Dalle prime foto rubate dei prototipi della Focus, sembrava che alla Ford stessero progettando la futura navetta spaziale, un missile puntuto pronto al decollo. Niente male, fu il primo commento, ma non sarà un po' troppo esagerata? Invece, dal vivo la Focus ha belle proporzioni, con un design forte, decisamente inconfondibile, ma comunque non esagerato. E' l'ultima creazione dell'Edge Design, lo stile inaugurato con Ka, caratterizzato dal profilo tondo del tetto e dal mix di linee tese e curvilinee, con profondi tagli sulla carrozzeria.
LA NOVITA' La Focus in versione a 3 e 5 porte ha la linea dei finestrini laterali ad arco, forma ripresa anche dalla calandra che termina sagomando perfino i grandi fari puntuti. La coda è liscia e pulita, con i grandi fanali triangolari arrampicati sul montante, e una vera novità stilistica sono i parafanghi, appena scavati nelle fiancate. Uno stile moderno che risulta più evidente nei colori chiari, meno forte nei colori scuri. Un design non fine a sé stesso, che si traduce in una distribuzione intelligente dello spazio anche all'interno, con cinque posti comodi (a patto di non essere tutti pivot) e un grande bagagliaio.
L'ERGONOMIA è stata studiata con attenzione, per facilitare l'accesso ai sedili o per accogliere sotto il portellone aperto anche i più alti, per rendere il posto di guida confortevole o per non dimenticare nemmeno i dettagli, come per esempio il pulsante per l'apertura del portellone posto sul cruscotto in alto, a sinistra degli strumenti. La chiave di Focus, poi, apre tutto, anche il cofano anteriore (perché nessuno ci ha mai pensato?) e la sicura per i bambini alle porte posteriori, per evitare che i piccoli marioli, capito il trucco, si sblocchino le portiere da soli. La plancia racchiude tutte le forme geometriche possibili con tagli netti curvilinei e diritti, pulsanti triangolari, tondi, quadrati, con uno stile inconfondibile come quello della carrozzeria. Gli interni sono eleganti e sobri, con bei tessuti appena disegnati e tonalità di grigio ben miscelate.
LA GAMMA prevede 4 motori a benzina, di cui un nuovissimo 1.600, e un inedito turbodiesel: 1.4 (75Cv/5.000 giri, 125Nm/3.500 giri, 171 km/h), 1.6 (100CV/5.750 giri, 145Nm/4.000 giri, 185 km/h), 1.8 (115Cv/5.750 giri, 158Nm/3.750 giri, 198 km/h), 2.0 (130Cv/5.750 giri, 174Nm/3.750 giri, 201 km/h) e 1.8 TDi (90CV/4.000 giri, 200Nm/2.000 giri, 184 km/h). Quattro sono anche le varianti di carrozzeria, a 3, 4, 5 porte o station wagon e tre gli allestimenti Ambiente, Trend e Ghia. Ambiente è l'allestimento da famiglia, Trend quello più sportivo, con sedili e assetto più sportivo, volante rivestito in pelle e cerchi da 15 pollici, Ghia è quello più lussuoso, con specchi esterni a regolazione elettrica, radica sul cruscotto e qualche cromatura qua e là.
COSA OFFRE La dotazione di base prevede doppio airbag, Abs a 4 canali, servosterzo, poggiatesta posteriori, chiusura centralizzata, alzacristalli elettrici anteriori (con sicurezza per non strangolare i bambini in chiusura), filtro per l'aria di climatizzazione. Gli optional sono venduti a un prezzo quasi politico: il climatizzatore costa 1,2 milioni, il sistema di controllo della trazione TCS costa 500 mila lire come gli airbag laterali, l'ESP antisbandata 1 milione, i cerchi in lega 600 mila lire e lo stereo 700 mila. Il 15 ottobre avverrà il primo lancio, con le versioni a 5 porte, il 26 novembre sarà il momento della 3 porte, il 14 gennaio della wagon e il 13 maggio della 4 porte. Altrettanto innovativa quanto il design è la politica di prezzo, con tre soli prezzi a ognuno dei quali corrispondono più versioni.
AL VOLANTE Il posto di guida delle Focus è ben equipaggiato per rendere la posizione adatta alle esigenze del pilota: volante regolabile in altezza e profondità e sedile regolabile in altezza fanno parte della dotazione di serie. La posizione di guida è comunque un poco allungata, anche tirando verso di se' il volante al massimo. Sempre ottima, con qualunque regolazione, è la visibilità degli strumenti e i comandi si raggiungono sempre facilmente con tasti grandi a prova di presbite.
AUTO MODERNA La Focus è l'ultima arrivata dalla nuova generazione Ford ed è lecito aspettarsi gli standard qualitativi della famiglia. Su strada, si apprezza subito la silenziosità, con la capacità di filtrare i rumori della strada che ci si può aspettare da un'auto di categoria superiore. Anche la meccanica è silenziosissima, e si riescono ad avvertire alcuni fruscii aerodinamici che compaiono alle velocità più elevate. Una piattaforma di gran livello, nella qualità costruttiva come nelle prestazioni. Il peso dove serve è la filosofia costruttiva: ogni scatolato viene formato partendo da una lastra a struttura differenziata, costituita da materiali e spessori differenti per mettere acciaio soltanto dove serve. Così la scocca della Focus è il doppio più rigida di quella della Escort, pur pesando 20 kg in meno, dichiarano i progettisti Ford. E su strada si sente.
SOSPENSIONI SOFISTICATE Il telaio rigido è poi abbinato a un retrotreno multilink molto efficace che rende la guida facile e sicura. Con la Focus si può andare sempre al massimo delle possibilità dei suoi motori, con margini di sicurezza molto elevati. La frenata di emergenza o la virata brusca sono giochi da ragazzi anche nelle curve affrontate da un piede pesante. Abbiamo messo alla prova la Focus anche in pista e la prova al limite ha confermato le impressioni stradali: in piena curva con le gomme ululanti si può giocare facilmente con sterzo e acceleratore sicuri di avere sempre il controllo.
I MOTORI poi sono da corsa. Abbiamo potuto provare soltanto il nuovissimo 1.600 e il 2.000, entrambi con distribuzione a 16 valvole. Quando si sale su queste due versioni ci si accorge di un dettaglio strano: il contagiri non ha la zona rossa e l'ultima tacca è quella dei 7000 giri... La zona rossa non c'è perché entrambe i motori tirano senza pause fino a 7000 giri, regime a cui interviene il limitatore tagliando gentilmente l'alimentazione.
Il 1.600 è un motore molto moderno, silenziosissimo e abbinato a un cambio dagli innesti molto veloci e dai rapporti molto lunghi. Tra una marcia e l'altra, l'ago del contagiri sembra staccarsi e cadere, tanto sono distanziate le marce l'una dall'altra, ma il 1.600 spinge sempre senza fare una piega riprendendo da regimi bassi con progressione continua fino ai 7.000, accelerando da 0 a 100 km/h in 10,9 secondi. Un motore che si lascia guidare tranquillo, ma che asseconda anche la guida sportiva.
Il 2.000 è il vero sportivo, capace di coprire lo 0-100 km/h in 9,2 secondi. Lo si capisce subito dal rumore che entra nell'abitacolo, un rumore di aspirazione come i motori sportivi di una volta. E se ne ha la conferma poi, quando si preme sull'acceleratore e sembra non smettere mai di spingere. Anche la 2.000 ha rapporti lunghi, ma grazie alla dotazione di coppia quasi non ce se ne accorge. Il cambio della 2.000 ci è sembrato invece un poco meno veloce e con una corsa un poco più lunga di quello della 1.600. Mentre con la 1.600 sembra di sentire sul pomello l'innesto della marcia, il comando della 2.000 è invece più gommoso.
I freni si comandano con grande facilità, grazie a un pedale pronto e ben modulabile. Se si esagera, però, i quattro dischi (autoventilanti gli anteriori) si affaticano ma avvertono con il pedale che scende sempre più verso il tappetino. Ok, forse ci siamo lasciati prendere la mano nel descrivere la Focus, forse sarà la prova in pista, ma con la Focus ci si può anche divertire, anche se è una berlina da famiglia.
di M.A.Corniche
19 settembre 1998