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Prova su strada

Ford StreetKa


Avatar di Mario Cornicchia, il 17/04/03

21 anni fa -

Non è la solita utilitaria trasformata cabrio come un passeggino. La Ka diventa una vera sportivetta a due posti, ed esalta le doti sportive del suo telaio. Dell'utilitaria mantiene la componentistica ma non il prezzo.

COM’E’

Bassetta (testimonial è stata Kylie Minogue, star tascabile), frontale della Ka ridisegnato, coda lunga e tonda come il frontale, due posti secchi proprio al centro: due cuori in mezzo e quattro ruote disposte agli angoli del telaio come zampe di un ragno, con carreggiate ancora più generose rispetto alla Ka e cerchi da 16 pollici.

TRUST DI CERVELLI

La Streetka riprende, ovviamente, lo stile originale della Ka con tagli più decisi e taglienti come il new style Ford comanda. Disegnata da Ghia, prodotta da Pininfarina, ingegnerizzata da Ford. Ma il dettaglio della luce di retromarcia al centro, che imita uno scarico centrale forse si poteva evitare…

SPAZZOLATA

Gli interni sono derivati direttamente dalla Ka tuttatonda. La plancia, in particolare, è quella della Ka, ingentilita e ammodernata nella parte centrale. La plastica purtroppo è la stessa, dura e croccante: accettabile sulla Ka, un po’ inadeguata al prezzo della Streetka che probabilmente verrà fissato intorno a 17.000 Euro. Numerosi sono gli inserti in alluminio spazzolato ripresi dalla Puma, come il pomello lavorato del cambio, le griglie della ventilazione, la cornice dell’orologio e il rivestimento delle due razze del volante ricoperto in pelle nera. Comodi gli spazi portaoggetti dietro i sedili.

MICROCABRIO

Un po’ troppo complicato il meccanismo di apertura della capote. Da una micro cabrio come la Streetka sarebbe lecito aspettarsi una capote facile da aprire con un gesto semplice come riavviarsi i capelli, magari nella sosta al semaforo in attesa del verde. Invece, la chiave di accensione deve trovarsi in una certa posizione, sganciare la capote dal parabrezza, scendere dall’auto per attivare il pulsante di sblocco del vano per la capote nascosto nella battuta della portiera, coordinare la manovra di ripiegamento del telo con l’apertura del vano… Insomma, una manovra che non è facile e nemmeno veloce.

DUE CUORI DUE VALIGE

Derivando direttamente dal pianale Ka, con due posti secchi e una capote piccola, la Streetka riesce a offrire un bagagliaio vero, sufficiente (188 litri) a contenere due borsoni.

PIU’ PEPE

La Streetka non poteva certo montare il 1.2 della Ka. Sotto il cofano batte un cuore Duratec 1.6 a due valvole per cilindro da 90 cv (70kW) e 135Nm a 4.250 giri, con il 90% della coppia massima disponibile tra i 1500 e i 4500 giri. Quanto basta per raggiungere i 100km/h in 12,1 secondi partendo da fermi e di spingersi fino a 173 km/h. Non proprio una scheggia…

CURA SPORTIVA

Cerchi in lega da 16 pollici, assetto ribassato, ammortizzatori più rigidi, carreggiate allargate… Il telaio è stato ben assettato. Peccato intravedere freni a tamburo dietro le ruote posteriori. Ford dichiara che 40 metri sono sufficienti per passare da 100 a 0 km/h, ma anche l’occhio vuole la sua parte...

COME VA

L’impostazione di guida è abbastanza sportiva, con sedili sufficientemente bassi per ricordare la posizione di guida semisdraiata delle spider d’antan. Lo spazio per due persone non manca e, ergonomia a parte, la plancia da utilitaria rovina un po’ il gioco della piccola sportiva, portandosi dietro alcune tare da vettura economica, come il volante non regolabile né in altezza né, tanto meno, in profondità. Il lunottino morbido è sufficientemente ampio per offrire una buona visibilità.

FRANGIVENTO

La Streetka non è certo un fenomeno di silenziosità. Il rumore della meccanica entra nell’abitacolo e trova la capote, tesa come la pelle di un tamburo, pronta a esaltarlo. A capote aperta si sente molto meno ma la protezione all’aria è limitata ed è auspicabile che tra gli optional vi sia una rete frangivento da fissare ai due bei rollbar a tubo tondo.

KARTING

Derivando dalla Ka (forse l’utilitaria più divertente da guidare) la Streetka non poteva essere da meno. Anzi, la cura sportiva all’assetto e alle tarature dello sterzo la rendono incredibilmente precisa nella impostazione delle traiettorie, neutra e capace di accelerazioni trasversali da gran premio. Incollata alla strada come un ragno.

CINQUANTA

E’ il numero di cavalli in più che l’ottimo telaio della Streetka potrebbe sopportare senza problema alcuno. I 90 cavalli a disposizione sembrano anche di più sul corpicino della Streetka, ma le linee sportive sembrano promettere un cuore più generoso. Il buon cambio a cinque marce, veloce e sportivo negli innesti, evita comunque che si perda anche un solo cavallo tra una cambiata e l’altra.

Pubblicato da M.A. Corniche, 17/04/2003
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