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Kia Rio 2012


Avatar Redazionale, il 01/09/11

13 anni fa - La Kia Rio cambia da cima a fondo e diventa più "macchina"

La Kia Rio 2012 va all'assalto del segmento B puntando su un prezzo molto competitivo, grazie a una mirata offerta lancio. La versione base ha già tutto l'indispensabile.

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AVANTI TUTTA Non paga del fatto di essersi lasciata alle spalle il primo semestre dell’anno registrando un bel +20% rispetto allo stesso periodo del 2010, la Kia pesta con decisione sull’acceleratore e si accinge a lanciarsi alla conquista di nuove fette di mercato. A cavallo della fine dell’anno arriverà l’erede della cee’d, mentre pochi mesi più avanti, nella primavera del 2012, la Casa coreana metterà radici anche nel segmento D.

FIOR DI CONIOPrima, però, riflettori puntati su un’altra novità, importantissima per il mercato italiano: la Kia Rio 2012, che si concede un’uscita sulla passerella di Francoforte, prima di finire quasi in contemporanea, nelle vetrine delle concessionarie, per il porte aperte del 17 e 18 settembre. Della sua progenitrice, la nuova generazione conserva in pratica giusto il nome, essendo realizzata su una piattaforma inedita e disegnata con un taglio moderno e sportivo, lontano anni luce da quello un po’ austero della Rio uscente.

NASO DI TIGRE La Kia Rio 2012 cattura lo sguardo, evolvendo il family feeling affermatosi da quando lo stile è passato sotto la guida di Peter Schreyer. Rispondono quindi “Presente!” all’appello la tipica mascherina a naso di tigre (o tiger nose, per dirla all’inglese), così come l’ampia presa d’aria inferiore che ha debuttato sull’ultima Picanto. Gli altri segni particolari sono la linea di spalla a cuneo e la nervatura che segna la fiancata creando un gioco di superfici concave e convesse. Gira e rigira, però, il profilo migliore della Rio 2012 sembra quello posteriore. Il lato B ha come protagoniste grandi luci a Led e un piccolo lunotto inclinato dà alla coda un look quasi da coupé, complice il piccolo spoiler che fa da ritornello su tutta la gamma.

LE MISURE CONTANO La Kia Rio 2012 non cambia solo immagine ma mette su anche qualche centimetro. La lunghezza aumenta di 55 mm, toccando quota 4.045 mm, la larghezza cresce di 25 mm, per un totale di 172 cm e l’altezza è invece l’unica voce in calo, con un –15 mm che porta il tetto a 1.455 mm da terra. Anche il passo si allunga di 7 cm, contribuendo a far aumentare l’abitabilità, mentre lo spostamento in avanti dei montanti del parabrezza di 156 mm dà all’interno maggiore luminosità.

DO RE MI La plancia è disegnata senza tanti grilli per la testa, con uno stile più sobrio. Anche qui non manca però un tocco originale, con quattro tasti (per climatizzatore, lunotto termico e attivazione/esclusione del ricircolo dell’aria) che hanno una forma molto riuscita, a mo’ di pianola. Gli assemblaggi sono molto curati, mentre alcune plastiche hanno un’aria un po’ cheap, un difetto che si fa sempre più comune in un periodo in cui il contenimento dei costi è un must. Nel complesso, comunque, il grado di finitura è più che soddisfacente.

UN CUORE NUOVO Sotto la pelle si nasconde un pianale inedito, così come rappresenta una primizia il motore quattro cilindri 1.200 a benzina chiamato a equipaggiare anche la Picanto e probabile best seller nella gamma della Kia Rio 2012. Accreditato di 85 cv a 6.000 giri e di 120 Nm a 4.000 giri, permette di scattare da 0 a 100 in 13,1 secondi e di raggiungere i 172 km/h con una media dichiarata di 20 km/litro tondi tondi. In fatto di consumi il campione è però un altro debuttante, il piccolo tre cilindri turbodiesel 1.1 CRDi da 75 cv e 170 Nm (costanti tra i 1.500 a 2.750 giri), che si accontenta sulla carta di un litro ogni 27,8 km. Gli altri dati salienti parlano di uno 0-100 in 16,1 secondi e di 158 km/h di punta. Chiude l’offerta un altro turbodiesel CRDi, stavolta 1.400 da 90 e 220 Nm, per il quel si parla di 14,1 secondi, 172 km/h e 24,4 km/litro.

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TRE PER TRETre sono anche i livelli di allestimento. Quello “base” si chiama LX e non è un semplice specchietto per le allodole, fatto apposta per fare la pubblicità dicendo “a partire da…” e che non interessa poi a nessuno, spoglio come un tiglio a gennaio. La sua dotazione è infatti già completa, visto che comprende il climatizzatore, 6 airbag, il controllo elettronico della stabilità e lo stereo. Lo step successivo è la versione EX (+510 euro), che offre anche il bracciolo centrale anteriore e vari dettagli in tinta con la carrozzera. Al top c’è poi la EX Plus (+ ulteriori 1.500 euro), che vanta pure i cerchi in lega da 16” (quelli standard sono in acciaio da 15”), volante e pomello del cambio in pelle, fendinebbia, alzacristalli elettrici su tutte le porte e vetri posteriori oscurati.

OFFERTA LANCIO Quanto ai prezzi, in teoria si dovrebbe partire dagli 11.790 euro della 1.200 LX per arrivare ai 15.950 euro della 1.4 CRDi EX Plus. La pratica è però diversa, visto che la Kia ha deciso di varare un’offerta lancio con uno sconto incondizionato di 1.800 euro che porta il primo prezzo a soli 9.900 euro e la quota d’ingresso per la 1.100 CRDi a 11.590 euro. E a queste cifre la Kia Rio 2012 merita davvero un pensierino.

VIAGGIO NELLO SPAZIO A bordo della Kia Rio 2012 ci si sente immediatamente a proprio agio. Con il sedile e il volante che si lasciano regolare a piacere non è difficile trovare  una posizione di guida soddisfacente, quali che siano i gusti del pilota. Se chi sta davanti sorride, neppure i passeggeri posteriori hanno di che lamentarsi. Lo spazio a loro disposizione per la gambe è tanto e il padiglione gira bello alto sopra la testa, senza rischi d’interferenze con la capigliatura, anche se si è pettinati come Angelo Branduardi.

PECCATO VENIALE La Kia Rio capitalizza bene il fatto di essere la macchina più lunga della sua categoria offrendo un bagagliaio piuttosto ampio. Il volume utile è infatti di 288 litri quando a bordo c’è il tutto esaurito, che diventano 923 se si ripiega il divano e si viaggia in due. L’unico limite per i trasporti eccezionali viene dal fatto che la soglia è un po’ alta rispetto al piano a carico ma si tratta tutto sommato di un peccato veniale.

PRO E CONTRO Una volta in movimento la Kia Rio 2012 dimostra ancora una volta come botte piena e moglie ubriaca non si possano avere contemporaneamente. La scelta di dimensioni superiori alla media si paga un po’ quando c’è da manovrare negli spazi stretti, a causa anche di una visibilità posteriore solo discreta. A mettere una pezza c’è comunque il taglio verticale della coda, che consente di capire quali siano i reali ingombri della macchina dopo un breve apprendistato.

FA IL SUO DOVERE La Kia Rio se la cava comunque bene anche in città, dove si apprezza soprattutto la buona capacità di assorbire buche e sconnessioni. Rispetto al passato, la sensazione al volante è che la nuova generazione sia un po’ più macchina, più consistente, e ciò si traduce anche un apprezzabile comfort di marcia sulle strade extraurbane. L’assetto sembra conciliare bene le esigenze di comodità con quelle di precisione di guida. Tuttavia questa coreana è una vettura pensata soprattutto per un uso piuttosto tranquillo, come dimostra lo sterzo non proprio chirurgico.

PRONTO A TUTTO D’altro canto, non avrebbe senso chiedere a un mezzo come questo una vocazione sportiva e il motore 1.200 a benzina, che dovrebbe fare la parte del leone nella raccolta degli ordini, è sulla stessa lunghezza d’onda. Ai bassi si dimostra fluido e regolare ed è capace di assicurare una buona spinta già sottocoppia permettendo di viaggiare in panciolle e di snocciolare una marcia dopo l’altra. Se si vuole viaggiare spediti, invece, basta tirare un po’ più le marce, con il quattro cilindri che dà il meglio attorno ai 4.000 giri. Volendo si può insistere ancora e vedere la lancetta del contagiri superare anche quota 6.000 ma l’operazione non ha un gran senso. La Kia Rio 1.200non teme neppure i trasferimenti autostradali e diventa solo un pelo rumorosa quando si viaggia sul filo dei 130 km/h imposti dal Codice. Per chi macina chilometri su chilometri da casello a casello è chiaramente consigliabile passare a una versione turbodiesel ma per un impiego soft a 360° e per percorrenze annue contenute la scelta di un motore a benzina è quella più sensata.


Pubblicato da Paolo Sardi, 01/09/2011
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