Non ha soltanto due sedili in meno rispetto alla sette posti, ma è proprio un'altra Picasso, la terza sorella delle artiste del trasformismo. Coda veloce e moderna, frontale butterato, fiancata a onda e tutta la praticità di famiglia.
UOVO DI COLOMBO Non è necessario il talento investigativo del tenente Colombo per riconoscere la continuità stilistica e funzionale tra la Xsara e la C4. La forma a uovo, con la coda arrotondata non lascia dubbi e i vetri laterali separati dalla distribuzione dei montanti a stecche d'ombrello sono un marchio di fabbrica inequivocabile.
CALCIO MARCATO Ma il tema Picasso sulla C4 è stato svolto da una matita molto moderna e originale. La coda è il pezzo forte, spinta in avanti da un calcione stilistico virtuale. Il paraurti è massiccio e alto (utile anche per proteggere nei posteggi da Suv e controSuv), il lunotto è inclinato e sembra tirare in alto le luci ben disegnate. Un calcione così forte che la linea dei vetri laterali fa una piega all'altezza dei finestrini posteriori. Piega funzionale allo stile e alla visibilità di chi siede dietro (Citroën dichiara quattro gradi in più di visibilità).
ACNE GIOVANILE Differenti nel fondoschiena, le due sorelle C4 Picasso si distinguono per la faccia butterata della cinque posti. Non si capisce perché per la versione corta in Citroën si sia scelta la strada della sportività, perforando il paraurti anteriore con finte prese d'aria, tappate da una plastica nera con un rinforzo a losanga dall'aspetto un poco economico e inopportunamente racing. Come se i genitori che si fermano a quota tre lupacchiotti avessero l'indole sportiva e gli altri fossero più posati. Match tra sorelle 1-1.
GEMELLE DIVERSE Identiche sono le due sorelle per le funzionalità e le ideuzze furbe dell'abitacolo, due posti supplementari esclusi, ovviamente. D'altronde con quella fronte alta e spaziosa del parabrezza panoramico, il gene dell'intelligenza non potrebbe che essere distribuito a piene mani in famiglia. Per novità e funzionalità le due C4 Picasso sono assolutamente identiche. Più o meno come il mio scritto che segue...
FRONTE SPAZIOSA Il parabrezza si allunga fino sul tetto come una stempiatura pronunciata, allargando gli orizzonti verso il cielo di una buona spanna rispetto alle proporzioni tradizionali. Per evitare la cottura nelle giornate più assolate, l'aletta parasole è divisa in due parti, una scorrevole, per ripristinare la copertura di un tetto normale, e una classica ribaltabile, per evitare il sole negli occhi al tramonto, tanto romantico ma tanto pericoloso. Il parabrezza è acustico, nel senso che smorza i rumori, e i vetri laterali sono disponibili anche stratificati, per il massimo comfort interno.
FINI SENZA CASINI Il parabrezza da elicottero si appoggia su montanti sottili, separati dai montanti principali su cui chiude la portiera da grandi vetri a formaggino, per completare l'effetto panoramico del posto di guida e, soprattutto, limitare il problema di visibilitàtipico delle monovolume che, con il cofano corto, mettono il montante del parabrezza proprio sulla visuale della traiettoria quando si affrontano le curve. Per chi non vuole perdere nemmeno un raggio di sole, è disponibile anche un tetto panoramico in cristallo, per un altro metro quadrato di bagno di luce.
SPACE INVADERS Visione panoramica verso l'esterno e anche verso l'interno. C4 rispolvera l'originalità delle idee di André Citroën, con una disposizione dei comandi inusuale e pensata per la praticità. La plancia è diritta e pulita, senza la classica e superconformista consolle centrale, e tutti gli strumenti sono raggruppati in un unico visore centrale, che include lo schermo del sistema di navigazione quando fa parte della dotazione, tra un visore per la velocità e uno per il contagiri. Il freno a mano è comandato da un pulsante al centro della plancia, per evitare l'ingombro della classica leva, e il cuscino del volante è fisso con i comandi di uso comune, come per tutte le C4. Una plancia che ricorda un mobile di casa più che un pezzo di automobile.
QUADRIZONA (QUASI) I comandi della climatizzazione sono distribuiti tra quattro satelliti, due piccoli pannelli ai lati della plancia per la regolazione individuale della temperatura (quello del pilota completo di tutte le funzioni) e due bocchette dedicate per i posti centralicon la regolazione della portata dell'aria. È possibile anche la ventilazione con motore spento e un sensore intercetta e lascia all'esterno l'aria quando è troppo inquinata. Non manca il diffusore di fragranze regolabile come per la C4 a 3 e 5 porte.
CIEMMEPISEI Ancora il nuovo cambio manuale robotizzato non è ancora stato degnamente battezzato e risponde al nome di Cambio Manuale Pilotato 6 Rapporti, CMP6 per gli amici. È il cambio ideale per la guida rilassata e per C4 Picasso è anche un ritorno al passato ispirato alla Dea Citroën, la DS, con la levetta infilata in alto, sul piantone di sterzo a governare tutte le funzioni scegliendo una della quattro posizioni, R, N, A e M, per Retro, Folle, guida Automatica (con cambiate in 750 millisecondi) e guida Manuale sequenziale (con cambiate in 650ms). Grazie al cambio Ciripiripì si libera spazio al centro della plancia per un cassettino refrigerato da 5,4 litri in cui infilare al fresco anche bottiglie full size, spazio altrimenti occupato dalla tradizionale leva per gli inguaribili romantici del cambio manuale.
TUTTO IN ORDINE Il cassettino refrigerato non è l'unico spazio disponibile nel minimalismo della plancia. Due grandi cassetti con coperchio nella parte alta della plancia sono pronti ad accogliere qualsiasi diavoleria può trovare posto in una borsa femminile o in un borsello maschile (davvero sta tornando di moda?) oppure anche per il caricatore da sei Cd. Il cassetto davanti al passeggero è una vera grotta di Ali Baba, capace e ben attrezzato, e grandi tasche sulle portiere oltre a vaschette e vanetti si ispirano al gonnellino di Eta Beta.
TUTTO CON UN DITODa 500 litri a 1734, larghezza massima 117 centimetri, 187 in lunghezza. È quanto bagaglio C4 Picasso riesce a ingurgitare imboccata dal suo grande portellone che si apre a filo soglia, o direttamente dal lunotto apribile. E modulare lo spazio è un vero gioco da ragazzi. I tre sedili posteriori, tutti uguali, scorrono longitudinalmente per 25 centimetri e tirando un anello in tessuto con un dito si ripiegano e allineano il dorso al livello del piano di carico.
MODUBOXLesospensioni pneumatiche autolivellanti, disponibili per tutte le C4 Picasso eccetto la 1.8 16v, evitano l'effetto fuoribordo anche a pieno carico e possono abbassare la soglia di carico di 14 centimetri per i più pigri o per chi ha già provato il colpo della strega. Optional o di serie per le C4 Picasso più lussuose c'è anche il Modubox, che non è il modulo per registrarsi a MotorBox ma la versione hi-tech e pieghevole del carrello della spesa della nonna, capace di 22kg di spesa e disponibile anche in versione isotermica, per gli appassionati di gelati e surgelati.
MANCA LA PAROLA Un'auto pensata per benino in ogni dettaglio la C4 Picasso, con una serie di piccole e grandi novità, dotazioni e optional per rendere la vita a bordo più piacevole. Dal sistema Easy parking che valuta, passando a meno di 20km/h accanto alle auto posteggiate se tra una e l'altra c'è sufficiente spazio per posteggiare. E poi i fari bi-xeno che orientano il fascio di luce in curva, l'ASL, che avvisa con una vibrazione sul sedile se si sta cambiando corsia senza freccia, le luci laterali automatiche che illuminano lo spazio vicino alla porta e il rilevatore di bassa pressione degli pneumatici.
E LUCE SIA Per i tipi solari la C4 offre tra gli optional il Pack Lumiere: un sistema di illuminazione interno che distribuisce aloni di luce sulla plancia, sulle portiere e sui montanti, rende le tasche delle portiere luminose al solo accostare della mano e mette a disposizione spot di lettura per i posti posteriori. Le C4 Picasso più dotate includono una luce nel bagagliaio che si trasforma in torcia asportabile.
I MOTORIDue motori a benzina e due a gasolio per la C4 Picasso.A benzina, un 1.8 da 127 cavalli e 170Nm a 3750 giri e un duemila da 143 cavalli e 200Nm a 4000 giri, per 185 km/h e 11,7 secondi per lo 0-100km/h e per 195 km/h e 11,3 secondi per lo 0-100km/h rispettivamente. A gasolio due motori HDI con filtro antiparticolato, un 1.6 da 110 cavalli e 240Nm a 1750 giri per 180 km/h e 12,5 secondi per lo 0-100km/h, e un 2.0 da 138 cavalli e 270Nm a 2000 giri per 195 km/h e 12,4 secondi per lo 0-100km/h. Cambio manuale a cinque marce per la 1.8, Cmp6 o automatico a 4 marce per 2.0, manuale a cinque marce o Cmp6 per 1.6 HDI e automatico a 6 marce o Cmp6 per 2.0 HDI.
I PREZZI Il prezzo della C4 Picasso è interessante, rispetto a quanto offre in termini di dotazione e di intelligenza progettuale, con 600 euro di differenza rispetto alla Grand C4 Picasso.20250 euro è il primo prezzo per la 1.8 16v Entry dotata di sette airbag, incluso quello per le ginocchia del pilota, Abs ed Esp, chiusura con telecomando, regolatore limitatore di velocità, retrovisori regolabili e riscaldabili elettricamente, assistenza alle partenze in salita, lunotto oscurato,volante e sedile guida regolabili in altezza e profondità, sette posti e computer di bordo. La Classique offre in più il climatizzatore e il minifrigo, la Elegance aggiunge i sensori luci e pioggia, il climatizzatore automaticoquadrizona,il diffusore di fragranze, il parabrezza atermico e riflettente, la radio con Cd Mp3, la luce torcia nel bagaglio, mentre la Exclusive ha praticamente tutto o quasi di serie. La più costosa delle C4 Picasso, la 2.0 HDI Exclusive con cambio automatico costa 29200 euro, 900 euro in più rispetto alla analoga versione con cambio CMP6. Per una 1.6 HDI CMP6 Elegance si spendono 25.450 euro, 800 in più rispetto alla 2.0 16v CMP6 Elegance.
COME VADodici centimetri in meno e una coda sfuggente cambiano le proporzioni tra le due sorelle C4 Picasso. Un poco pullmino la sette posti, macchinozzo moderno e agile la cinque posti. L'effetto monovolume, malgrado l'altezza sia la medesima, è minimizzato sulla cinque posti, ma ne mantiene gli aspetti positivi, come la praticità, lo spazio e la visibilità.
BELVEDERE L'idea del parabrezza a stempiatura profonda è intelligente e risponde ai fanatici dei tetti apribili, accessori ormai destinati e apprezzati soltanto da chi siede dietro per effetto del continuo e incessante aumento dell'inclinazione e dell'allungamento dei parabrezza. Con il tetto panoramico di C4 Picasso la sensazione di claustrofobia è scongiurata ed è un peccato non attraversare zone panoramiche poiché la possibilità dell'occhio di spaziare verso l'alto è davvero piacevole, quasi come un tetto apribile quattrostagioni, appunto. I montanti sottili, invece, interferiscono spesso con la linea di corda delle curve, ma essendo sottili e affiancati da un gigavetro, consentono a chi guida C4 Picasso di evitare pedoni che incautamente attraversano dietro l'angolo e di impostare correttamente le curve. Quella che può sembrare una idea di marketing in realtà offre una sensazione piacevole di stare in auto.
QUALITA' 5 STELLE Stupisce di C4 Picasso il rapporto qualità/prezzo. La sensazione all'esterno di auto solida e ben fatta continua anche all'interno, con materiali ineccepibili per la categoria, finiture di buon livello e una serie di idee intelligenti a dimostrazione della teoria per cui fare le cose bene e con intelligenza costa quanto farle male o in maniera banale. L'ambiente in cui C4 Picasso accoglie i suoi ospiti appaga l'occhio, il tatto e stimola anche neuroni e sinapsi, con il piacere di trovare dove serve dettagli pensati con intelligenza. La C4 Picasso sotto il profilo delle originalità delle soluzioni è più figlia della DS di quanto non lo sia la figlia naturale della Dea, la C6. Anche se non tutte le ideuzze sono di serie su tutte le versioni, rendono davvero la vita a bordo più piacevole.
IL PESO DELLA TRADIZIONELa posizione di guida è da monovolume, un poco alta e in piedi, ma comunque confortevole e in linea con il ruolo panoramico della C4 Picasso. La sensazione percepita anche da fermo, quando si manovra la portiera/forziere, e fin dai primi metri è di un'auto pesante, con qualsiasi motore. Sensazione piacevole per chi apprezza la percezione del peso come indicatore di qualità, ma che influisce sulle doti di agilità della C4 Picasso. Messa sulla bilancia, la tuttavetri francese fa segnare valori compresi tra i 1.545 delle versioni a benzina e i 1.715 delle versioni a gasolio, più o meno quanto pesano le concorrenti dirette, ma la C4 sembra un poco più pesante. E i circa 40 chilogrammi di differenza con la Grand C4 Vien Dal Mare, come lasciare a casa il ragazzino, non spostano molto carattere e prestazioni.
DURO LAVORO Anche la regolazione morbida delle sospensioni, pensata più per il comfort che per le strade da prova in salita, trasforma la C4 Picasso in una finta grassa, con il peso che si appoggia all'esterno nelle curve o che spinge sulle ruote anteriori, rendendo facile agli incauti ottenere il sottosterzo, con la C4 Picasso che tende a raddrizzare le curve. È pensata per grandi viaggi famigliari con ritmi vacanzieri, con grande comfort acustico e dinamico, anche se il continuo dondolio che segue le irregolarità della strada anche in rettilineo può stuzzicare apparati digerenti sensibili. Bambini con vomitino astenersi...
OKKIO AL BOMA Non è pensata per le galoppate, ma il bravo pilota riesce comunque a tirarne fuori il meglio. La C4 Picasso non tradisce, avvisa per tempo che il peso sta partendo per la tangente, anche se il suo dondolio rende difficile il passaggio diretto tra curva e controcurva, con il capoccione vetrato che oscilla da un bordo all'altro come in una strambata violenta e in alcuni passaggi sarebbe meglio munirsi di trapezio e di marinai belli in carne. Nei passaggi del peso da un bordo all'altro, poi, dove va a finire il peso, se davanti o dietro, lo si capisce soltanto quando si riappoggia.
CARATTERE FAMIGLIARE A benzina o a gasolio, i motori della C4 Picasso sono discreti nelle loro manifestazioni tenendo sempre basso il tono di voce per non turbare l'ottimo comfort dell'abitacolo. Che sia il duemila a benzina o uno dei due diesel HDI, nessuno offre una sensazione di accelerazione bruciante, semmai di una costante progressione. Se andate sempre di fretta o pensate di viaggiare spesso a pieno carico è meglio pensare a uno dei duemila, altrimenti il millesei HDI è un buon compromesso tra prezzo e prestazioni, con consumi ridotti.
CIRIPIRIPI' Il cambio CMP6 si è ormai guadagnato un posto sul podio dei migliori cambi manuali robotizzati attualmente sul mercato, velocissimo nelle cambiate e con logiche di funzionamento in automatico perfette per qualsiasi disciplina, turistica o sportiva. La risposta del cambio al tocco della paletta è immediata, fulminea, e l'unico difetto è l'avere le palette solidali con il piantone invece che solidali con il volante, scelta che costringe a staccare le mani dal volante se si vuole cambiare in curva e, da bravi piloti, si tengono le mani nella corretta posizione delle nove e un quarto. Peccato comprare una C4 Picasso con la solita leva piantata nel mezzo della plancia come Excalibur nella roccia.
AUTOMATIQUE Per chi si lascia turbare anche dal minimo ritardo del cambio CMP6, al motore HDI da 136 cavalli è abbinato un normale cambio automatico a sei rapporti, sempre comandato dalla magica levetta e dalle palettine sul piantone. Il motore a gasolio di punta rende più agile ogni manovra e la risposta pronta del cambio, con passaggi marcia veloci e quasi inavvertibili, agevola ancora di più scatti&scarti. Il rumore, come per tutte le configurazioni motoristiche della C4 Picasso è contenuto in ogni situazione. Sul comfort acustico della C4 Picasso non si discute.