Carrozzeria blu elettrico metallizzato, frontale butterato da buchi e prese d'aria, cerchi oro come le pinze dei freni, ala sul bagagliaio tutto fuorché discreta. Eppure con al Impreza Sti mi vergogno meno che alla guida di una berlina da arricchito. La Sti è un'auto di culto, un'auto pressoché pronta per correre (dotazione di sicurezza a parte) da usare tutti i giorni.
La Sti è un’auto di culto, un’auto pressoché pronta per correre (dotazione di sicurezza a parte) da usare tutti i giorni. Chi la guarda, non pensa all’accostamento dei colori circense ma a quanti cavalli ci sono sotto quella enorme presa d’aria che raffredda l’intercooler. E sa che non sono cavalli lipizzani, educati e pronti alla danza. Se ballano, questi cavalli, ballano come minimo un rock duro.
Sono per l’esattezza 265, tutti raggruppati sotto il corto cofano della Impreza e compressi da un turbo imperioso. Tutti generati dal quattro cilindri boxer, collegato alle ruote tramite un cambio a sei marce e alla ormai nota trazione integrale Subaru.
Un turbo vecchia maniera: fino a 3000 giri la Sti marcia come una normale due litri aspirata. Già a 3500 giri si iniziano a sentire i primi segni di follia e da qui in poi il contagiri schizza verso la zona rossa a velocità impensabile. Per fortuna c’è un cicalino con tanto di spia rossa proprio in mezzo al contagiri (regolabile sul regime desiderato) che avvisa dell’avvicinarsi della zona rossa. Ed è un concerto per cicalino e spia fino a quando non si inserisce la sesta marcia. La stessa auto, tranquilla, regolare ben piazzata, dopo i 3500 giri sembra decollare spinta dai 343Nm di coppia massima, sempre ben aggrappata a terra e da guidare sempre con le mani ben aggrappate al volante. La grisaglia si trasforma subito in una tuta ignifuga e l’animo del pilota viene fuori. In un attimo si sente l’adrenalina da prova speciale in tutto il corpo.Peccato che per divertirsi davvero sarebbe necessaria una strada chiusa da vera prova speciale. Va davvero troppo forte. Anche in autostrada è difficile andare piano se si fa entrare il turbo: non ci si rende conto, ma trovarsi a 200 orari è un attimo. Malgrado l’assetto corsaiolo, la Sti è poi sempre piuttosto confortevole per una supersportiva, un poco rumorosa ma nella norma.
La posizione di guida potrebbe essere favorita da un volante regolabile anche in profondità e da un sedile con qualche regolazione in più: alla fine stanca un po’. Inutile parlare dei freni, assolutamente all’altezza sia nella marcia nel traffico sia nelle speciali di cui sopra, infaticabili anche in pista. Insomma, se proprio volete è anche un’auto da tutti i giorni, una berlina quattro porte su cui potete far salire anche la nonna (e se volete bene a lei e al suo organo cardiaco terrete l’ago del contagiri sotto i 3500 giri), con un bagaglio da berlina e consumi da idrovolante. Se si tiene un’andatura da nonna si riescono anche a percorrere almeno 6 chilometri con un litro di verde…Pubblicato da M.A. Corniche, 18/08/2003