La più venduta tra le multispazio strizza l'occhio al fuoristrada leggero con una nuova versione pensata per il tempo libero. Offerta solo con motore 1.3 MultiJet a 16.700 euro, ha come asso nella manica il Traction +, un dispositivo che migliora la motricità e la precisione di guida quando una ruota slitta.
BEST-SELLER Dall'epoca del suo lancio, la Fiat Qubo ha messo radici in vetta alla classifica delle vendite delle multispazio derivate dai veicoli commerciali leggeri. Dall'inizio dell'anno la sua quota all'interno del segmento si attesta addirittura attorno al 44% ma a Torino sembrano essere incontentabili e puntano a portare via alla concorrenza anche una manciata di briciole del mercato. Per farlo propongono una nuova versione Trekking, pronta a dare battaglia a tutte quelle concorrenti che strizzano l'occhio all'avventura.
IN INCOGNITO Per giocare all'esploratrice alla Qubo non adotta un travestimento particolarmente vistoso. Nella parte frontale si notano piccole modifiche al fascione paraurti, che è ora sottolineato da una piastra paramotore in acciaio, che protegge dai colpi bassi quando si abbandona la retta via asfaltata. Occorre invece un occhio di falco per accorgersi che l'assetto è rialzato di 10 mm e che quindi un po' di luce in più sotto il pianale e tra i passaruota e i nuovi pneumatici tassellati M+S 185/65-15. Con la loro suola a carro armato, queste "scarpe" sono considerate dal Codice della Strada alla stregua di catene quando c'è l'obbligo di averle a bordo e assicurano un'ottima presa su ogni superficie.
VIAGGIO NELLO SPAZIO Tutto confermato, invece, sul lato B, in cui tiene banco l'enorme portellone che si apre su un bagagliaio molto capiente. Il volume utile fino alla cappelliera è di 330 litri, che diventano 650 misurando fino al tetto. Sacrificando i posti dietro e livellando anche sedile anteriore destro con il piano di carico, lo spazio disponibile sale fino a 2.500 litri, mentre la lunghezza massima sfruttabile arriva a circa 2,50 metri. Davvero niente male per una macchina lunga solo 396 cm.
PLUS… VALORE Ciò che rende la Trekking una Qubo veramente diversa dalle altre è però un pulsantino sulla plancia, quello del sistema di controllo della trazione Traction +, con il "più" che si legge "plus". In assenza della trazione integrale, questo dispositivo elettro-idraulico promette comunque una maggiore mobilità sui fondi difficili, lavorando in modo non diverso da un differenziale autobloccante. Il tutto però con un minor peso, con minori costi e senza grandi rinunce quanto a efficienza.
MORDE IL FRENO In pratica e fino alla velocità di 30 km/h, in caso di perdita di aderenza da parte di una delle ruote motrici interviene per far confluire la coppia sulla ruota con maggior grip. Per ottenere questo risultato, una volta rilevato lo slittamento, il Traction + comanda l'impianto frenante attraverso la centralina elettronica dell'Esp (qui montato di serie) e va a rallentare il pneumatico che gira a vuoto, impedendo che si "mangi" inutilmente tutta la forza motrice.
PIU' RICCA Il controllo elettronico della stabilità e i dettagli estetici citati sopra non sono le uniche novità nella dotazione della Trekking, che è realizzata partendo dalla già buona base dell'allestimento Dynamic. A un equipaggiamento che già conta tra le altre cose su climatizzatore, fendinebbia e doppia porta laterale scorrevole, la Qubo tuttoterreno aggiunge infatti anche le barre longitudinali sul tetto e i vetri posteriori privacy.
MONOGAMA La versioneTrekking si sposa esclusivamente con il motore turbodiesel 1.3 da 75 cv a un prezzo di 16.700 euro, 800 in più rispetto alla Dynamic spinta dallo stesso motore. Il piccolo MultiJet raggiunge la potenza massima a 4.000 giri, mentre il picco di coppia di 190 Nm si ottiene a 1.750 giri. Abbinato a un cambio manuale a cinque marce, permette alla Qubo di raggiungere i 155 km/h, dopo aver toccato i 100 in 16,5 secondi. Il tutto con un consumo francescano, che porta la percorrenza media dichiarata a 27,2 km/litro.
BELVEDERE Il posto di guida della Qubo non presenta differenze rispetto a quello del resto della gamma e continua a calzare a pennello ai piloti di tutte le taglie. Le possibilità di regolazione sono piuttosto ampie, con il sedile che consente di avere una buona visuale sulla zona anteriore. Una posizione panoramica si dimostra utile tanto nei corpo a corpo del traffico cittadino quanto nelle sporadiche escursioni sulle strade bianche. Nella zona posteriore la visibilità è invece limitata dal taglio obliquo dei lamierati. Tuttavia, a semplificare le cose in manovra provvedono specchi retrovisori oversize, la forma squadrata della carrozzeria e il ridotto raggio di sterzo, che consentono di muoversi comunque agilmente anche negli spazi angusti.
USER FRIENDLY La maneggevolezza lascia il posto a un notevole bilanciamento man mano che la velocità sale. La Qubo si dimostra sempre facile e piacevole da condurre. Alla faccia dell'estrazione operaia, la multispazio della Fiat si lascia guidare anche con piglio sportivo, rispondendo sempre in modo sincero e prevedibile. E il fatto di essere di sana e robusta costituzione a livello di telaio le permette anche in questa versione di affrontare qualche strapazzo nel fuoristrada leggero.
INCASSATRICE Le sospensioni hanno una buona taratura, capace di adattarsi all'impiego stradale come a uscite spot su terra. Incurante del leggero rialzo dell'assetto, la Qubo non ciondola in curva e incassa come su niente fosse anche i colpi più secchi. Buche e avvallamenti sono superati senz'affanno e la buona luce a terra permette di passare indenni anche sopra sassi sporgenti e radici affioranti.
IL CHIP AIUTA Grazie al dispositivo Traction +nemmeno fango e piccoli twist spaventano questa Fiat. Basta una leggera pressione sul pulsante al centro della consolle perché la Qubo faccia grossi passi avanti sul fronte della precisione di guida e della trazione. Con l'aiuto del chip, si può accelerare prima in uscita dalle curve con bassa aderenza restando sempre padroni della traiettoria. Certo, lo sterzo con assistenza elettrica ci mette del suo, rivelandosi preciso e progressivo. E' però la possibilità didosare la coppia motrice con il contagocce che permette di restare francobollati alla traiettoria impostata, contrastando la tendenza a partire per la tangente. E anche quando una ruota anteriore si stacca completamente da terra, la Trekking riesce comunque ad avanzare, mandando la forza verso il pneumatico che tocca il terreno.
IN PROGRESSIONE Il 1.300 turbodiesel se la cava benone anche quando si trova a dover fare il lavoro più duro, ovvero a superare ostacoli facendo affidamento solo sul tiro in basso. A dispetto della cilindrata ridotta, garantisce una buona spinta già a regimi da bradicardico, pronto a distendere il passo senza vuoti o bruschi cambiamenti d'umore e con una voce mai invadente.