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Prova su strada

DS 3 2016


Avatar Redazionale, il 21/04/16

8 anni fa - Il nuovo 1.200 3 cilindri da 130 cv fa miracoli sotto il cofano della DS 3

La prova su strada: come è e come va la DS 3 MY 2016, con il nuovo 1.200 3 cilindri da 130 cv

CHIAMATE L’OSTETRICA Il cordone ombelicale è stato definitivamente reciso. Non sono in sala parto ma davanti alla nuova calandra della DS 3 2016 dove del Double Chevron ormai non v’è più traccia. Con il restyling della tre porte e della cabrio più chic del segmento, DS chiude il cerchio e completa la nuova gamma, composta anche da DS 4 e DS 5.

A ME GLI OCCHI Ecco perché le modifiche più importanti, manco a dirlo, riguardano la parte anteriore, dove brilla il nuovo logo. A onor di cronaca, bisogna dire che i designer hanno lavorato in punta di matita, visto che circa due anni fa l’allora Citroen DS 3 aveva già subito un maquillage importante. Ora si è lavorato di fino mettendo l’accento sulle cromature con una firma luminosa che corre sotto i fari, chiamata dalla Casa francese DS Wings.

VEDO CHIARO I fari, invece, non hanno subito modifiche dopo l’aggiornamento alla tecnologia Xenon-Led della precedente versione. Varcando la soglia, a fare da padrona è la cura per il dettaglio. Pelle, cuciture a contrasto e più in generale una qualità costruttiva elevata fa passare in secondo piano la plastica rigida delle porte e del cassetto portaoggetti. Bello il sistema infotainment da 7 pollici con tecnologia MirrorScreen, che include il CarPlay Apple e il MirrorLink Android per avere tutte le funzioni del cellulare in bella mostra sul grande schermo. La sicurezza ne guadagna.

DIAMO I NUMERI Da buona DS, le personalizzazioni sono il fiore all’occhiello anche della nuova DS 3. Addirittura se ne contano 78 tra combinazioni cromatiche per la carrozzeria e il tetto (con il nuovo colore Marrone Topazio) oltre alla possibilità di aggiungere una decina di adesivi. Cui si sommano anche quattro tinte per la capote della Cabrio, più numerose altre possibilità per specchietti, cerchi in lega e rivestimenti interni (tra cui il nuovo tessuto Dinamica Nero Basalto con Decorazione Marrone Topazio).

IO MI FACCIO IL ROLEX Dall’ammiraglia di famiglia arriva anche il prestigioso rivestimento in pelle con trama a cinturino di orologio, ormai segno distintivo della famiglia DS. Disponibile nel nuovo colore Marrone Trinitario è senza dubbio l’elemento che più rende prezioso l’abitacolo (un optional da 2.150 Euro).

SI PUò FARE DI PIù Per la gioia di chi non ama posteggiare arrivavo anche i sensori di parcheggio anteriori mentre ai più distratti è dedicato l’Active City Brake, un sistema che agisce sino a 30 km/h frenando automaticamente la vettura. I gingilli tecnologici, ahimè, finiscono qui.

QUI BENZINA La novità sotto il cofano arriva sul fronte benzina. Si tratta di un 3 cilindri PureTech da 130 cavalli e 230 Nm di coppia, eletto motore dell’anno 2015, che affianca le varianti da 110 e 82 cavalli. Per i più esigenti c’è poi il quattro cilindri turbo benzina THP da 165 cavalli, che sulla versione sportiva Performance arriva a erogare addirittura 208 puledri scalpitanti.

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QUI DIESEL Non mancano poi i classici diesel 1.6 BlueHDi, nelle varianti da 75, 100 e 120 cavalli. Da segnalare anche l’arrivo del cambio automatico di ultima generazione EAT6 (lanciato 7 mesi fa) sul 1.200 benzina da 110 cavalli e le versioni Diesel Drive Efficiency a basse emisioni di CO2.

QUI PREZZI Infine il listino che parte, per la versione berlina, da 16.400 Euro per arrivare a 32.150 Euro. La cabrio invece fissa la base di partenza a 19.900 Euro, per arrivare al tetto massimo di 35.400 Euro. Tre allestimenti, come prima: Chic, So Chic e Sport Chic. (Quasi) infinite, invece, le possibilità di personalizzazione. 

CI VOLEVA Sotto il cofano arriva una gradita sorpresa dai piani alti della gamma DS, ovvero il 1.200 turbo 3 cilindri benzina. Non lo diresti mai di un tre cilindri e invece proprio questo piccolo propulsore sa come tirar fuori il meglio dal buon assetto della DS 3.

RAFFINATO Tanto per cominciare, grazie all’albero controrotante, le antipatiche vibrazioni tipiche del frazionamento a 3 cilindri sono praticamente annullate. E poi c’è la spinta, consistente e robusta fin da subito. Le raffinatezze tecnologiche usate dai progettisti sono diverse. A cominciare dalla pressione del turbo di 2,2 bar, passando per quella d’iniezione di 200 bar (con tre spruzzi per ciclo), per finire con il valore di coppia di 230 Nm già a 1.750 giri (al posto di 4.250 giri del precedente 1.600 VTi120) e costante fino a 6.000 giri indicati.

CHE SOUND Questo vuol dire un temperamento da diesel ma col piacere di allungare tipico del benzina. Un motore che, tra l’altro, suona anche un gran bene. Il sound un po’ zoppo del 3 cilindri è stato sapientemente mascherato tanto da diffondere dalla coppia di scarichi gorgheggi a tratti rochi.

BELLA PIANTATA Migliorato anche il cambio negli ingranaggi esterni, ovvero quelli che ci sono tra la leva e la scatola del cambio. Per il resto ho ritrovato la DS 3 di sempre, una piccola 3 porte (cabrio volendo), dall’assetto sportiveggiante che butta giù le curve della Valpolicella (teatro di prova) con grande disinvoltura. Ottimo il contenimento dei sedili (anche troppo se si è corpulenti), preciso e abbastanza corto il cambio. Lo sterzo lavora bene, è piacevolmente corposo da ruotare ma tende a trasmettere un po' le sconnessioni e il suo feedback peggiora sullo sconnesso.

AUTOMATICO CHE GODURIA A proposito di cambio, ho provato anche il nuovo automatico EAT6 in combinazione con il 3 cilindri 1.200 turbo benzina, questa volta in configurazione 110 cavalli. Se, da un lato, non suona bene come il 130 cavalli, dall’altro, questa versione sfoggia una fluidità esemplare grazie all’automatico. I passaggi di marcia praticamente non si avvertono, coccolati da una progressione senza vuoti. Volendo guidare più sportivamente si possono sempre cambiare i rapporti spostando su e giù la leva ma il bello è godersi il panorama. 


Pubblicato da Marco Rocca, 21/04/2016
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