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HYUNDAI H-1 Wagon


Avatar Redazionale, il 27/02/08

16 anni fa - L'alternativa taglia XXL

La Casa coreana lancia una nuova famiglia di commerciali leggeri e ne ricava una versione anche per trasporto passeggeri. Abitabilità da primato, dotazione ricca e buone prestazioni ne fanno una valida alternativa alle monovolume di taglia forte.

RITORNO... ALLA GRANDE Dopo l'uscita dal listino della Matrix e della Trajet, la Hyundai era rimasta senza una monovolume a catalogo:un mezzo delitto in un'epoca in cui questo genere di auto continua a raccogliere consensi a destra e a manca. La Casa coreana però è ormai pronta a rientrare nella mischia alla grande... nel senso più letterale della cosa. In occasione del lancio del nuovo commerciale H-1, è stata infatti studiata una versione passeggeri pronta a giocare da outsider nella categoria dei pesi massimi tra le monovolume.

LE MISURE CONTANO Se in altri contesti si dibatte ancora sul fatto che le dimensioni contino o meno, in questo segmento i centimetri fanno la differenza, eccome. Metro alla mano, l'H-1 Wagon è lungo 513 cm, largo 192 e alto 193, con un passo di 320; le linee della carrozzeria non fanno molto per mascherare proporzioni che lo fanno svettare ai semafori come il bidello tra gli alunni delle elementari. Le forme sono squadrate, imponenti, capaci quasi di mettere soggezione, se non fosse per lo sguardo quasi malinconico degli enormi fari ai lati del muso. La fiancata è alta, alleggerita un po' da un solco che l'attraversa da parte a parte diventando più profondo in corrispondenza dei passaruota.

VIAGGIO NELO SPAZIO Oltre a essere tanti, i centimetri qui sono usati anche bene. A bordo possono accomodarsi otto passeggeri secondo lo schema 2-3-3, con una capacità di carico residua che ammonta ancora a ben 851 litri. Quanto basta per permettere all'H-1 Wagon di svolgere anche servizi navetta per alberghi e di stivare le valigie senza fatica, complice la soglia rasoterra. Il tutto senza contare che le due file posteriori possono eventualmente essere fatte avanzare o sacrificatedel tutto per dedicarsi ai trasporti eccezionali. Giusto per fare un esempio delle potenzialità, si pensi che la variante Van da lavoro, con due file di sedili montate, ha un bagagliaio da 2.500 litri, misurati fino al soffitto. Per i piccoli oggetti non mancano vani furbi, come un doppio cassettino davanti al copilota.

QUATTRO PASSI L'interno ha un look automobilistico, lontano anni luce da quello che è nell'immaginario collettivo lo standard di un veicolo da lavoro. La plancia ha la parte superiore schiumata e quindi morbida e anche le parti in plastica rigida hanno un aspetto solido. Gli accoppiamenti sono piuttosto curati e non ci sono lamiere a vista. La leva del cambio è arroccata sul mobiletto centrale e lascia un enorme spazio libero tra i due sedili anteriori, neanche fosse possibile andare a fare quattro passi in corridoio nel bel mezzo di un viaggio come in aereo o in treno.

MR MUSCOLO Da monovolume l'H-1 Wagon ha anche le sospensioni e i freni. All'anteriore c'è un classico McPherson, mentre al posteriore c'è uno schema multilink in luogo del ponte rigido delle versioni da fatica Van. Quando occorre fermarsi si può contare su quattro dischi e quelli anteriori sono pure autoventilanti, una scelta indispensabile date la massa a vuoto, che supera i 2.200 kg, e la prestanza dell'unico motore della gamma H-1, il 2.5 CRDi. Quest'ultimo è un 2.500 a gasolio con distribuzione a 16 valvole, alimentazione common-rail e turbina a geometria variabile, abbinato a un cambio manuale a cinquemarce. La potenza massima è di 170 cv a 3.800 giri, con un picco di coppia di 392 Nm a 2.000 giri. Su strada questi numeri si traducono in un tempo di 14,5 secondi nello scatto da 0 a 100 e in una velocità massima autolimitata a 180 km/h. La percorrenza media si attesta invece attorno agli11,8 km/litro.

SENZA FILTRO L'assenza del filtro per il particolato non impedisce al motore di rispettare le norme Euro 4 ma resta la principale pecca della dotazione dell'H-1 Wagon, che è proposto con un solo livello di allestimento chiamato Active. Della sua ricca dote fanno parte tra le altre cose i cerchi in lega da 16" con gomme 215/70, il climatizzatore manuale anteriore e posteriore, i controlli elettronici della trazione (che è posteriore) e della stabilità, i fendinebbia, i sensori di parcheggio e le porte laterali scorrevoli su entrambi i lati. Davvero niente male se si pensa che il prezzo chiavi in mano è di 25.990 euro e che comprende tre anni di garanzia a chilometraggio illimitato. Ad avere una famiglia numerosa o qualche hobby che impone l'uso di attrezzature ingombranti sarebbe da farci un pensierino...

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SEMPRE PIU' IN ALTO Sull'H-1 Wagon si sale e non solo per modo di dire. Per montare a bordo c'è un utile gradino e una volta sul sedile ci si ritrova di vedetta sul traffico, appollaiati con lo sguardo che spazia ben sopra le teste dei comuni mortali. Il sedile è comodo e ben conformato; a ricordare che non si è su una monovolume qualsiasi è più che altro la notevole distanza tra il piano di seduta e il pavimento mentre il volante, regolabile solo in altezza, non è nemmeno troppo orizzontale, come accede invece sul altri mezzi di derivazione commerciale.

TUTTI COMODI Con pochi interventi è comunque facile cucirsi addosso una posizione su misura, di quelle che cadono a pennello. Se il pilota ha di che sorridere, neppure chi viaggia dietro ha di che lamentarsi. Accedere alla fila centrale è quanto di più facile si possa immaginare e una volta seduti si dispone di uno spazio enorme in ogni direzione. In larghezza, in particolare, nemmeno due piloni e un tallonatore di una squadra di rugby si troverebbero a sgomitare. L'ampiezza delle porte facilita la vita anche a chi deve raggiungere la terza fila, che offre a sua volta una sistemazione eccellente a patto che chi siede al centro non si sia sistemato lo schienale a mo' di sdraio.

DIAMOCI DEL TU Un colpo di chiave e il motore si avvia senza tentennamenti e senza vibrazioni, con una voce nemmeno troppo invadente, se si considerano l'estrazione operaia dell'H-1 e il ridotto frazionamento in rapporto alla cilindrata. Nel muovere i primi passi occorre mettere in preventivo un certo imbarazzo iniziale, viste le dimensioni rilevanti. Il taglio a mattoncino della carrozzeria semplifica però la fase di apprendistato, che dura così meno del previsto. In pochi chilometri si può iniziare a dare del tu all'H-1 e a manovrare con una certa disinvoltura anche se non si è sul piazzale di uno stadio.

PIU' SI E', MEGLIO E' Con il salire della velocità si scopre che la taratura scelta dai tecnici Hyundai per le sospensioni rappresenta un buon compromesso. Con una portata utile di oltre 800 kg, viaggiando scarichi è normale che sulle piccole sconnessioni e sulle buche secche l'H-1 tenda un po' a rimbalzare. Tuttavia, il fenomeno è limitato ed è destinato a scomparire quando il numero dei passeggeri cresce e c'è un po' di carico nel bagagliaio. Guidando senza tanti grilli per la testa, la carrozzeria resta ben piantata sulle carreggiate larghe e non si corica in modo fastidioso sulle ruote esterne. La tenuta e la scorrevolezza sono buone e simulando manovre di emergenza si scopre che le reazioni sono schiette e prevedibili. La loro ampiezza e le caratteristiche dello sterzo,progressivo ma non molto veloce né preciso, fanno comunque lodare la scelta di adottare l'ESP e il TCS di serie su tutta la gamma.

COLPO DI CODA Il controllo elettronico della trazione può essere chiamato in causa anche dall'esuberanza del motore. Entrando a gamba tesa sull'acceleratore, in presenza di fondo un po' viscido, l'H-1 accenna a scodinzolare, prontamente ripreso dalla severa centralina. D'altro canto al 2.5 CRDi il temperamento non manca e per capirlo non serve andare a leggere sulla scheda tecnica che per passare da 60 a 100 km/h occorrono 10,3 secondi. Il turbodiesel coreano attacca a spingere deciso già prima dei 2.000 giri indicati e ai regimi intermedi allunga il passo con autorevolezza. Solo con l'avvicinarsi della lancetta del contagiri a quota 4.000 perde un po' di smalto, accettando comunque all'occorrenza di fare gli straordinari, anche se al prezzo di una certa rumorosità. I timpani non subiscono invece molestie alle andature autostradali rispettose del Codice, cosa che fa dell'H-1 Wagon un gran maratoneta da-casello-a-casello.


Pubblicato da Paolo Sardi, 27/02/2008
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