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Sbarca in Italia la piccola monovolume dell'Ovale Blu, che rinuncia al montante centrale per spalancare l'ingresso alle famiglie. La Ford B-Max lancia la sfida a Fiat 500L e Opel Meriva
BEBE' I suv sono il genere di grido, la moda che impera ma se andate cercando spazio e versatilità, l’indirizzo porta ancora alle monovolume. Le quali, come i suv, mettono su famiglia a mo’ di matrioska, tirando fuori dal pancione figlie sempre più piccole. Nella casa dell’Ovale Blu l’ultima nata è la Ford B-Max, lunga appena 4 metri e 8 centimetri. Le sue prime parole? “Apriti sesamo…”
SIM SALA BIM L’asso nella manica con cui debutta la Ford B-Max è infatti l’apertura a scorrimento delle porte posteriori che, combinata a quella classica delle anteriori, offre un ingresso (largo 1,5 metri) degno delle caverne di Aladino. Dove – sorpresa! – il montante centrale sparisce dalla vista, manco fosse passato Houdinì, semplificando l’accesso alla fila posteriore anche a chi non è agile come un gatto. Ma come accade con gli illusionisti, sotto sotto c’è un trucco: il montante difatti non si è realmente volatilizzato, semplicemente è integrato dalle due portiere sui due lati che si baciano, adeguatamente rinforzate. Così, in caso d’impatto laterale, a porte chiuse, lo scudo per i passeggeri è garantito. A detta della Ford, con efficacia pari a un’auto dall’architettura tradizionale.
FACCIA nota Il design, invece, parla il linguaggio delle ultime Ford: linee tese, sportive, frontale a cuneo e coda piuttosto raccolta. A rimarcare la parentela con la sorella maggiore C-Max, poi, sono lì apposta la griglia esagonale e i fari bislunghi. Sorprese? Poche: malgrado in Italia venga lanciata solo ora, la B-Max, così com’è, la conosciamo da un pezzo. Sia perché, ancora relegata al rango di concept, già somigliava tanto alla versione definitiva, sia perché, in Ford, il progetto di una monovolume tascabile, presentato nel 2003, è rimasto nel cassetto per diversi anni.
SCIMMIA SULLA SPALLA Quanto agli interni della B-Max, la curiosità sta soprattutto nel constatare gli effetti dell’eliminazione del montante. Incarnati principalmente da due inedite bombature del cielo, nella zona in cui rientra il braccio delle porte scorrevoli, e nell’insolita protuberanza – non bellissima, a dirla tutta- dei sedili anteriori, una sorta di scimmietta sulla spalla dalla quale fuoriesce la cintura di sicurezza. Per il resto, anche qui poche sorprese: ambiente accogliente ma sobrio e una plancia, ben orientata verso il posto guida, che tiene i comandi - forse troppi - a portata di mano. Le plastiche più dure da digerire si trovano sui pannelli delle portiere. Molto americani, invece, i portabicchieri ai lati del divanetto, ai quali avremmo preferito qualche cassettino o tasca in più.
SCRIPTA MANENT Pace e bene, buttiamoci sulla tecnologia. Grazie alla B-Max, infatti, arriva il sistema multimediale SYNC, dotato di connettività multipla (USB, Bluetooth) e capace di interfacciarsi con gli smartphone. Molte delle sue funzionalità sono a comando vocale, così la ricerca dei contatti in rubrica o delle canzoni avviene senza distrarsi troppo. Ed evitando incidenti si possono perfino leggere i messaggi in arrivo sul display (un po’ piccolo) infilato in una teca issata al centro della plancia.
NAVI IN RITARDO Il SYNC ha anche il GPS di bordo, grazie al quale funziona l’Emergency Assistance, la chiamata d’emergenza in caso d’incidente; peccato, però, che nonostante la presenza del GPS il navigatore è ancora disponibile sulla B-Max, nemmeno come optional. Arriverà tra qualche mese (entro il primo trimestre 2013, per intenderci).
CLIMA EXTRA Due sono le linee d’equipaggiamento. Di serie la piccola monovolume offre ABS, ESP, 7 Airbag, sistema “fold flat” per i sedili posteriori, cerchi da 15’’, retrovisori elettrici, cerchi da 15’’, volante in pelle, computer di bordo e radio con CD, AUX-in e USB ma non il climatizzatore. Nell’allestimento superiore, il Titanium (+1.500 euro) entrano cerchi da 16’’, griglia e modanature cromate, clima manuale, cruise control, fari alogeni con illuminazione a LED, braccioli e fendinebbia. Il SYNC sarà di serie in fase promozionale, dopodiché si pagherà (250 euro) in un pacchetto che comprende anche lo schermo TFT da 4,2’’ e 8 altoparlanti. Sulla Titanium lo stesso pacchetto prende il nome Sony System e, al prezzo di 500 euro, aggiunge un impianto stereo premium.
GPL IN ARRIVO Un po’ vetusto ma ben collaudato, il 1.4 a benzina da 90 cv apre il listino della Ford B-Max a 16.250 euro, anche se fondamentalmente questo motore resta in gamma per ospitare il gpl, versione in arrivo. A 17.000 si posiziona invece il cuore più interessante, il tre cilindri 1.0 EcoBoost da 100 cv abbinato a un cambio a cinque marce, in futuro affiancato da una declinazione più potente (da 120 cavalli). Rimangono così solo il 1.6 benzina da 105 cv con cambio automatico a 6 rapporti, che attacca a 17.750 euro, mentre al turbodiesel 1.6 da 95 cv si accede sborsando 18.500 euro. In fase di lancio, però, il primo prezzo della B-Max scende però a 14.500 euro fino al termine della promozione.
TAPPETO ROSSO Auto come la B-Max sono quelle, per eccellenza, con cui la prova comincia da fermi. A maggior ragione se ti invitano più caldamente ad accomodarti sul sedile posteriore, prima che al volante, giacché il biglietto da visita è l’Easy Access System, un’apertura principesca – per via dell’assenza del montante centrale – che siamo abituati a vedere sulle concept ma non sulle auto di serie. L’ideale per convolare a nozze sin dal primo appuntamento.
MA… non sono tutte rose e fiori, e te ne accorgi presto, perché la portiera posteriore scorrevole, proprio ovviare con dei rinforzi all’assenza del montante centrale, pesa un bel po’ più del normale. Il che in un certo senso è un bene: trasmette un’idea di robustezza e sostanza rassicuranti, ma dal punto di vista della praticità finisce col penalizzare un po’ chi non ha un bicipite scolpito.
GAMBE A POSTO Poi, finalmente, entri e ti godi lo spazio: quello d’ingresso, senza contorsionismi, e quello a disposizione una volta seduto. Tanto davanti quanto dietro, la Ford B-Max offre infatti una buona abitabilità a dispetto delle dimensioni compatte, con tanta aria tra una fila di sedili e l’altra dove mettere le gambe. Solo lo spazio sopra la testa dei passeggeri posteriori è un filo sacrificato per via dall’andamento sfuggente del padiglione della B-Max. Questioni di lana caprina, sia chiaro, se si considera che ne risentirebbero solo i passeggeri ben più alti della media.
318 LITRI Molto più sostanziale è invece l’assenza di un divanetto posteriore scorrevole, jolly importante per rendere versatile una monovolume. Anche perché, sulla B-Max, il bagagliaio non è esattamente un armadio: 318 litri di capienza in configurazione a 5 posti. E in uscita, le operazioni non si rivelano tanto agevoli quanto in entrata, e proprio qui emerge il lato meno piacevole della porta scorrevole, che quando è aperta da dentro richiede, da seduti, un movimento del braccio da allenare con apposito stretching, se si vuol essere sicuri di fermare la porta a fondo corsa ed evitare, così, l’effetto ghigliottina.
REATTIVA Croce e delizia, dunque, la fatidica porta, fiore all’occhiello della B-Max. Che, una volta messa in moto, si rivela un’auto sorprendentemente piacevole, per la sua tipologia. L’assetto è quasi sportivo, comunicativo, e si ha sempre la sensazione di essere ben incollati alla strada, anche con andature allegrotte. In tutto ciò, la B-Max non fa un plissé: affronta le curve del misto come una slalomista provetta, contenendo il rollio, ben indirizzata da uno sterzo preciso e diretto il giusto. Le sospensioni, tendenti al rigido, la rendono un po’ sensibile a buche e selciati, ma mai scomoda: chilometro dopo chilometro, ci prendi sempre più gusto.
ECOBOOM! Il merito è anche dei motori, fedeli alleati dell’assetto nel rendere insospettabilmente briosa la B-Max. Uno su tutti: il benzina 1.0 EcoBoost da 100 cavalli, che si porta dietro bene i 1400 chili scarsi della Fordina e, oltre a offrire una bella spinta ai bassi, si dimostra abbastanza elastico da tornare buono in ogni circostanza. Con il plus di risultare, malgrado sia un turbo, anche molto silenzioso. E pure i consumi si schierano dalla sua parte; durante la prova abbiamo registrato consumi nel ciclo urbano nell’ordine dei 7 (abbondanti) l/100 km, superiori a quelli dichiarati dalla scheda tecnica ma comunque ampiamente accettabili. Per i più esigenti (di prestazioni) seguirà a breve una versione con 20 cavalli in più.
DIESEL PRESENTE Nonostante le confortanti premesse dell’EcoBoost, però, in Ford continuano ad accreditare come presunto bestseller, anche sulla B-Max, il 1.6 turbodiesel da 95 cv. Che certamente si presta ad assecondare le esigenze dei globetrotter, visti i consumi frugali (nell’extraurbano dichiara meno di 4 l/100 km), e che offre tanta coppia anche a bassi regimi (basti pensare che il picco, 210 Nm, arriva già a 1750 giri/min), accompagnata ad un’ottima capacità di allungo. Il suo limite? La voce. Che si fa sentire troppo nell’abitacolo, ma è anche vero che alla lunga ci si abitua.
INSOSPETTABILE Tirate le somme, la Ford B-Max finisce per stupire laddove non te l’aspetti. Una monovolume estremamente piacevole da guidare, che convive facilmente con gli spazi stretti e il traffico fitto, e al passo con la tecnologia (quando arriverà il navigatore…). Rispetto alla concorrenza (Fiat 500L su tutte), paga pegno solo nella versatilità. Il prezzo, non economicissimo, almeno finché tengono le promozioni è in linea col mercato.