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Prova su strada

Honda Jazz 2016: la prova su strada


Avatar di Emanuele Colombo, il 24/06/16

8 anni fa - Honda Jazz 2016 con Magic Seats: la citycar capiente come una station wagon

L'Honda Jazz 2016 con i Magic Seats offre tanto spazio per carichi di ogni forma: dalla tavola da surf alla pianta di Ficus

VIAGGI NELLO SPAZIO Nei saloni da fine 2015, la nuova Honda Jazz è l'erede di un'auto che da sempre rappresenta il top quanto ad abitabilità nel suo segmento. In 4 metri di lunghezza offre tantissimo spazio per bagagli (da 354 a 1.314 litri) e passeggeri: regolando il sedile del guidatore per un uomo di un metro e settantotto, e 80 chili di peso, chi siede dietro ha circa una spanna tra le ginocchia e lo schienale anteriore. Grazie ai sedili intelligenti Magic Seats, poi, l'abitacolo è modulabile secondo le esigenze.

MAGIC SEATS I sedili posteriori si possono sollevare e ripiegare in vari modi per agevolare le operazioni di carico. Quattro le configurazioni d'uso previste: si va dal piano di seduta posteriore che si solleva, per appoggiare sul pavimento gli oggetti alti fino a 128 centimetri, allo schienale posteriore che, ripiegato in avanti, crea con il baule un piano d'appoggio liscio e uniforme profondo un metro e mezzo. Utile, infine, la possibilità di ripiegare in avanti lo schienale del sedile anteriore destro per imbarcare oggetti lunghi fino a 248 centimetri (ogni riferimento ai surfisti è puramente casuale).

INTERNI MINIMAL Praticità a parte, l'abitacolo è arioso, con arredi poco invadenti e un tocco minimalista tutto giapponese. Tanta sostanza e pochi fronzoli. Piacevoli e moderni i comandi touch del climatizzatore e dell'infotaimnent, che nella Jazz in prova è il modello top: l'Honda Connect basato su Android con schermo touch da 7 pollici, presa di ingresso video hdmi, USB a go-go. Mi offre la possibilità di scaricare app di vario tipo, da quelle per ascoltare le web radio alle news, per finire con quelle legate ai social network.

GUIDA FACILE In partenza apprezzo il dispositivo Hill Start Assist (HSA), che nelle soste in salita tiene l'auto frenata finché non rilascio la frizione accelerando: un dispositivo di assistenza alla guida che evita preoccupazioni ai neofiti. Fin dai primi metri la Jazz trasmette una sensazione di leggerezza e mi mette a mio agio dandomi un'ottima visuale tutt'attorno. Il cambio ha innesti sportiveggianti, ma gli altri comandi, dal volante alla pedaliera, offrono la progressività che mi aspetto da una citycar.

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MOTORE DOCILE Il motore, molto docile, consuma poco: al termine della prova il computer di bordo registrerà 6 litri per 100 chilometri in un percorso misto che comprende autostrada (percorsa ai 130 all'ora di legge), città e strade urbane. Essendo un milletré benzina aspirato da 102 cavalli ha un'erogazione molto lineare e dolce. Manca un po' di grinta nei sorpassi: circostanza in cui sento il bisogno di tirare bene le marce.

TRUCCO BEN NASCOSTO Per accentuare maneggevolezza e direzionalità, il sistema AHA Agile Handling Assist, un dispositivo elettronico applica una leggera frenata alle ruote interne alla curva quando si gira il volante per minimizzare il sottosterzo, la naturale tendenza delle trazioni anteriori a tirare dritto nelle curve. So che c'è per averlo letto sul manuale, ma nell'uso normale non ho avuto occasioni di accorgermi della sua presenza: un po' per l'andatura turistica adottata in prova, un po' per l'accurata taratura del sistema che fa di tutto per rendere la guida il più normale possibile.

IL CHIP MI GUARDA In viaggio i sistemi di assistenza alla guida ADAS si dimostrano, invece, molto... presenti: l’allarme di superamento della corsia (si chiama LDW ed è disinseribile) mi richiama spesso all'ordine, ricordandomi che devo sempre usare le frecce per segnalare i miei spostamenti in autostrada. Al casello mi avvicino alla macchinetta per pagare con la Viacard e l’allarme di collisione frontale (FCW) suona con insistenza: quasi quasi lo spengo... (c'è un pulsante per farlo)

GPS... DA AGGIORNARE Utile, in ogni caso, avere sempre sul display i limiti di velocità, visto che da queste parti gli autovelox non mancano. Arrivato alla meta, cerco di impostare il navigatore (firmato Garmin) per riportarmi alla base e apprezzo la rapidità dei menu per inserirla. Ma ho una brutta sorpresa: Colà di Lazise, in provincia di Verona, non è in archivio. Per fortuna Honda offre l’aggiornamento delle mappe per cinque anni. Prezzi a partire da 14.900 euro.


Pubblicato da Emanuele Colombo, 24/06/2016
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