Più stilish di una Pajero, più off-road di una station rialzata, ecco un valido compromesso tra forma da auto e sostanza da SUV. Peccato che il motore da 136 cavalli sia più stambecco che felino, più adatto alle arrampicate che allo scatto. Ma c'è rimedio.
URBAN-CHIC Un gippone urbano, anzi urban-chic. Mi sembra l’auto ideale per la bella vita cittadina, per passare da un happy-our a un cinema: aspetto trendy, motore che soddisfa e spazio più che sufficiente per cinque amici. E il 2.0 che respira attraverso le narici anteriori è molto, molto a suo agio in città.CLASSIC Propulsore tranquillo, classico con quattro valvole per cilindro senza variatore di fase, non spara alle ruote una mandria di puledri, non ha un bel turbo. Ma forse il bello è proprio questo. Spingendo si avverte una certa pigrizia ma alle basse velocità l’elasticità è fuori del comune: il quattro cilindri è morbidissimo, si modula come un flauto sotto l’acceleratore. Con la collaborazione di un cambio dolce tipicamente giapponese.CHAISE-LONGUE Guardi la città, e quelli che ci girano in Smart, come guarderesti le panche della mensa da una chaise-longue. Il duemila è pronto e pastoso, ti dà la sensazione di "esserci" sempre. È quasi "inspegnibile". A questo punto è facile immaginare come si comporta l’Outlander sugli sterrati leggeri, anche perché è alta 19,5 cm dal suolo e in mezzo c’è la trazione integrale Mitsubishi (giunto viscoso).DRINK La coppia però è di 176 Nm a ben 4500 giri. Infatti la tendenza è a salire velocemente di giri, quasi come uno sportivo: e i risultati si ripercuotono sui consumi. Il consumo medio dichiarato è di 10,5 km/l. Però va detto che l’Out va, eccome: in autostrada tocchi il limite senza neppure accorgertene; semmai qualche problema può sorgere nei sorpassi, non è auto da schiacciare la schiena contro il sedile.SCORTA In manovra i 454 centimetri di lunghezza si sentono tutti, complice una percezione degli ingombri un po’ "nebuolosa". Ma dentro mi sento su un’ammiraglia, lo spazio abbonda e anche il bagaglio non va al risparmio, nonostante il fondo troppo alto. Sotto c’è la ruota di scorta 215/60 R 16 come le altre quattro, cioè enorme ma molto comoda in caso di necessità.
IKEA
Il vantaggio è che la regolarità del vano è garantita: basta abbattere il divanetto e si crea un piano piatto, i passaruota quasi non si vedono. Si apprezza molto la possibilità di regolare lo schienale in inclinazione, non necessariamente prevedibile su un’auto così. E poi in configurazione "tutto giù" ce n’è abbastanza da far entrare un tavolo Ikea smontato.NIGHT LIGHT
Con una fascia trasversale scura e senza dettagli troppo hi-tech, la plancia si fa notare per qualità. Ma anche per qualche dettaglio un po’ cheap: manca la spia delle luci di posizione e alcuni comandi non sono illuminati. Alzacristalli e retrovisori elettrici, per esempio; il risultato è che di notte sarebbe più facile alzare un finestrino a manovella con un braccio ingessato.REFRIGERIO
In compenso sotto la console centrale c’è un incavo profondo e il bracciolo centrale ha la doppia apertura, per accedere a un portacarte oppure a un parallelepipedo contenitore molto più ampio. Peccato che non sia refrigerato, perché sarebbe stato come avere un frigobar fra i sedili. Più grave che le cinture di sicurezza dietro non si possano regolare in altezza.LE ALTRE
Infine, il prezzo: con l’allestimento Comfort come il nostro, una Outlander 2.0 benzina costa 23.880 euro. Ma da poco ha debuttato la 2.4 con 160 cavalli e la raffinata fasatura variabile MIVEC. E nel corso del prossimo anno dovrebbe arrivare la due litri turbo che scarica duecento horsepower. Tutte da prendere in seria considerazione. Ne riparleremo appena possibile.