Altro che Lamborghini Urus. Sapevate che la Jeep Grand Cherokee Trackhawk è 50 CV più potente? Vi raccontiamo come va
SONDAGGIO Facciamo un gioco: alzi la mano chi pensa che la Urus sia il SUV più potente oggi in commercio. Sicuri, sicuri di aver risposto correttamente? Forse, dopo aver visto questo bombardone a stelle e strisce, cambierete idea.
LAMBO SCANSATI Sotto il cofano traforato da due grosse prese d'aria, ci sono la bellezza di 700 cavalli erogati da un motorone assemblato ammerigana maniera con tanto di monoblocco in ghisa, l'albero motore in acciaio forgiato, i pistoni in lega e testate in alluminio. E’ con queste credenziali che faccio la conoscenza del V8, 16 valvole sovralimentato da 6,2 litri preso in prstito dalla Dodge Hellcat che ora equipaggia anche la Jeep Grand Cherokee Trackhawk.
I NUMERI La coppia massima? Mostruosa, da rimorchiatore navale: 868 Nm a 4.800 giri. A scaricare a terra tutta questa esuberanza pensa la trazione integrale Quadra-Trac che per l'occasione è regolabile su cinque livelli di risposta, dalla più bilanciata Snow alla più estrema Track, dove la maggior parte della coppia (siamo al 70%) viene indirizzata solo sulle ruote posteriori.
LA TRASMISSIONE Il risultato? Riuscirete a far fumare le ruote posteriori di un pachiderma da oltre 2.600 kg. Sulla Trackhawk, i tecnici hanno rivisto anche la trasmissione automatica TorqueFlite, a 8 marce (la stessa che utilizzano le Grand Cherokee meno prestazionali) ma modificata nel software di gestione.
IN MILLESECONDI Ora riesce ad elaborare una quantità maggiore di informazioni (a partire dalla velocità longitudinale) e sceglie la mappatura ideale a seconda dello stile di guida, accorciando i tempi di cambiata e migliorando la guidabilità dell’auto. A tal proposito sappiate che al massimo della velocità di cambiata, si toccano i 168 millesimi di secondo.
CHE MISSILE Il tutto si traduce in due numeri magici. Il primo è il dato relativo allo 0-100: 3,7 secondi. Il secondo, ancora più impressionante è la velocità massima prossima ai 300 orari. Ma vi rendete conto? Un mezzo con l'aerodinamica di una scrivania a questa velocità?
BY BREMBO Bisogna poi potersi fermare in tutta sicurezza, anche dopo ripetuti pestoni in pista. Ecco perché sulla Trackhawk è dovuta intervenire la Brembo con un set di pastiglie e dischi dedicati. Pensate che quelli anteriori toccano i 400 mm di diametro. I più grossi mai montati su una Jeep: appena 35 metri per una frenata da 100 km/h.
POVERI LORO Il molleggio, invece, può contare su ammortizzatori adattivi Bilstein che fanno di tutto per tenere il più parallela possibile al suolo l'enorme massa della gippona. Non li invidio per niente!
COME LA RICONOSCO Visti i dati tecnici, il vestito della Jeep Grand Cherokee TrackHawk non è nemmeno cosi esagerato. Tutto sommato conserva anche una certa sobrietà. Di serie ci sono ruote da 20 pollici, prese d'aria sul cofano, 4 scarichi al posteriore e un assetto più vicino al suolo rispetto a un Grand Cherokee liscia.
LAUNCH CONTROL Ah quasi dimenticavo. Se il tipo con la Urus doveste trovarlo per davvero al semaforo, potrete schiacciare il tastino magico del Launch Control, che coordina motore, cambio e sospensioni per permettervi di scaricare nel modo più redditizio tutti i 700 cavalli al suolo. Non contenti potrete visionare le schermate Performance Pages nel sistema multimediale che restituiscono dati più approfonditi sulle prestazioni al volante.
QUI PREZZO Se vi state domandando quanto costi il SUV più potente oggi in produzione, sappiate che non basteranno 100mila euro per portarselo in garage, ce ne vogliono almeno 130, optional esclusi.
PER POCO TEMPO Il mio primo contatto con questo bestione dopato l'ho avuto in pista, per pochi giri ahimè, sufficienti però, a capire di che pasta è fatto. Che vi piaccia o no la filosofia americana, secondo la quale i motori devono essere "grossi" e con tanti cavalli, sappiate che ha i suoi vantaggi quando si pigia sul pedale destro.
IL BELLO DEL 6.2 Ad ogni regime vi troviate, a qualsiasi velocità siate e con qualunque marcia, vi basterà affondare sull'acceleratore per godere di una spinta che vi toglierà il fiato e vi incollerà al sedile. Se non ci credete date un occhio al video qui in basso.
Il piatto forte della Trackhawk è senza dubbio lui, il motore HEMI con il sibilo del compressore volumetrico che ti entra dritto nel cervello.
ANCHE SU TRE RUOTE Posto che i cordoli della pista Alfa Romeo di Balocco non sono il suo ambiente naturale, la grossa Trackhawk non mi è mai sembrata un pesce fuor d'acqua. E' solo tirandole il collo nelle curve in piena accelerazione che, una delle ruote anteriori potrebbe perdere per qualche metro il contatto con l'asfalto. Il motivo? La potenza mostruosa che cerca di essere imbrigliata da un assetto che ce la mette proprio tutta per minimizzare il beccheggio e il coricamento laterale. Ma niente paura, la motricità eccellente della trazione integrale Jeep permette di conservare direzionalità anche in questi casi.
LO STERZO NI Di livello i freni firmati Brembo. Anche dopo ripetuti pestoni non hanno mai perso efficacia. Ammetto, invece, che non mi ha entusiasmato lo sterzo. Il comando è preciso ma poco comunicativo. Avrei voluto sentire meglio quello che accadeva sotto le ruote anteriori.
CI VUOLE LA STRADA Per godersi appieno la Trackhawk, però, bisogna lasciare il circuito e godersi una bella strada collinare con qualche scorribanda in autostrada (tedesca, ovviamente). E' qui che si gode appieno del comfort offerto dall'abitacolo, della comodità dei sedili e del rombo di tuono che esce dagli scarichi. A tal proposito vi consiglio di fare un salto in galleria e tirare giù finestrini. Ogni tanto fare i tamarri ha i suoi vantaggi!