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Primo approccio con la Fisker Karma, l’antesignana delle supercar plug-in hybrid. 403 cv che spingono in silenzio.
CI RIVEDIAMO E’ da tempo che la Fisker Karma ha annunciato il suo arrivo. Correva l’anno 2008 quando, a Detroit, fece la sua prima passerella, proponendosi come prima sportiva eco-friendly al mondo. Tra incertezze e indiscrezioni, finalmente l’ibrida si è svelata alla stampa italiana, in un primo fugace appuntamento. Non si è arrivati al sodo, ma un po’ di preliminari hanno tolto i veli a un’auto tutta a sé.
DOTT. FISKER MARTIN Il capo di tutta quanta la baracca è Henrik Fisker. Se osservate l’auto da più angolazioni e sentite aria di casa, sappiate che un motivo c’è. Henrik è infatti un ex-designer Aston martin, suoi sono quei capolavori della V8 Vantage e DB9. Oltre ad aver firmato anche auto del calibro di BMW Z8 e Artega GT. Di certo lo stile non gli manca.
IBRI-CADABRA La meccanica è l’elemento portante della Fisker Karma. E’ infatti la prima supercar a utilizzare la tecnologia EVer (Electric Vehicle Extended Range), che abbina un motore a benzina collegato a un generatore, un pacco di batterie agli ioni di litio e due motori elettrici. La vera novità però è che le ruote posteriori sono mosse esclusivamente dai motori elettrici, alimentati in parte dalle batterie e in parte dal motore a benzina (che dunque funge solo da generatore). Questo connubio garantisce una percorrenza totale di 480 km, con un consumo medio paria 2,4 l/100 km. Considerati i 403 cv e le quasi 2,5 tonnellate di peso, sono un valore record (ma si pensi sempre al fatto che stiamo parlando del ciclo di omologazione...).
WAY OF LIFE A bordo della Fisker Karma le modalità di guida sono due, selezionabili in qualunque momento. La prima è chiamata Stealth-Mode, e fa viaggiare la Fisker con l’energia fornita dalle batterie, fino a una percorrenza massima di 80 km. Terminata la carica delle batterie, entra in gioco il 2.0 litri turbo da 260 cv (modalità Sport-Mode) che, assieme al generatore, fornisce energia ai due motori elettrici per altri 400 km. Sono questi poi che si occupano di smuovere l’imponente massa della Fisker. Complicato? Meno di quel che sembra.
ID NUMBERS Come ogni supercar che si rispetti, anche la Fisker Karma non è esente dallo spietato giudizio dei numeri. Se infatti a livello di motore non le manca nulla (403 cv e 1.330 Nm), al peso non si scappa, e le 2, 4 tonnellateabbondanti mortificano parecchio le prestazioni. Si parla infatti di 7,9 secondi per il crono 0-100 in modalità Stealth (5,9 in Sport) e appena 153 km/h di velocità massima (200 in Sport). Considerando la novità del progetto, è comunque ragguardevole.
LIVE FROM Devo ammettere che, vista dal vivo, la Fisker Karma ha una presenza scenica fenomenale. Bassa, larga e sinuosa, è una supercar a tutti gli effetti, con una nota di richiamo a quelle particolari auto provenienti da Gaydon. Mentre attendo impaziente il mio turno ho l’occasione di sentire l’effetto prodotto dal passaggio della Fisker. E a giudicare dall’esterno, è la cosa più simile a un’astronave che mi sia capitato di incrociare per strada. Il rumore è un ronzio polifonico, immaginate due giranti palettate che ruotano e avrete un’idea di ciò che intendo. Finalmente la supercar dal muso lungo sta parcheggiando e ha tutta l’aria di invitare ad accomodarmi.
PRIMA CHE CONTA La prima impressione che ho entrando è di un’ambiente accogliente, sviluppato attorno a chi guida e conformato per offrire tutto senza dover cercare nulla. Che su una macchina così all’avanguardia, è un bel valore aggiunto. Niente leva del cambio o palette al volante, qui la marcia è una sola, o si va o si sta fermi. Schiaccio delicatamente l’acceleratore e la Fisker smuove le sue 2 tonnellate e passa con grazia inaspettata, librandosi in partenza come una farfalla. Nonostante le dimensioni da Boeing, la Fisker è intuitiva da subito, la vuoi mettere in un punto e lei esegue senza inerzie, grazie soprattutto alla straripante coppia a regime zero. C’è solamente un po’ di filtro tra lo sterzo e il palmo delle mani, come se il chip centrale pensasse una frazione di secondo prima di impartire il comando desiderato.
BUGIARDA Il giro è breve, voglio che sia intenso, ma al primo rettilineo libero provo l’affondo in modalità Sport. La sensazione che provo è qualcosa di mai visto: si percepisce, lontano lontano, il rumore del 2 litri benzina, mentre la spinta è immediata, fortissima, ma talmente costante da non far percepire realmente quanto si stia viaggiando. A conti fatti però, il peso ha la meglio, e le prestazioni si rivelano più buone che super. Rimaniamo in attesa di poterla provare meglio.
ALLORA CI STAI? Durante questo primo, breve incontro, la Fisker Karma si è dimostrata esattamente come me l’aspettavo. Sexy come Sharon Stone, versatile (ha 4 posti veri) e con prestazioni adeguate. Aggiungeteci poi il consumo da scooter e capirete come la Fisker attiri l’interesse di moltissimi. Il vero dente cariato è il prezzo: inizialmente si era parlato di poco oltre gli 80 mila euro. Oggi la macchina è in vendita a 121.500 euro, IVA inclusa. Un bel salto, non c’è che dire...