DS 3 Performance: appena rinnovata la piccola francese è andata in palestra e ne è uscita con tanti muscoli in più
Con il restyling della DS 3 ecco arrivare la sua gemella cattiva: la DS 3 Performance, ovvero quella che sotto il cofano nasconde il 1.6 THP da 208 cv e 300 Nm di coppia. Non pochi, specialmente se utilizzati per muovere un’auto che pesa appena 1.250 kg (1.241 la cabrio). Tradotto, per gli amanti dei freddi numeri, significa che la pratica dello 0-100 viene risolta in 6,5 secondi e la velocità massima è di 230 km/h.
LA SCARPA GIUSTA Lasciate però che faccia un salto indietro e guardate bene le foto qui sotto. Siete d’accordo con me nel dire che la DS 3 Performance dice già tutto al primo sguardo? Cerchi diamantati da 18” con disegno specifico, griglia più grossa, badge DS Performance qua e là. Anche se si nascondono non passano certo inosservati anche i grossi dischi freno con pinze che, giusto per ricordare su che auto si sta per salire, riportano la scritta (color oro) DS Performance.
SUA BASSEZZA Forse non lo notate, o forse si. Comunque sia ve lo dico io: la DS 3 Performance è più bassa. L’assetto è stato infatti ribassato di 15 mm mentre le carreggiate sono cresciute: + 26 mm all’anteriore e + 14 mm al posteriore. Questo, unito a un assetto più rigido, permette alla piccola francese di assicurare una migliore tenuta di strada, facendola quasi sentire incollata al terreno.
PAROLA D’ORDINE: PERSONALIZZARE Fin da quando è nata (correva l’anno 2010) la DS 3 ha puntato molto sulle possibilità di personalizzazione e la versione Performance non vuole certo essere da meno. Per la carrozzeria si possono scegliere 5 tinte da abbinare al tetto nero o, se si sceglie la tinta nera per la carrozzeria, al tetto bianco. Se invece si sceglie la DS 3 Performance Cabrio si hanno a disposizione 4 tinte carrozzeria e il solo nero per la capotte. Volete osare? Allora scegliete la DS 3 Performance in allestimento “Black Special” e avrete un’auto color Black Matt con tetto color oro.
ELEGANZA SPORTIVA Aprendo la portiera notiamo 2 cose. La prima: è (quasi) tutto come sulle DS 3 normali. La seconda: non è assolutamente vero. Prima di chiamare la neuro e farmi rinchiudere per bipolarismo fulminante guardate le foto e seguitemi nel discorso. Al centro della plancia c’è il monitor touch dell’impianto di infotainment. Le plastiche sono le solite e la disposizione dei comandi è la stessa di sempre. Però guardate i sedili. Si, sulle DS 3 più docili non sono così. Sportivi, ricoperti di pelle e Alcantara, con fianchetti ben pronunciati pronti ad accogliervi in un abbraccio rassicurante ma mai soffocante.
DYNAMITE COMES IN SMALL PACKAGE Ricapitolando: tanti cavalli, tanta coppia, un abito su misura… purtroppo però lo spazio non abbonda. Non si possono certo fare miracoli e la base di partenza è sempre quella. Morale della favola: sulla DS 3 Performance si viaggia benissimo in 2, mentre già in 4 i passeggeri posteriori, se alti più di 180 cm non hanno troppo spazio per la gambe.
PREZZI PREZZI DELLE MIE BRAME Interessati a mettervi nel box la nuova DS 3 Performance? Benissimo, dovete mettere a budget 27.150 euro per la versione base, mentre se preferite la Black Special il prezzo sale a 32.150 euro. L’aumento non è dovuto unicamente ai colori speciali: qui di serie ci sono (tra le altre cose) Active City Brake, navigatore satellitare e telecamera posteriore. È estate e preferite viaggiare col tetto aperto? La DS 3 Performance Cabrio viene via a 30.400 euro in versione base e 35.400 in allestimento Black Special. Se siete appassionati di orologi potete infine optare per la serie speciale BRM (39 esemplari in tutto, di cui 3 destinati al mercato italiano): la carrozzeria è color oro con tetto nero a contrasto. Per lei il ci vogliono 36.050 euro e compreso nel prezzo c’è un cronografo firmato BRM.
GENTLEMEN… START YOUR ENGINES Benissimo, ora che sapete tutto sulla DS 3 Performance, non vi resta che salire con me a bordo della cattivella francese e vedere come se la cava tra le curve e sui rettilinei. Le premesse sono davvero buone. Giro la chiave e il 1.6 thp mi saluta con un bel rombo rauco, un rombo vero e non trasformato da un qualche software. Bello. Ingrano la prima e finalmente parto. Il 4 cilindri lì davanti a me risponde prontamente, anche se solo verso i 2.800/2.900 giri mostra tutto il suo carattere.
STARE IN ALTO Un po’ mi stupisce il suo comportamento: mi aspettavo di poter contare sui 300 Nm fin dai bassi regimi. Nessun problema: tengo in alto la lancetta del contagiri e mi gusto la reattività del ragazzo lì davanti.
PRENDERCI GUSTO Ora che sto iniziando a conoscere meglio il comportamento del turbo benzina inizio a prenderci gusto e la DS 3 mi sta piacendo sempre più. Capisco fin da subito che non sono a bordo di un’auto estrema, di una sportiva sotto mentite spoglie. No, sono su una piccola Gran Turismo mai nervosa ma divertente quando serve. Risponde bene ai miei comandi, non è scorbutica, è pronta a sfoderare i muscoli quando serve e mi avvicino al Passo della Futa (uno dei palcoscenici della mia prova) in souplesse. Il differenziale svolge egregiamente il suo lavoro e l’assetto mi trasmette grande sicurezza.
SOBBALZARE COL SORRISO Chilometro dopo chilometro il sedile mi sembra sempre più comodo e anche quando mi capita di prendere una curva in maniera un po’ troppo allegra rimango fermo al mio posto, grazie al suo abbraccio. Abbraccio morbido e seduta comoda che mi permette inoltre di non avvertire le disconnessioni del terreno. L’assetto non è turistico e le imperfezioni della strada si sentono, ma non sono troppo brusche. A volte secche, ma non si avvertono fastidiosi saltellamenti delle ruote.
CURVA DOPO CURVA Capitolo sterzo: il volante, forse un po’ troppo grosso per i miei gusti, non è così duro come potrei aspettarmi. Poi però mi ricordo che no, non sono a bordo di un’auto dall’indole pistaiola. Ciò non vuol dire che non mi senta l’auto in mano, anzi. So sempre dove sono le ruote e sono padrone assoluto della DS 3 Performance. All’aumentare della velocità lo sterzo si fa più duro e la DS 3 diventa maggiormente affilata. Il differenziale Torsen poi mi aiuta in inserimento curva e permette alla DS 3 Performance di mantenere la traiettoria senza mai perdere motricità.
LA PAROLA AL CAMBIO La strada di montagna mi obbliga a giocare spesso con la leva del cambio e snocciolo via marce una dopo l’altra senza problemi. Gli innesti sono precisi ma leggermente lunghi, mentre la leva è sufficientemente corta e mi trasmetta una bella sensazione.
È TEMPO DI FRENARE Già, i freni. Davanti posso contare su dischi da 323 mm mentre al posteriore ci sono dischi da 294 mm. Il tutto firmato Brembo. La frenata è potente e non si avvertono segni di stanchezza anche dopo tutti i km macinati durante la prova. Unico neo il pedale del freno, un po’ poco modulabile.
BANDO ALLE CIANCE Fiumi di parole, tanti chilometri di strada e autostrada… e alla fine? Alla fine la DS 3 Performance si è rivelata meno nervosa ed estrema di quanto potessi immaginare all’inizio, ma comunque giusta per potersi divertire senza dover strafare. Datele dei rettilinei, portatela tra le curve… sarà sempre pronta a divertirvi.