Tutti contro tutti, in una gara di accelerazione con la supercar giapponese che abbiamo brevemente anche provato in pista a Monza. Impressioni a caldo di un tester abituato a guidare con due ruote in meno.
TRANSFUGA Solitamente scrivo dall'altra parte di MotorBox, quella blu. Stavolta però la redazione ha deciso che per questa prova ero il candidato ideale. Sarà che sono un tipo leggermente competitivo, sarà che mi è già capitato di gareggiare in una gara di dragster, sarà anche che la GT-R è probabilmente una delle auto più vicine a una moto che esistano, fattostà che una volta tanto ho lasciato a casa il borsone con tuta, casco e stivali per andare all'autodromo.
EFFETTO MONZA E che autodromo, perché che si affronti in moto o in auto Monza fa sempre un certo effetto. Soprattutto se, parlando di auto, sotto il sedere hai quasi 500 cavalli. In effetti è vero, pensandoci bene ci sono molte cose che avvicinano una Nissan GT-R a una moto. L'accelerazione intanto, visto che le bastano 3.5 secondi per passare da zero a cento.
CV/EURO E poi anche il rapporto tra prestazioni e prezzo, che se non raggiunge quello inarrivabile di una moto è davvero di gran lunga il migliore nel mondo delle quattro ruote. Se ci si "accontenta" della versione Limited (che ha "solo" 485 cv) la GT-R si porta a casa con 86.051 ?, praticamente la metà (in alcuni casi un terzo) della cifra richiesta per supercar con più blasone ma meno efficacia. Non dimentichiamo che la GT-R si è subito inimicata parecchie "baronesse" visto che appena arrivata, sarebbe stata capace di batterle al Nurburgring.
SPEC-V PER GLI ESOTERICI Se invece si cede alla tentazione di avere il massimo la Spec-V arriva a 492 cv e toglie un po' di "ciccia" passando da 1.744 kg a 1.685. A dire la verità sfila anche qualche biglietto da 500 ? in più dal vostro portafogli, perché il listino sale fino a 150.141 ?.
0-100 Ma non entro nel merito della tecnica dell'auto, di cui abbiamo già abbondantemente trattato su MotorBox. Piuttosto, andiamo al cuore della prova organizzata da Nissan che prevedeva come punto cruciale della giornata una sfida di accelerazione all'ultimo sangue tra vip e "giornalai". Protagoniste della prova due Nissan GT-R che, dandosi il cambio in un'interminabile staffetta, si sono sciroppate qualcosa come una cinquantina di 0-100 a testa senza potersi riposare. Se vogliamo, un ulteriore banco prova per la trasmissione della GT-R.
GIRI DI GIOSTRA Prima, per tenerci "caldi", ci è scappato un po' di "Nissan experience" sul tracciato brianzolo, sul quale, per l'occasione, si è abbattuto anche una specie di monsone che ha allagato la pista. Un paio di giri con la 370 Z per prendere confidenza, 10 minuti a girare in tondo per imparare i segreti del drifting, e poi arriva la Spec-V, che sono stato tra i pochi fortunati a poter provare.
UGUALE MA DIVERSANon è certo la prima volta che giro a Monza, peccato che quando l'ho fatto avevo sempre due ruote in meno. Logico quindi che i miei riferimenti siano completamente sballati, cosa che mi fa subito notare l'istruttore del Carlo Rossi Driving Camp che, fiducioso, mi siede accanto. Il primo giro lo faccio piano giusto per prendere confidenza con le reazioni della GT-R, che è sportiva e bilanciata sì, ma è pur sempre un "macchinone" che passa la tonnellata e mezzo e ha i suoi tempi di reazione.
IN ANTICIPO Sarà forse per questo e che il mio cervello arriva sempre in anticipo quando si tratta di andare alla corda, e in ritardo quando c'è da staccare prima delle varianti. Insomma le mie reazioni da motociclista sono un po' troppo anticipate e anche se la traiettoria è sempre quella sono i tempi a cambiare. La GT-R si comporta come se capisse i miei problemi, e mi dà una gran mano. Appena perdo il retrotreno lei lo riporta in linea da sola (con il cruscotto che si illumina come un albero di natale). In frenata inserisce l'ABS ma in modo mai troppo repentino o invasivo (il grip, soprattutto alla Roggia, è davvero poco), riprendendo aderenza in modo estremamente rapido.
ELETTRONICAL'elettronica di controllo di questa Nissan è davvero incredibile e finisce che, anche in una situazione difficile come il bagnato, si riesce ad andare forte. Il secondo giro è quello del gusto. Scarico le marce una dietro l'altra con le palettine dietro al volante e i rapporti si innestano davvero con una rapidità impressionante, qui sì che è meglio di una moto… Staccata decisa alla prima variante, poi curvone in pieno snocciolando le marce e devo dire che auto o moto che sia, affrontare la Biassono in pieno fa sempre un certo effetto…
A 250, IN SILENZIO L'effetto della velocità in un'auto è decisamente più smorzato rispetto a quello di una moto, soprattutto se l'auto è silenziosa come la GT-R, a cui se devo fare un appunto è proprio quello di avere un sound per me troppo ovattato e poco coinvolgente. Ma il motore spinge di brutto e la riprova è che, anche uscendo piano (a causa del bagnato) dalla Lesmo 2, si arriva a staccare per l'Ascari con il contachilometri che sfiora i 250 indicati. Questa sì che è roba da moto.
OBBIETTIVO 3.5 Finiti i giri di pista (che nel frattempo si è anche asciugata) scatta la gara vera e propria: l'obbiettivo è vincere nella classica accelerazione 0-100, pratica che la GT-R (in questo caso abbiamo le vetture "normali" e non la Spec-V) dichiara di poter sbrigare in soli 3,5 secondi. Le due GT-R si dotano di strumentazione satellitare e si dà il via alle danze.
SUBITO DENTRO Nel sorteggione capito nel primo gruppo, il che non è il massimo perché gli altri riescono a imparare dai tuoi errori e si sa che, anche se è un gioco, una gara è sempre una gara. In fondo fare partenze a razzo con la GT-R non è poi così difficile. Con il launch control fa praticamente tutto lei. Prima innestata, piede sinistro sul freno, destro "a tappeto". Il sistema di partenza porta il V6 tremilaotto a circa 3.500 giri, regime che corrisponde alla coppia massima.
FASOTUTOMI Molli il freno e dopo un istante di esitazione parti come lanciato da una fionda, la GT-R non sgomma, non scarta, va solo avanti, e veloce. Devi solo stare attento ad azzeccare il regime giusto dell'innesto della marcia successiva perché il V6 sale davvero molto in fretta e se pensi di cambiare al limite della zona rossa becchi il limitatore e sei fregato… La leggera impasse che accompagna lo stacco del freno può sembrare una perdita di tempo prezioso, in realtà l'elettronica ottimizza tutto, e tutti quelli che hanno provato a fare diversamente hanno fatto peggio.
SUL FILO DEI MILLESIMI In gare come queste in cui si lotta sul filo dei millesimi tutto conta, anche il peso di chi guida, 30 kg in più o in meno fanno la differenza anche quando si hanno a disposizione 485 cv. Il primo responso strumentale dice 4.01, non male se consideriamo che la GT-R oltre a me trasporta anche l'istruttore che certifica il tempo. Con il secondo "lancio" faccio leggermente peggio 4:09 perché un istante di ritardo nel cambio marcia basta per farmi pizzicare il limitatore. Tuttavia sono secondo (il tempo migliore è di 4.00) per quasi tutto il tempo finché non vengo buttato fuori dal podio prima da un 3:99, poi da un 3:98 realizzato da Tania Cagnotto (la tuffatrice che, non per prender scuse, pesa 30 kg in meno di me - ho deciso mi metto a dieta) e da un 3:96 che resterà il miglior tempo di giornata. Non si vince niente, a parte l'emozione di salire davvero sul podio di uno dei circuiti più veloci del mondo.
COMPLIMENTI ALLA TRASMISSIONE Ma a vincere direi che è stata la trasmissione della GT-R. Francamente mai avrei pensato che potesse resistere a 100 accelerazioni senza fare una piega e guardate che io di pieghe me ne intendo…