Linea mozzafiato, sound da brivido e tanto piacere di guida. Sono queste le armi su cui punta la nuova Jaguar F-Type per farsi largo nel mondo delle sportive Doc.
PORTABANDIERA Alla Jaguar non usano mezzi termini e presentando la nuova F-Type la definiscono il modello più importante negli ultimi 50 anni della loro storia. Il motivo di tanto entusiasmo è duplice: questa macchina rappresenta, da una parte, la prima vera sportiva uscita dai loro stabilimenti dai tempi della E-Type (datata 1961); dall’altra è invece una sorta di bandiera del nuovo corso stilistico e tecnologico della Casa.
A ME GLI OCCHI Da un punto di vista estetico è innegabile che la macchina abbia un notevole fascino e, da ogni lato la si guardi, esercita un gran potere ipnotico. Questione di gusti ma a mio avviso il colpo d’occhio più suggestivo lo offre il lato B, con la coda che scende morbida, messa ben in evidenza dai parafanghi bombati. Altri segni particolari sono le luci sottili, il bordo dritto del cofano bagagliaio (da cui in velocità si solleva automaticamente uno spoilerino) e l’estrattore, da cui fanno capolino i terminali di scarico. A livello del muso, i segni particolari sono invece le branchie da squalo che si aprono ai lati della mascherina e dalle quali parte una nervatura che attraversa i fari e solca poi tutta la fiancata. Lunga 447 cm e larga 192, la Jaguar F-Type ha un’aria filante ma muscolosa al tempo stesso, complici anche gli sbalzi ridotti all’osso e il muso più lungo della coda, come tradizione quando si ha motore anteriore e trazione posteriore..
PRIMA E SECONDA CLASSE Se la carrozzeria è sportiva, l’interno non è certo da meno. Gli ingegneri hanno messo al centro delle loro attenzioni il pilota, rivolgendo verso di lui il mobiletto centrale e relegando il passeggero all’angolo: non sarà proprio in castigo come un alunno dietro la lavagna ma comunque è evidente che sia considerato un po’ di serie B, al di là di un maniglione che è utile comunque per aggrapparsi nelle fasi più calde di guida . Chi guida trova invece tutto al posto giusto: i comandi principali sono chiari, facilmente raggiungibili e azionabili senza distrarsi dalla guida già dopo pochi chilometri. Un altro elemento importante è ovviamente la capote, che si ripiega a Z in 12 secondi anche quando la macchina è in movimento, fino a 50 km/h. La sua forma è attillata, si integra bene con la linea e piace anche la fattura: ogni elemento ha un’aria solida e le operazioni di apertura e chiusura sembrano studiate da un maestro di origami.
DIETA FERREA Nella ricetta della Jaguar F-Type l’ingrediente principale è l’alluminio, utilizzato nelle sue varie leghe tanto a livello della carrozzeria, quanto – ormai è un classico – per confezionare il telaio. Il metodo è quello che utilizza rivetti e incollaggio, invece delle saldature, e il risultato è una struttura leggera e robusta al tempo stesso. Lo stesso materiale è impiegato anche per i doppi bracci delle sospensioni e per buona parte dei componenti dei motori.
UNA E TRINA Quelli che compongono la gamma sono tre, tutti sovralimentati da un compressore Roots e abbinati a un cambio automatico Quickshift ZF a otto rapporti, dotato di modalità sequenziale e di blocco del convertitore di coppia a partire dalla seconda marcia. La versione d’accesso, chiamata semplicemente F-Type, monta il recentissimo V6 3.0 in configurazione da 340 cv e 450 Nm, che garantiscono un tempo di 5,3 secondi nello 0-100, una punta di 260 km/h (autolimitata) e un consumo medio di 9 l/100 km. 9,1 è invece il risultato che fa registrare nelle prove di omologazione la variante F-Type S da 380 cv, che, forte della stessa coppia della gemella e con l'aiuto del launvch control, lima il tempo nello 0-100 fino ai 4,9 secondi e si spinge a 275 km/h, prima che la centralina le tarpi le ali. La punta di diamante della gamma è però la F-Type V8 S, che si riconosce per i quattro scarichi e ha motore cinque litri da 495 cv e 625 Nm stabili tra i 2.500 e i 5.500 giri: liquida la prova di accelerazione in 4,3 secondi e bussa alla soglia dei 300 km/h, sorseggiando (sulla carta) 11,1 litri per percorrere i canonici 100 km.
IN CRESCENDO Prestazioni a parte, le tre Jaguar F-Type, si differenziano anche per la dotazione. Quella base (definizione quanto mai riduttiva…) costa 75.850 euro e dispone, tra le altre cose, di fari allo xeno con lavafari, cerchi in lega da 18”, sedili sportivi in pelle e scamosciato regolabili elettricamente (come il volante), chiave elettronica, clima automatico, navigatore con schermo touch da 8”, allarme e un manettino per impostare in modalità Dynamic (più sportiva) tutta l’elettronica di bordo. La F-Type S viene invece 87.450 euro e in più offre anche gli scarichi attivi, l’assetto attivo Adaptive Dynamics, il differenziale autobloccante meccanico, l’impianto frenante potenziato e i cerchi da 19”. Questi ultimi diventano addirittura da 20” con la F-Type V8 S, che, a un prezzo di 102.750 euro, si segnala anche per il differenziale a controllo elettronico, un ulteriore potenziamento dell’impianto frenante, minigonne più ampie e interni in pelle.
UNO PIU’ UNO Chi ama una posizione di guida sportiva sulla Jaguar F-Type si sente sicuramente a casa. Il sedile, in particolare, scende ben in basso (la seduta è di 2 cm più vicina a terra rispetto alla XKR-S), a tutto vantaggio dell’abbassamento del baricentro. Anche il volante si regola facilmente e alla fine tutti, dal fantino al pivot, trovano la sistemazione giusta, con la consolle centrale a portata di mano. Il passeggero inizialmente si sente relegato in un cantuccio, come se l’abitacolo fosse un a una piazza e mezza e non a due posti, ma si tratta di una semplice illusione ottica: lo spazio a disposizione è più che sufficiente, non diverso da quello di normali sportive… matrimoniali. La maniglia di sostegno, tra l’altro, non è lì solo a far scena ma è davvero facile che venga utile, perché – tanto vale scoprire subito le carte – la Jaguar F-Type è una macchina molto coinvolgente e con la quale viene sempre una gran voglia di viaggiare allegri, quale che sia la versione guidata.
ATTORE NON PROTAGONISTA Questa sensazione la regala infatti già la versione base, quella da “soli” 340 cv. La sua erogazione è piena da subito, senza incertezze, resa perfettamente sfruttabile dalla scelta di adottare un cambio a otto marce, l’ideale per fare cantare al meglio in V6 sovralimentato e tenere la lancetta del contagiri nella fascia preferita. Proprio il cambio ZF è una delle stelle nel firmamento della F-Type e si merita la nomination agli Oscar come miglior attore non protagonista. Grazie al blocco del convertitore di coppia già a partire dalla seconda marcia, non accusa inerzie nelle cambiate e non fa rimpiangere i migliori doppia frizione sulla piazza in fatto di dolcezza.
CI VUOLE ORECCHIO Il suo lavoro, tra l’altro, è accompagnato da un rumore molto gasante, con le marce che entrano come schioppettate quando si tiene la lancetta del contagiri nella seconda metà della scala. Quanto a sound, comunque, le emozioni maggiori le regala lo scarico nella versione attiva (qui optional), con valvole che si aprono al di sopra dei 3.000 giri. In questo caso dai due tromboncini (Made in Italy) esce un ruggito cupo che sarà anche un po’ sguaiato ma che è una vera delizia per gli amanti del genere.
DI BENE IN MEGLIO Scendendo dalla F-Type da 340 cv si ha la chiara sensazione che la sua birra basti e avanzi a soddisfare ogni palato, visto che a ogni affondo sull’acceleratore corrisponde un immediato impulso in avanti e che anche gli acuti appaiono squillanti. Eppure basta salire sulla gemella, la S da 380 cv, per capire come spendendo quella dozzina di migliaia di euro in più ci si trovi tra le mani un qualcosa di più efficace. Si tratta di un upgrade lieve, ma che riguarda un po’ tutti gli aspetti. Il motore resta ben trattabile e pieno in ogni frangente ma – grazie alla diversa messa a punto - sfodera una maggiore capacità di allungo, che fa una differenza non trascurabile se ci si vuole togliere qualche prurito al piede destro.
CHIP AL POTERE L’assetto non è più di tipo passivo (comunque validissimo) come sulla 340 cv e conta sul sistema Adaptive Dynamics, che modifica la risposta in tempo reale in base alle sollecitazioni che riceve. Il risultato è una guida più incisiva, che permette alla macchina di uscire a testa alta anche da una pista impegnativa come il Circuito de Navarra, in Spagna. Curve a raggio decrescente da percorrere in rallentamento, altre da fare in pieno, svolte secche e ripartenze rapide: nulla mette veramente in crisi tra i cordoli la F-Type S, che entra in traiettoria con precisione sui cerchi da 19”, non si scompone mai a meno che non la si combini davvero grossa e ha forse l’unico neo di non essere un fulmine di guerra nei rapidi cambi di direzione. Inoltre giù cappello anche davanti ai freni maggiorati della F-Type S, capaci di non accusare segni di affaticamento neppure dopo diverse tornate a passo di fanfara.
TROPPA GRAZIA? Quando viene il turno della V8 S salgo un po’ prevenuto, con il sospetto che una meccanica così prestante possa essere pure troppo per la F-Type e invece mi devo ricredere. La grinta della versione 5.0 Supercahrged è tanta, tantissimama non troppa: sarà questa la best seller del gruppo e i tecnici l’hanno messa a punto senza lasciare nulla al caso. Rispetto alle sorelle richiede solo un po’ più di perizia, perché la castagna del motore è impressionante da subito e si rischia di costringere l’elettronica di bordo agli straordinari per impedire pattinamenti e scodate. Anche qui la musica che esce dagli scarichi è da pelle d’oca e istiga a fare costantemente la roulette russa con gli autovelox. Il maggior peso quasi non si avverte ed è ben compensato dalla gommatura più generosa.
GUSTOLUNGO In definitiva, la Jaguar F-Type è una macchina che ha tutte le carte in regola per farsi largo tra sportive più blasonate. Quasi sicuramente non è la più rapida con il cronometro alla mano e si colloca in una fascia di prezzo in cui abbondano le rivali agguerrite. La scoperta dl Giaguaro ha però il pregio non comune di sembrare quasi “viva”, con una personalità spiccatissima. Se la macchina si sceglie con la testa e con il portafoglio, pensando magari al futuro valore residuo, forse conviene guardare altrove. Se però a guidare la scelta è il cuore o più ancora la pancia, ecco che per la F-Type può scattare il colpo di fulmine, specie se si ha modo di provarla: fa sangue, emoziona e dà l’impressione diessere un’estensione del corpo. Dal canto mio, chiudo con una semplice osservazione: durante le prove su strada, lungo i tratti misti più belli, spesso mi trovo a pensare che preferirei essere in moto tra quelle curve, piuttosto che in macchina. Ebbene, stavolta, con la Jaguar F-Type, un pensiero simile non mi è nemmeno passato per l’anticamera del cervello…
Allestimento | CV / Kw | Prezzo |
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F-Type Coupé 2.0 I4 300 CV RWD Auto R-Dynamic | 300 / 221 | 75.000 € |
F-Type Convertibile 2.0 I4 300 CV RWD Auto R-Dynamic | 300 / 221 | 82.900 € |
F-Type Coupé 5.0 V8 S/C 450 CV RWD Auto 75 | 450 / 331 | 108.900 € |
F-Type Coupé 5.0 V8 S/C 450 CV AWD Auto 75 | 450 / 331 | 115.200 € |
F-Type Convertibile 5.0 V8 S/C 450 CV RWD Auto 75 | 450 / 331 | 117.000 € |
F-Type Convertibile 5.0 V8 S/C 450 CV AWD Auto 75 | 450 / 331 | 123.100 € |
F-Type Coupé 5.0 V8 S/C 575 CV AWD Auto R75 | 575 / 423 | 139.400 € |
F-Type Convertibile 5.0 V8 S/C 575 CV AWD Auto R75 | 575 / 423 | 147.400 € |
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Scheda, prezzi e dotazioni Jaguar F-Type