BUONA LA SECONDA Le
prime foto risalgono alla primavera e sulla passerella di Francoforte il nuovo model year della Sedici ha dovuto giustamente lasciare la ribalta alla predestinata best-seller di casa Fiat, ovvero Punto Evo. Adesso però, a qualche settimana di distanza dal Salone tedesco e con
l'inverno che incombe, la compatta tuttoterreno rivendica giustamente un altro passaggio sotto i riflettori. Leader indiscussa del mercato delle Suv compatte, si è infatti concessa un
piccolo lifting accompagnato da un aggiustamento alla gamma, che dovrebbe consentirle di vivere anche nella
seconda giovinezza ai vertici delle hit parade della categoria.
UN VOLTO NUOVO Il Nuovo Sedici (lo chiamano proprio così a Torino, al maschile) si distingue dall'edizione precedente soprattutto a livello del frontale, in cui spicca al centro un paraurti più massiccio che fa un po' il verso ai bull-bar di scuola americana. Poco più sopra, la calandra cambia forma per uniformarsi alla più recente divisa sociale e creare un maggiore family feeling con le altre Fiat. Ai lati spiccano invece i fendinebbia incorniciati, che guidano lo sguardo verso inediti cerchi da 16" gommati 205/60. Chiude l'elenco delle novità esterne l'aggiunta di due nuove tinte (un bianco e un grigio) alla tavolozza dei colori.
DETTAGLI CHE CONTANO Passando all'interno, che in generale mantiene l'impostazione conosciuta, i più attenti osservatori possono notare già in prima battuta una
grafica più sportiva per la strumentazione, che guadagna anche un
nuovo piccolo display. Subito sotto il naso si hanno anche i nuovi eventuali
comandi al volante illuminati, mentre bisogna guardare la consolle al centro per vedere un più moderno schermo per il climatizzatore destinato alle versioni di punta, uno
stereo più raffinato (con otto altoparlanti) e un evoluto navigatore con schermo touch-screen nel menù degli optional.
TUTTO IN UN CLIC La gamma continua a essere articolata attorno a due recentissimi motori, uno diesel e uno a benzina, entrambi offerti con la sola trazione anteriore oppure con trazione integrale inseribile tramite un semplice tasto sul tunnel centrale. In questo caso si hanno a disposizione tre possibilità di scelta. Con il pulsante su 2WD la coppia è scaricata sulle sole ruote anteriori mentre con Auto il sistema trasmette in automatico la forza motrice alle ruote dietro se quelle davanti perdono aderenza, grazie a un differenziale autobloccante a controllo elettronico. Infine c'è la modalità Lock, con il pilota che blocca la ripartizione con equo 50:50 tra l'anteriore e il posteriore, almeno fino ai 60 km/h, oltre i quali il sistema reimposta in automatico la funzione Auto.
VEDI ANCHE
GRANDI PROGRESSI Tornando ai motori, quello a
benzina è un
1.600 da 120 cv e 156 Nm, mentre il
turbodiesel è un due litri MultiJet capace di 135 cv e 320 Nm. Tutti e due sono stati introdotti da poco nella gamma, sono in regola con le normative
Euro 5 e fanno segnare
importanti passi avanti rispetto alle unità montate inizialmente dalla Sedici,
tanto nelle prestazioni, quanto nei consumi. I
livelli di allestimento sono invece tre:
Dynamic, Emotion e Experience. Quello
base ha già standard il
climatizzatore e lo stereo ma
non può montare l'Esp. I prezzi partono
dai 18.350 euro della 1.6 Dynamic 4x2 per arrivare
ai 26.350 euro della 2.0 MJ Experience 4x4. E' interessante notare a margine che la versione
2.0 MJ 4x2 goda di eventuali
incentivi alla rottamazione con emissioni di CO2 pari a 129 g/km.
A TUTTA FORZA Il
MultiJet è il motore
più adatto a un impiego a 360° e per chi percorre
molti chilometri all'anno, magari spesso in condizioni di
pieno carico. Complice la massa contenuta di questa Fiat, le sue
prestazioni sono molto brillanti rispetto alla media della categoria dei Suv compatti (
4x2: 190 km/h, 10,5 secondi nello 0-100 e 20,4 km/litro – 4x4: 180 km/h, 11,2 secondi e 18,2 km/litro). Prescindendo dagli aridi numeri, l'impressione che si ha è di una
grande prontezza ai regimi medio-bassi. Il turbodiesel
inizia a tirare con decisione quando la lancetta del contagiri è ancora
a quota 1.500 e non perde smalto per 2.000 giri buoni.
Dai 3.500 in poi la spinta si fa via via meno vivace e conviene passare alla marcia successiva per sfruttare la parte più favorevole della curva d'erogazione.
IN PUNTA DI BIELLE Il suo unico difetto è quello di avere una voce un po' tonante, che i pannelli fonoassorbenti riescono a tenere fuori dell'abitacolo solo fino a un certo punto. Per chi tiene ai timpani più che al piede destro e fa un uso tranquillo e urbano della macchina, il consiglio è invece di puntare sul 1.600 a benzina. Sulla carta le sue prestazioni non sono poi così inferiori a quelle del MultiJet (4x2: 185 km/h, 10,7 secondi e 16,1 km/litro – 4x4: 175 km/h, 11,5 secondi e 15,4 km/litro) ma per ottenerle si deve francobollare il pedale dell'acceleratore al pavimento. Il meglio viene fuori solo dai 4.000 giri in su; in basso la qualità migliore è la regolarità mentre per guadagnare giri rapidamente l'unica soluzione è scalare una o due marce.
GIROTONDO Su strada il Nuovo Sedici si comporta benone. Nonostante lo sterzo sia studiato anche per andare fuoristrada, gli
inserimenti in curva sono rapidi e le dimensioni compatte della carrozzeria (la lunghezza è di 412 cm), con sbalzi ridotti all'osso, rendono la macchina
molto agile e reattiva. Questa caratteristica si apprezza soprattutto nello stretto, laddove la tuttofare nippo-torinese (doveroso il ricordo della parentela con la Suzuki SX4) è
ben più maneggevole delle rivali addobbate da fuoristrada. Anche quando
sale la velocità le traiettorie vengono disegnate con
buona precisione e la guida si dimostra divertente, con una naturale tendenza ad allargare appena con il muso se si esagera con l'acceleratore e a chiudere invece con la coda in rilascio. Simili reazioni sono appena amplificate dalla
MultiJet 2.0, che ha
più peso sull'anteriore, ma fionda con forza fuori dalle curve ed è
molto più divertente.
Pubblicato da Paolo Sardi, 26/10/2009