La leggenda continua con una nuova generazione di berlinone in offerta tutto compreso, con qualità eccellente, comfort da ammiraglia, garanzia e manutenzione per cinque anni inclusi.
DAJE DE PUNTAIl frontale è la parte meno riuscita della Legend, con una calandra disegnata da tre barre orizzontali cromate, massicce come putrelle, punto di arrivo della grande V in rilievo che segna la parte centrale del cofano. Ai lati ci sono spalancati fari bi-xeno, squadrati come occhiali dalla montatura spessa. Uno stile dalle linee marcate che dovrebbero dare personalità ma non riescono al 100% nell'intento.
DAJE DE TACCO Più riuscita è la coda, ben raccordata alle fiancate pulite che, nella parte posteriore fanno un po' Audi A8 prima maniera (ottimo riferimento, peraltro). La coda è bella rotondetta, importante nella vista diretta come quella di una vecchia Daimler e alleggerita ai fianchi da luci protese in avanti. Il doppio scarico cromato, poi, non guasta mai e, anche senza utilizzare i polpastrelli, sono sufficienti le rètine per rendersi conto del livello di qualità di vernici, cromature e finiture.
DAJE DE TOCCO La sensazione di qualità continua al tocco della portiera, con i polpastrelli eccitati dal contatto con una maniglia rifinita perfettamente, dallo schiocco della serratura, dalla sensazione di peso ben bilanciato all'apertura della portiera e dal tonfo accordato da un liutaio della chiusura. Sulla prova portiera, quella che fanno tutti quando salgono su un'auto dal concessionario, Honda Legend ha ben poche rivali.
HIGH SOCIETY Anche all'interno la Legend trasmette la piacevole sensazione di qualità ancora prima di salire a bordo. Il panorama, aperta la portiera, è un bel vedere. I sedili grandi rivestiti con buona pelle, la grande fascia simil legno che taglia in due la plancia, lavorata e plasmata a immagine della radice di una quercia secolare, una consolle centrale stretta, per lasciare spazio agli umani, e le finiture color titanio creano una piacevole atmosfera. Anche se qualche dettaglio stride con la qualità generale della Legend, come qualche plastica che potrebbe essere più sostanziosa.
VEESIX Le vere gioie della Legend sono però al coperto, le sue bellezze tecnologiche. Il motore V6 3.500 da 295 cavalli, innanzitutto, con variatore di fase e collettore di aspirazione a doppio stadio per 351Nm di coppia massima a 5000 giri, 250 km/h autolimitati e 7,3 secondi per lo 0-100 km/h. è abbinato a un cambio automatico a cinque marce, con comandi sequenziali al volante.
TESTA INTEGRALE La trazione è integrale, con un sistema intelligente di gestione SH-AWD, ovvero Super Handling All Wheel Drive. La potenza è distribuita al 70% sulle ruote anteriori durante la marcia normale, fino a trasferirsi al 70% su quelle posteriori nella guida sportiva. La trazione integrale Honda riesce anche a gestire la potenza su ogni ruota posteriore singolarmente, cambiando la velocità di rotazione tra ruote interne ed esterne, per un effetto di sovrasterzo controllato quando si rende necessario. Fino al 100% di questa coppia può essere applicato alla ruota posteriore esterna, la cui velocità può essere moltiplicata fino al 5% dell'accelerazione del sistema se la situazione lo richiede.
DIETA A ZONE Quasi cinque metri e 1885 chilogrammi di peso. La Legend è in perfetta forma grazie a parti in alluminio, come il cofano, i parafanghi anteriori, il coperchio del bagagliaio, parti delle sospensioni e i telai dei sedili in magnesio.
DI TUTTO, DI PIU'Di serie la Legend ha davvero tutto, dai fari allo xeno adattativi che illuminano l'interno delle curve al navigatore satellitare con comandi vocali, dall'impianto Bose con 10 altoparlanti che legge Dvd-audio e Mp3a al Cruise Control Adattativo che regola la velocità in funzione di quella dell'auto che precede e frena quando ci si avvicina troppo, dalla telecamera per la retromarcia al sistema ANC che produce un suono in controfrequenza al rumore per annullarlo. Tutto compreso costa 57.000 euro.
COME VA Sulla presenza scenica la Legend ultima generazione non è uno degli oggetti in grado di far salire il livello di testosterone. È molto normale, sexy come una brava ragazza in twin set. Ha spalle forti da cui farsi proteggere e una serie di congegni in grado di fornire un livello più che di soddisfacente di coccole, ma se cercate le emozioni forti meglio mettersi in garage anche una S2000.
COMODA COMPAGNA L'abitacolo della Legend è in grado di fornire un abbraccio materno, con sedili comodi e grandi dalle mille regolazioni, bei materiali solidi (a parte qualche dettaglio economico) e sistemi di conforto di livello, come l'impianto Bose e l'eccellente climatizzatore. È anche un abbraccio silenzioso, con gli ingegneri Honda che si sono dati un gran sbattimento per trovare la ricetta giusta, dalla fodera in gomma per i parafanghi anteriori al sistema noise cancelling ANC, fino all'aerodinamica curata. Il risultato è eccellente e poche concorrenti fanno meglio.
SEI CILINDRI DI MORBIDEZZAIl V6 a 60 gradi è molto dolce, servizievolee silenzioso, sempre pronto a lavorare in coppia con il cambio a cinque marce. Riprende bene da subito e spinge sempre, senza calare mai l'impegno fino alla marcia successiva. Privilegia il comfort di marcia e il relax alla sportività, un buon viatico per eliminare le tossine del logorio della vita moderna se per caso dovesse finirvi il Cynar.
COL FRENO A MANO Sul visore al centro del cruscotto quattro frecce cambiano dimensione come barre di un equalizzatore grafico per indicare dove il sistema SH-AWD sta indirizzando i 351 cavalli. Un po' davanti e poi dietro e un po' di lato. Del trasferimento della spinta verso la ruota esterna ci si accorge anche senza guardare il visore: l'intervento del sistema non è progressivo come il trasferimento tra asse anteriore e posteriore, ma è piuttosto brusco, quasi per tenere svegli i riflessi come Keto con l'ispettore Clouseau. L'effetto è deciso nel tenere la Legend verso l'interno della curva, ma la sensazione brusca non è piacevolissima e potrebbe perfino spaventare il pilota meno esperto. Va detto però che per arrivare a questo la Legend ha davvero bisogno di una guida furiosa, poiché il telaio e la distribuzione automatica della potenza sulle quattro ruote la rendono davvero ben equilibrata.
VA DA SOLA Ben tarato il Cruise Control con la funziona adattativa. Si riesce a tenere anche una distanza di sicurezza vicina a quella italiana e il CMBS, il Collision Mitigation Brake System, funziona a dovere per evitare il tamponamento, con avvisi acustici, una frenata leggera prima e una staccata da Gran Premio poi. In quest'ultimo caso, poi, si sentono anche i pretensionatori che si preparano all'impatto tendendo le cinture.