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Prova

Citroën C6


Avatar Redazionale, il 25/11/05

19 anni fa - A cavallo tra passato e futuro.

La Citroën torna tra le ammiraglie e lo fa alla sua maniera, con un'auto fuori dagli schemi che farà come al solito discutere. All'altezza della tradizione anche il comfort, da grande passista. A prezzi da 43.700 euro in su.

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RICETTA DELLA CASA Passano gli anni, cambiano le mode e i gusti del pubblico ma i due ingredienti principali della ricetta della Casa restano sempre gli stessi: cofano lungo e coda rastremata. L'ammiraglia Citroën è così da sempre: DS, CX e XM hanno via via tracciato il cammino che ora la C6 segue puntuale. Un denominatore comune che non ha tarpato le ali alla fantasia dei designer, lasciati liberi di osare come abitudine del double chevron.

CHAPEAU

Quanto siano calcolati i rischi che si sono presi uscendo dal seminato non è facile a dirsi. A ogni sua apparizione la C6 ha fatto discutere molto e certamente lo farà anche in futuro. Quel che è certo è che gli stilisti Citroën sono riusciti comunque nel non facile compito di fondere la tradizione del marchio con forme originali. Chapeau, alors!

PETTO IN FUORI

Ogni profilo della C6 rivela una personalità prorompente, a partire dal muso un po' spiovente. L'ammiraglia francese pare quasi gonfiare il petto per mostrare fiera lo stemma della Casa, che si estende per tutta la larghezza del frontale grazie a due listelli cromati che collegano i fari. Questi ultimi hanno dimensioni contenute e una forma allungata che invita lo sguardo a scivolare lungo la fiancata.

PANCIA IN DENTRO

Vista di lato, questa Citroën sfoggia un taglio molto pulito, quasi da coupé, che evoca lo spirito della CX. La linea di cintura, leggermente a banana, spiove verso la coda, riprendendo il disegno filante del padiglione. La vista posteriore è quella più atipica, con un cofano bagagliaio corto e tozzo, affiancato da luci a mezzaluna leggermente in rilievo. Al centro, il lunotto ha invece una curiosa forma concava e pare trattenere il respiro per favorire le operazioni di carico. D'altronde, con un volume utile di 488 litri, il bagagliaio della C6 consente anche trasporti eccezionali.

VIAGGIO NELLO SPAZIO

Il vero punto di forza della neonata della Citroën sono però le dimensioni dell'abitacolo. Lunga 491 cm, larga 186 e alta 146, con un passo di ben 290 cm, la C6 vanta a detta della Casa un'abitabilità record per la categoria. Paragoni a parte, lo spazio abbonda davvero e chi viaggia dietro ha la possibilità di accavallare le gambe anche se non pratica abitualmente lo yoga.

FERRO DI CAVALLO

Audaci nel disegnare ma forse un po' superstiziosi, gli stilisti Citroën fanno ampio ricorso alla forma del ferro di cavallo all'interno dell'abitacolo. La si ritrova infatti sugli schienali dei sedili e sulla consolle centrale, che ha forme molto nitide, così come il resto della plancia. La qualità delle finiture ha molti alti e qualche basso, con schiumati di pregio nella parte superiore della plancia e lievi imperfezioni in alcuni accoppiamenti, che potrebbero essere però sistemate da qui a febbraio, quando la C6 entrerà in listino in Italia.

SOLO AUTOMATICA

Come già annunciato da tempo, i motori previsti sono due, ambedue con schema V6 e abbinati a un cambio automatico a sei marce con funzione sequenziale. Per chi ama rifornirsi alla pompa verde c'è il tre litri a benzina che eroga 215 cv a 6.000 e che ha una coppia massima di 290 Nm a 3.750 giri. Per i più numerosi seguaci di Rudolf Diesel c'è invece il 2.7 HDi biturbo da 208 cv a 4.000 giri, dotato di una coppia di 440 Nm a 1.900 giri. In entrambi i casi la velocità massima è di 230 km/h mentre il tempo impiegato nello scatto da 0 a 100 km/h è di 9,4 secondi per la C6 a benzina e di 8,9 per quella diesel. Quest'ultima esce vincente anche dal confronto dei consumi: per percorrere i canonici 100 km si accontenta di 8,7 litri di carburante, contro gli 11,2 richiesti dalla sorella.

UNA SOLIDA BASE

La C6 può essere ordinata in tre livelli di allestimento: base, Pallas ed Exclusive. Della dotazione di serie della versione base fanno parte le sospensioni idropneumatiche con ammortizzamento variabile istantaneo, i fari bi-xeno con lavafari, il cruise control, il climatizzatore bi-zona, cerchi in lega, i sedili elettrici, i tergicristalli e i fari ad accensione automatica, l'impianto stereo e la bellezza di nove airbag. Sul fronte sicurezza si segnala la presenza anche di un inedito cofano attivo che limita i danni ai pedoni eventualmente investiti. Tale dispositivo garantisce all'ammiraglia transalpina le quattro stelle e il miglior risultato di sempre nella storia dell'EuroNCap nella simulazione di questo tipo d'incidente. Così equipaggiata, la C6 a benzina costa 43.700 euro, che diventano 46.500 per la HDi.

DO UT DES

Per le Pallas la Citroën chiede invece 3.000 euro tondi tondi in più. Per giustificare il maggior esborso finiscono sul piatto della bilancia vari accessori, come i retrovisori elettrocromatici, i sensori di parcheggio, i rivestimenti in velluto-Alcantara e un sistema che proietta sul parabrezza i dati relativi alla guida, come la velocità o informazioni relative alla navigazione. Ma non è tutto: le C6 Pallas hanno infatti anche cerchi da 18" contro i 17" della base, fari a orientamento intelligente e offrono più ampie regolazioni elettriche del sedile di guida.

DI TUTTO, DI PIU'

Al top della gamma ci sono infine le Exclusive, che con un ulteriore sovrapprezzo di 6.460 euro finiscono così per costare 53.160 e 55.960 euro, rispettivamente con motore a benzina e a gasolio. Il loro equipaggiamento è davvero a prova di incontentabile. Oltre a quanto già detto comprende rivestimenti in pelle abbinati a finiture in legno, sedili anteriori e posteriori riscaldabili, antifurto volumetrico e l'allarme per il superamento involontario delle linee di carreggiata. Completa il tutto un pacchetto audio telematico composto da navigatore satellitare con schermo da 7" e servizio di emergenza localizzata, telefono vivavoce e stereo con caricatore CD e 10 altoparlanti JBL, il cui suono può essere ascoltato al meglio grazie alla presenza di vetri laterali stratificati.

DI VEDETTA

Sulla C6 si siede leggermente più in alto che su altre ammiraglie. Chi ama una posizione di guida sportiva storcerà un po' il naso ma alla fine dei conti, nonostante anche l'escursione del volate non sia particolarmente ampia, chiunque può trovare una sistemazione soddisfacente. Senza sentirsi appollaiati sul trespolo, si gode così di una buona visuale sulla strada, anche se le dimensioni tutt'altro che tascabili e la forma della carrozzeria non fanno della C6 la compagna ideale nelle viuzze dei centri storici. In manovra i sensori di parcheggio sono una vera manna dal cielo.

PESO PIUMA

Appena ci si mette in movimento colpisce l'incredibile leggerezza dello sterzo. Il volante che sembra quasi girare a vuoto sul piantone e la sensazione permane fintanto che non si viaggia attorno ai 40 - 50 km/h. Per fortuna, il comando dà poi prova di una certa progressività e acquisisce consistenza con il crescere dell'andatura. Anche procedendo a 220 km/h costanti, si ha sempre l'impressione di avere in pugno la situazione, neanche si fosse alla guida del TGV.

DA CROCIERA

Non è un caso che alla Citroën guardino con particolare fiducia al mercato tedesco. L'habitat naturale della C6 paiono proprio le autobahn, dove la francesona può far valere le sue doti di nave per lunghe crociere autostradali. Il comfort di marcia è molto elevato. L'unica pecca in tal senso è rappresentata da lievi sibili aerodinamici, che si manifestano però a velocità tali da rischiare di essere coperti in men che non si dica dal suono delle sirene della Stradale...

CHIP AL POTERE

Sul fronte sospensioni, la C6 sfoggia (e non poteva essere diversamente) l'ultima evoluzione delle sue mitiche sospensioni idropneumatiche. Una centralina elettronica gestisce autonomamente due stadi di rigidità e sedici modalità di smorzamento, che variano fino a 400 volte al secondo su ogni ruota. Il tutto per assicurare sempre il comportamento ideale in base alle condizioni del fondo, alla velocità e allo stile di guida del pilota. Questi, dal canto suo, può scegliere tra la modalità normale e quella Sport, più rigida e rapida nelle reazioni, oppure può intervenire per variare l'altezza da terra, come quando occorre superare un ostacolo. La centralina alza invece di testa sua la C6 di circa 1 cm sullo sconnesso e l'abbassa invece a velocità elevate, quando entra il gioco anche uno spoiler posteriore che fuoriesce dal cofano bagagliaio.

TAPPETO VOLANTE

Sulla carta il sistema promette meraviglie e alla prova dei fatti non delude. La C6 viaggia come galleggiando su un cuscino ad aria e digerisce i colpi come se negli ammortizzatori avesse la Citrosodina. A bassa andatura le buche e i gradini più piccoli è come se non esistessero mentre a velocità sostenuta la C6 plana sulle ondulazioni dell'asfalto a mo' di gommone. Solo le sconnessioni più secche si fanno sentire ma in modo assolutamente sopportabile.

DOUBLE FACE

Stante una simile taratura, quando iniziano le curve la C6 si difende ancora bene. Certo, un po' di coricamento laterale c'è, come pure la tendenza ad allargare leggermente la traiettoria. Tuttavia se si guida pulito, evitando manovre brusche, è possibile togliersi belle soddisfazioni senza che sia necessario selezionare la funzione Sport. Inserendola, la C6 cambia comunque faccia, guadagnando quella precisione e quella scorrevolezza che le consentono di fare la sua onesta figura nel misto veloce.

COPPIA IDEALE

A ricordare che questa Citroën non è una sportiva ci sono anche i motori, entrambi più con la vocazione del passista che non con quella dello sprinter. L'affinità di coppia maggiore si ha tra la C6 e il turbodiesel. Il V6 HDi spinge con forza sin dai regimi più bassi, si sgranchisce le bielle attorno ai 2.000 giri e dà il meglio poco più sopra, allungando con discreto piglio. Il cambio è dolcissimo, con passaggi da una marcia all'altra quasi inavvertibili, anche se utilizzato in modalità sequenziale.

PROMESSE MANCATE

Quanto alla 3.0 a benzina, le sue doti migliori sono la silenziosità e la grande regolarità. Le capacità di tiro, a dispetto di una notevole cavalleria dichiarata, lasciano invece un po' a desiderare. Solo una volta superato il regime di coppia massima le risposte alle sollecitazioni dell'acceleratore si fanno brillanti ma, accanendosi sul pedale destro, si manda a farsi benedire la fluidità di guida. Meglio placare i bollenti spiriti e trattare con il dovuto rispetto Madame C6.

Pubblicato da Paolo Sardi, 25/11/2005
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