriore oltre i 40 km/h e ritornare al 50/50 quando la velocità scende di nuovo sotto I 40 km/h. Per affrontare le condizioni più difficili, al posteriore c'è un differenziale autobloccante che ripartisce la trazione sulla ruota posteriore che non slitta.

TUTT

I MOTORI La scelta cade tra due motori a benzina, un duemila da 141 cavalli e 184Nm a 4500giri e un V6 2.7 da 175 cavalli e 241Nm a 4000 giri abbinato a un cambio automatico a 4 marce, e un duemila turbodiesel common rail da 112 cavalli e 245Nm a 2000 giri che può essere abbinato anche al cambio automatico.

MOLTO ACTIVE Due gli allestimenti, Active e Active Class (l'unico disponibile per la Sportage V6), con una dotazione di tutto rispetto già per le Sportage Active: airbag frontali, laterali e a tendina, Abs con Ebd, controllo elettronico di trazione TCS e di stabilità ESP, specchi esterni regolabili e riscaldabili elettricamente, fendinebbia, sedile guida regolabile in altezza, quattro alzacristalli elettrici, barre sul tetto, cerchi in lega da 16" con pneumatici 215/60, climatizzatore manuale, radio Cd Mp3, rete per I bagagli e vetri posteriori oscurati. La Active Class aggiunge per 2000 euro anche gli interni in pelle, il climatizzatore automatico, gli pneumatici 235/60, le protezioni sulle fiancate in tinta come i paraurti e il trip computer. Prezzi: 22.550 euro per la 2.0 16v Active, 24.950 per la 2.0 CRDI Active e 27.750 per la 2.7 V6 Active Class.

COME VA

La Sportage trasmette una piacevole sensazione di compattezza e, scelta del colore giusto, non è nemmeno così male dal punto di vista dello stile. Non è troppo ingombrante e non è troppo alta: anche salire a bordo non richiede alcuno sforzo particolare anzi, le portiere ampie rendono l'operazione più facile che su una berlina. La posizione di guida non è molto automobilistica, seduti come a tavola, con la sensazione poco piacevole di non sentirsi avvolti dal sedile e con il volante regolabile soltanto in altezza che costringe a stare più vicini di quanto si vorrebbe.

ARIA

Una volta a bordo si ha una piacevole sensazione di spazio ma anche di dimensioni esterne contenute, con gli ingombri facilmente individuabili e buona visibilità in tutte le direzioni. La Class, con gli interni in pelle fa dimenticare la spartanità delle auto coreane, anche se alcune plastiche ancora troppo dure e ruvide fanno riaffiorare i ricordi. Peccato che per il momento non sia previsto per l'Italia l'interno color cuoio in pelle/tessuto, sportivo e in tema con gli inserti in simil-metallo della plancia. Buchetti e vani un po' ovunque risolvono il problema di dove sistemare gli oggetti da tenere a portata di mano.

IN ISOLAMENTO

Fin dai primi metri, la Sportage fa subito una ottima impressione riguardo al comfort. La scocca è ben isolata dalla strada e filtra bene tutti i rumori di rotolamento e non si avverte una vibrazione, una risonanza o uno scricchiolio. Anche in velocità il comfort acustico della Sportage rimane di buon livello, con pochi fruscii aerodinamici e il rumore del motore sufficientemente filtrato.

GALLEGGIAMENTO

Oltre al comfort acustico, la Sportage coccola i propri ospiti senza shakerarli troppo. Le sospensioni sono un ottimo compromesso tra stabilità e comfort. Sono morbide al punto giusto per assorbire bene le asperità ma, allo stesso tempo, si avverte una piacevole sensazione di stabilità, complice anche il passo lungo e le carreggiate larghe, come se la Sportage fosse ben aggrappata alla strada. Ben bilanciata, la Sportage permette curve a tutta velocità senza scomporsi troppo, mantenendo un facile controllo delle traiettorie e consentendo correzioni in piena piega. Lo sterzo è leggero ma sempre piuttosto preciso nell'indirizzare le ruote anteriori dove desidera il pilota. Meno piacevole è il comando dei quattro freni a disco, non sempre facile da dosare.

2.0 CRDI

Con il motore a gasolio, la Sportage forma una bella coppia. Il duemila è abbastanza silenzioso e molto sciolto nel comportamento, pronto a riprendere anche da 1000 giri con facilità e apparentemente senza fatica. A 2000 giri gira rotondo come un orologio e continua a spingere fino a 4000 giri. Ma la sua disponibilità ai bassi regimi rende la Sportage agile e piacevole da guidare in ogni condizione. La leva del cambio manuale è un po' ballerina ma il cambio consente cambiate sufficientemente facili e veloci.

2.7 V6

L'idea di compattezza e di agilità della Sportage trova la sua massima espressione con il motore V6 che, oltre a offrire un bel rumore felino di fondo si sposa bene con il cambio automatico a quattro rapporti con comando sequenziale. Un giocattolone facile facile: il cambio non è un cambio dell'ultima generazione, ma svolge il proprio lavoro con grande serietà: non vi aspettate però di poter sfruttare il cambio sequenziale per una guida sportiva (anche perché con quattro soli rapporti...). Abbinato alla coppia a basso regime del turbodiesel, probabilmente si sposa ancora meglio, rendendo davvero facile la guida cittadina e non.

Pubblicato da M.A. Corniche, 03/11/2004
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