GENTLEMEN START YOUR ENGINES!Sono seduto in abitacolo, è appena terminato il test drive della Ferrari 296 GTB. Ripenso per un attimo alle montagne russe di emozioni a bordo della berlinetta di Maranello, su strada e in pista. Flashback fino alla telefonata del direttore, che mi assegna l’evento: “Vuoi fare tu questa prova?”. Sbam, cinque parole - le sue - e trentadue denti - i miei - stampati sulla faccia. Ma anche mille, i pensieri che hanno iniziato a turbinare nella testa. Macchina esagerata ok, ma ne ho viste un bel po’ di “superpotenze” fra due e quattro ruote, però il cavallino rampante sul cofano non è da tutti i giorni. Preparo tutto meticolosamente: scarico foto, schede tecniche, comunicati, parlo con l’ufficio stampa Ferrari, leggo le prime recensioni sui media (l’auto è stata presentata qualche mese fa in forma statica), mi confronto con i colleghi e con Alberto, videomaker che avrà il compito di documentare le mie imprese a bordo della supercar italiana, insomma mi organizzo più che posso. Ma la tensione cresce e la “296” è lì che mi aspetta. Riavvolto il nastro, schiaccio “play” e torno sul sedile della supercar. Ci siamo, ve la racconto partendo dall’inizio.
- Il motore
- Come va su strada e in pista
- Il suo design innovativo
- Abitacolo su misura
- Tecnologia digitale
- I prezzi
- Tiriamo le somme
- La scheda tecnica
COMINCIA UNA NUOVA ERA
E lo start non poteva che essere dedicato alla novità più grande, quel motore V6 di “soli” 3,0 litri di cilindrata, ma biturbo e - rullo di tamburi - ibrido plug-in. Si, la 296 GTB (2,992 litri - 6 cilindri - Gran Turismo Berlinetta) apre a una nuova era per i modelli stradali di Maranello poiché monta un sei cilindri con V di 120° (è così aperto per ospitare le due turbine) e motore elettrico sull’asse posteriore, la trazione arriva da lì. Il V6 è in posizione centrale/posteriore per ottimizzare la ripartizione della massa, che infatti è del 40,5% davanti e 59,5% dietro. Tuttavia, l’elettrificazione, qui, la vedo bene per dare un boost di potenza più che viaggiare a zero emissioni, ma la macchina può fare anche quello. La batteria ricaricabile alla spina da 7,45 kWh collocata nel pianale (per abbassare ulteriormente il baricentro) regala 25 km EV e si ricarica da una normale presa del garage in circa quattro ore, ma è l’unità a elettroni a calare l’asso delle performance.
SINFONIA FRA PRESTAZIONI ED EQUILIBRIO DINAMICO
Ma come va la 296 GTB? I numeri e le specifiche tecniche (lasciatemelo dire) per una volta meno soporiferi del solito, si traducono in prestazioni da capogiro. I dati dichiarati mi dicono che la berlinetta Ferrari viaggia a oltre 330 km/h di massima e stacca uno zero-cento in 2,9 secondi (0-200 in 7,3 secondi). Tali performance sono raggiunte, come al solito per Ferrari, attraverso la perfetta combinazione fra meccanica e aerodinamica innovativa, vero passe-partout per esaltare il piacere di guida. Pensate,sulla 296 GTB l’impiego di un dispositivo attivo come lo spoiler posteriore mobile può generare un carico aerodinamico fino a 360 kg a 250 km/h sulla berlinetta in versione Assetto Fiorano, quella “track oriented”, più leggera e spinta verso le prestazioni massime. Tutto il design dell’auto è orientato all’ottimizzazione dei flussi. Dal frontale, dove non ci sono sistemi attivi ma l'ingresso dei canali di raffreddamnto dei freni di fianco ai fari, alle fiancate, ala coda tronca. E il risultato è una dinamica efficace, soprattutto ad alta velocità come in pista, dove la macchina ha un comportamento eccezionale.
LINEE INNOVATIVE ISPIRATE DAL VENTO
Da ferma, inutile dirlo, la 296 GTB sembra un’opera d’arte su quattro ruote. Il design, frutto del Centro Stile Ferrari e dell’estro di Flavio Manzoni, è un elogio all’aerodinamica, effetto del passo corto e della combinazione di elementi come il frontale affusolato, i parafanghi muscolosi, il tetto ''a visiera'' e inclinato verso la coda, le grandi prese d’aria laterali e l’inedito lunotto verticale. La pulizia delle linee esalta la sportività della macchina. in una forma inedita. Mi piacciono queste soluzioni che si sganciano dal passato come il cofano motore in vetro e lo scarico centrale.
INTERNI CHE CONCILIANO TRADIZIONE E AVANGUARDIA
Dentro, poi, si sta da re. L’immagine del cavallino rampante riflette uno status che, solo per poche ore, ci fa sentire dei privilegiati, lo noto dallo sguardo dei passanti. Ma c’è anche tanta sostanza in abitacolo, non potrebbe essere altrimenti a bordo di una delle automobili più ambite del pianeta. Gli interni sono un tripudio di pellami lussuosi e finiture pregiate, anche di carbonio. La seduta sembra tagliata su misura grazie a sedili ben strutturati, che avvolgono busto e gambe come guanti. Se preferite una soluzione racing potete scegliere quelli sportivi in optional, ma occhio al fondoschiena... Infine, vale la pena soffermarsi sul gruppo comandi F1 nel tunnel centrale, una piccola gemma di stile e tecnologia, che si ispira alla griglia del cambio manuale delle Ferrari del passato e divenuto leitmotiv degli interni del Cavallino. Insomma, bastano pochi aggiustamenti per avere tutto sott'occhio e a portata di mano e la 296 GTB mi regala una posizione praticamente perfetta.
IL DIGITALE CHIEDE SPAZIO
La tradizione artigianale italiana si sposa con la tecnologia digitale, poiché anche la 296 GTB segue l'evoluzione sotto questo aspetto.Gli interni si sviluppano intorno all’interfaccia full-digital introdotta sulla SF90 Stradale. E se prima eravamo dinanzi a un elemento di rottura con il passato del Cavallino, sulla 296 GTB trovo un’evoluzione, inserita in un contesto ancor più raffinato ed elegante. Dinanzi a me un display che riproduce gli strumenti e replica le informazioni del navigatore e del computer di bordo. Sul parabrezza compaiono anche le info dell'head-up display, ma anche il volante si è adeguato e i comandi sono quasi tutti a sfioramento. Il passeggero si gode l’esperienza di guida grazie allo schermo orizzontale che duplica le informazioni di marcia, per un'esperienza immersiva da provare anche sul sedile destro.
UN PEZZO DI STORIA CHE HA IL SUO… PREZZO
Manca solo il listino e, ragazzi, ci vuole un attimo per risvegliarmi dal sogno, ma tanto lo sapevo già. La 296 GTB è già ordinabile e parte da 269.000 euro. Per la versione Assetto Fiorano dovete aggiungere 34.000 euro, ma vi ricambia con una dotazione concentrata sulle performance più cristalline, quasi un’auto “ready to race”. Ovviamente al netto di optional e personalizzazioni come le vernciature speciali evocative per la Assetto Fiorano. Un consiglio: chi può permettersela, ci faccia un pensierino…
FERRARI DI NOME E DI FATTO, IL DRAKE APPROVEREBBE
All’inizio del test drive mi sono chiesto se Enzo Ferrari, avrebbe apprezzato un’auto del genere, sinceramente avevo qualche dubbio. Una creatura che porta il suo nome così piena di tecnologia e per giunta ibrida alla spina. Lui diceva che: “la macchina migliore è quella che deve essere ancora costruita”. Vero, ma personalmente ora che l’ho guidata, mi sono tolto ogni perplessità, godendo dell’esperienza di ingegneri, telaisti, motoristi e designer di Maranello, che ancora una volta sono stati capaci di creare un oggetto capace di stupirmi e stupirci. Anche il Drake ne sarebbe conquistato.E la pelle d’oca a ogni passaggio marcia, la progressione, il sound, la centrifuga di emozioni, è tutta roba che terrò nel cassetto dei ricordi per raccontarlo a figli e, magari, nipoti…
LA 296 GTB IN SINTESI
Motore termico | V6, 120°, biturbo, carter secco |
Cilindrata | 2.992 cc |
Alessaggio e corsa | 88 mm x 82 mm |
Potenza massima motore termico | 663 cv a 8.000 giri/min. |
Potenza massima sistema ibrido | 610 kW (830 cv) a 8.000 giri/min. |
Potenza specifica motore termico | 221 CV/litro |
Coppia massima complessiva | 740 Nm a 6.250 giri/min. |
Lunghezza | 4.565 mm |
Larghezza | 1.958 mm |
Altezza | 1.187 mm |
Passo | 2.600 mm |
Peso a secco | 1.470 kg |
Rapporto peso/potenza | 1,77 kg/cv |
Cambio | DCT a doppia frizione 8 rapporti |
Velocità massima | oltre 330 km/h |
Accelerazione 0-100 km/h | 2,9 secondi |
Accelerazione 0-200 km/h | 7,3 secondi |
Tempo sul giro a Fiorano | 1'21'' |