L'auto bifronte, la spider ai minimi termini sbarca in Europa, lasciando in Giappone il motore turbo in favore di un milletré Euro 4. Un giocattolo abbordabile.
COM'E' Avete nostalgia della vostra automobilina a pedali ma non riuscite più a infilarvi nel suo abitacolo. Un trauma che vi trascinate dall'infanzia. Per evitare che questi pensieri intrusivi vi turbino oltre, Daihatsu ha pensato a voi e ha deciso di importare anche in Europa la sua micro spider, 344 centimetri di lunghezza massima, 147 di larghezza e soltanto 125 di altezza. Se fa parte della famiglia anche un mastino napoletano, il rischio è che la voglia per sé, come cuccia.
BIFRONTE È l'auto di Giano, l'auto bifronte con il frontale e la coda ugualmente tondi e simmetrici: davanti, al centro della V che taglia il cofano c'è la calandra, dietro, simmetricamente, ci sono targa e scarico sdoppiato. Ai lati della V fari e luci distribuiti in quattro tondi, bianchi davanti e rossi dietro, per capire da che parte salire a bordo. Uno stile morbido, tondo più di una Audi TT, con uno spoiler in coda a spezzare le rotondità e una piccola gobbetta sul cofano come tocco di grinta. Giusto per avere una idea delle proporzioni, i cerchi sono da 15 pollici.
TESTA DI ALLUMINIO Cotanto capolavoro di miniaturizzazione riesce a dotarsi di un vero tetto rigido in alluminio che, a comando, si divide in due e si piega diligentemente nell'arco di 20 secondi nel bagagliaio. L'unica operazione manuale richiesta è l'aggancio/sgancio del tetto al parabrezza, ai vetrini posteriori pensa Copen.
OMOLOGATA PER 180 Non si parla di chilometri orari, ma di centimetri. Se siete alti più di uno e ottanta, lasciate perdere, a meno che non viviate dove non piove mai e intendete utilizzare la Copen soltanto a tetto aperto. Il suo abitacolo è minimal, ma se in lunghezza e in larghezza anche i più alti e i più in carne riescono a trovare una posizione soddisfacente, è in altezza che l'1.85 tocca con la testa, anche se i capelli sono ormai un lontano ricordo.
COME ADAMO ED EVA Se pensate di affrontare un fine settimana con la Copen, siete naturisti convinti e non avete bisogno di coprirvi come la popolazione dei tessili. Nel bagagliaio trova posto giusto il necessaire per le abluzioni personali specie se pensate di affrontare il viaggio di trasferimento a capote aperta, con il tetto a occupare tutto lo spazio. Se tenete chiuso il tetto della Copen guadagnate 210 preziosissimi litri, quanto basta per due belle borse morbide. Con il coperchio del bagagliaio (in alluminio come il cofano) motorizzato per lo stivaggio del tetto, diventa anche un problema montare un portapacchi supplementare.
TURBO ADDIO Il motore giapponese, il 659cc turbo è rimasto in Giappone e per la versione LHD, Left Hand Drive, la Copen si è munita di un milletré che merita l'omologazione Euro 4. Mette a disposizione del copenista 87 cavalli a 6000 giri e 120 Nm a 4400 giri che non sono pochi se rapportati agli 850 chilogrammi che fa registrare sulla bilancia la Copen in ordine di marcia. 185Km/h è la velocità massima, 11 sono i secondi necessari per raggiungere i 100 km/h partendo da fermi.
PELLE DI F. Due gli allestimenti disponibili, High Grade e High Grade F.: 18.460 euro il primo, 19.590 il secondo. Di serie per tutte ci sono airbag frontali, Abs con Ebd, cerchi in lega, climatizzatore manuale e retrovisori regolabili elettricamente. La F. aggiunge i due rollbarcromati dietro i poggiatesta e i rivestimenti in pelle, rossa o beige.
COME VA Se siete come il mio amico Aldo, 185cm per 107kg, evitate di prendere la Copen: oltre a toccare con la testa a capote chiusa, sembra che ve l'abbiano cucita addosso. Se siete normotipi, la Copen non è così piccola e i due sedilini sono anche abbastanza confortevoli ma se, dagli anni Settanta non siete ancora riusciti a staccarvi dal borsello, forse quel momento è arrivato, poiché sulla Copen non saprete dove metterlo.
TRUPPE SCELTE Le finiture non sono di gran lusso, anche se la Copen è prodotta quasi artigianalmente dalle migliori maestranze Daihatsu, con plastichine ruvide e qualche cornicetta cromata a dare un tocco prezioso. La posizione di guida si rifà alle spiderine inglesi Anni 60, sdraiata e distesa come dev'essere.
BRRRRR Sorprende, su un botolino così minuscolo, che la strada trasmetta vibrazioni al parabrezza e alla plancia, come sulle cabriolet di qualche anno fa e di dimensioni differenti. Me l'aspettavo più rigida, con una minore propensioni alla torsione. Vibrazioni a parte, la guida è precisa, sportiva e l'assetto non troppo rigido evita il distacco della retina sulle strade meno levigate.
ANTERO-POSTERIORE La perfetta imitazione delle spiderine inglesi prevederebbe una bella trazione posteriore, ma la Copen, malgrado spinga con le ruote anteriori, è comunque in grado di rendere la guida divertente, aggressiva nelle curve quanto basta e con la coda che è piacevole far partire per la tangente con opportune e studiate manovre di rilascio in curva, sempre con grande controllo e facilità. Ci mancherebbe che non fosse divertente...
MANDRIA DOMATA La cavalleria a disposizione è sufficiente ed equilibrata rispetto alla Copen, oggettino divertente ma non da corsa, da scampagnata ma non da casello-a-casello. Il cambio ha un tocco sportivo, anche se non è velocissimo nei passaggi di marcia. E quando ci si dà dentro, meglio non pensare che ci si trova su una scoperta alta come il garrese di un pony nano: anche una Panda sembra un mostro minaccioso.
COUPEN A tetto chiuso la Copen si trasforma in una vera coupé, con una insonorizzazione e una tenuta aerodinamica del tetto adeguate anche a intraprendere in viaggio (se proprio il vostro garage non offre di meglio).