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Citroën C4 Coupé 1.6 HDI


Avatar Redazionale, il 08/05/06

18 anni fa - Tutto l'anticonformismo della Casa francese

Oltre tremila chilometri con la coupé che incarna tutto lo spirito anticonformista della Casa francese. Nel bene e nel male. Ecco come è andata.

CUNEIFORME È stata pensata nel segno del cuneo, e ovunque riprende questo "leit motiv" tanto caro alla Citroën da farne il proprio simbolo, con i due "chevron" uno sopra l'altro. E segna un taglio netto con le precedenti esperienze nello stesso settore di mercato, valide magari ma prive di personalità. La C4 infatti fa ciao ciao con la manina a Xsara e Xantia, lontane anni luce dal punto di vista del design e della tecnologia. Disponibile in due diverse versioni, berlina con la coda tonda, e coupé con la coda a cuneo, la C4 è assolutamente personale e dinamica: può non piacere, ma di certo non la si ignora.

DR JECKYLL E MR HYDE Due diverse personalità unite dallo stesso telaio: paciosa, tranquilla e sorniona la berlina, cattiva, affilata e aggressiva la coupè, due modi per essere cliente Citroën, due modi diversi di declinare lo stesso verbo, C4. Noi abbiamo provato la Coupé, che costa poco meno della corrispondente versione berlina.

IMPRONUNCIABILE Il nome completo (C4 Coupé 1.6 HDi 16V 110 FAP VTR) è lungo e quasi impronunciabile come le cittadine inglesi. Indica che la vettura è dotata del propulsore 1600 common rail Euro 4, con testata a 16 valvole e filtro antiparticolato di serie, che la rende perfetta per le domeniche ecologiche e i blocchi del traffico. L'allestimento è quello intermedio VTR (si posiziona tra il Classique e il VTS) e offre un bel po' di cosine interessanti di serie, ma non tutti i gadget su cui tanto si è puntato nella campagna pubblicitaria.

TECNOLOGICA Cercavamo i fari bixeno adattivi, ma ci siamo dovuti accontentare dei classici alogeni (ottimi peraltro). Abbiamo fatto un nel po' di slalom per sentire le promesse vibrazioni al sedile del sistema ASL, che avvisa il guidatore quando si sorpassano le linee di demarcazione della carreggiata, ma niente vibracall. Per averli avremmo dovuto scegliere l'allestimento più costoso e pagare un supplemento. La dotazione di serie è comunque ampiamente sufficiente e comprende tutto quello che ci si aspetta da una vettura che, su strada, supera i 20mila euro.

SUPERDOTATA Via libera dunque a una moltitudine di airbag, ABS con ripartitore elettronico di frenata e aiuto alla frenata di emergenza, servosterzo ad assistenza variabile, climatizzatore, fendinebbia, specchi elettrici, e cerchi da 17" con pneumatici extralarge. Ma ci sono anche alcune chicche interessanti come il volante con la parte centrale fissa e la corona in pelle, il diffusore integrato di fragranze, che diffonde per l'abitacolo il vostro profumo preferito, il cassetto portaoggetti refrigerato per tenere al fresco i documenti di circolazione e una bevanda (visto lo spazio ridotto), e l'ESP (disinseribile, ma che si reinserisce da solo dopo i 50 km/h).

SOTTO CONTROLLO Interessante tenere tutto sotto controllo dal volante, anche se l'utilizzo della moltitudine di tasti che governano il computer di bordo, il clima e altre funzioni non è certo intuitivo. Ogni sezione ha due o quattro pulsanti e una rotella, i simboli che ci sono sopra non sono molto intuitivi, e c'è bisogno di un bello sforzo mentale ogni volta che se ne vuole usare uno, quando invece dovrebbe essere il contrario. Segnaliamo però l'utilità di poter inserire il ricircolo direttamente dal volante, con tempi di reazione pari a zero quindi in caso di nuvole di particolato improvvise

LIMITATA Interessante il doppio limitatore di velocità, sempre posto in mezzo alla corona del volante: può fungere da cruise control, per mantenere una determinata velocità (fantastico da utilizzare nei paesi più severi, come la Svizzera, per salvare il portafogli), o da vero e proprio limitatore di velocità. Impostando 60 km/h, la macchina non sarà in grado di superare questa velocità anche premendo quasi tutto l'acceleratore, salvo sbloccarsi in eventuali situazioni di emergenza proprio schiacciando a fondo. Un controllo di questo tipo è molto utile quando non si vuole prestare troppa attenzione al tachimetro, ma non si può nemmeno mantenere una velocità costante a causa della morfologia del percorso, ad esempio un passo di montagna

CONFORTEVOLE MA SPORTIVA La versione VTR si posiziona quasi al top della gamma C4, e nonostante abbia cerchi da 17" con pneumatici ribassati e un assetto decisamente rigido e sportivo per essere una Citroën, sorprende per il comfort di marcia e per la buona qualità della vita a bordo. Vani portaoggetti ovunque, sedili sagomati ma ben imbottiti, un climatizzatore bizona efficiente e silenzioso, i già citati comando al volante che dopo un po' di apprendistato consentono di comandare l'intera vettura dal volante, offrono al pilota e al passeggero una garanzia di viaggi da "business class". Lo stesso non si può dire dei poveri malcapitati che hanno vinto il viaggio premio sui sedili posteriori...

DUE POSTI SECCHI? Che la C4 sia omologata per 5 persone non lo mette in dubbio nessuno, ma la voglia di far salire qualcuno ai posti dietro passa già all'apertura della portiera, lunghissima e talmente pesante da risultare quasi impossibile da aprire per chi è seduto dietro. Discutibile anche il sistema di ribaltamento dei sedili, con un gancio poco pratico e uno spazio davvero ridotto per il passaggio. Il resto lo fa l'inclinazione della panca posteriore, che obbliga il malcapitato a delle vere e proprie prove ginniche per saltar fuori dalla vettura, con la magra consolazione di avere comunque a disposizione uno spazio "sufficiente" (ma niente di più). In parole povere, dietro non si viaggia scomodi, ma il problema è entrare e soprattutto uscire... I miracoli non li può fare nessuno, e con soli 4,27 metri di lunghezza non ci sono molte soluzioni se si vuole mantenere un bagagliaio degno di questo nome

VEDO NON VEDO Note dolenti giungono anche dalla visibilità posteriore, davvero risicata a causa della particolare forma della coda, e soprattutto ridicola in caso di forte pioggia, quando il vetro posteriore si sporca e il piccolo tergicristallo ne libera una parte così piccola da risultare praticamente inutile. In aiuto nelle manovre arriva l'assistenza sonora, precisa e ben direzionata e poi, curiosamente, la linea di demarcazione tra le due parti del vetro, che durante la guida normale è percepita come una bella riga nera in mezzo allo specchietto (che toglie visibilità...), di notte diventa un ottimo toccasana per eliminare il fastidio dei fari delle vetture in arrivo.

FINALMENTE SI GUIDA Bella da guidare, veramente. Che sia un viaggio in autostrada a 140 di cruise control, o una strada di montagna tutta curve, la C4 non vi farà rimpiangere una comoda berlina o una sportiva grintosa. Silenziosa quanto basta per poter parlare senza alzare troppo la voce anche a velocità da autostrada tedesca, ma rigida e reattiva alla minima rotazione dello sterzo, aiutata in questo caso dalla gommatura da 17" pollici che sicuramente garantisce un pizzico di sportività in più. L'intervento dell'ESP è un fatto da prima pagina, poiché raramente interviene e spesso è solo per tenere a bada la generosa coppia del motore turbodiesel

GRAN MOTORE È un 1.6 ma ha la coppia di un 2500 a benzina (240 Nm a 1750 giri) e in questo periodo in cui il diesel va tanto di moda, non possiamo fare altro che consigliarlo, anche perchè è la stessa Citroën che nelle sue brochure pubblicitarie inserisce un comodo "dieselometro", indicando dopo quanti km annui di percorrenza il diesel conviene rispetto alla corrispettiva versione a benzina, che in questo caso ha pure pari potenza. Per Citroën, conviene dopo soli 11.454 km percorsi ogni anno, una cifra molto bassa anche grazie agli ottimi consumi di cui è capace questo 4 cilindri sedicivalvole (ma le 16v non erano appannaggio solo delle sportive a benzina una volta?). Difficile scendere sotto i 15 km/l in autostrada e nei percorsi misti, anche sfruttando per bene il motore, mentre in città il muro psicologico dei 10 km/l rimane lontano, anche se non di molto...

VA FORTE! Non si deve per forza rinunciare alle prestazioni per avere consumi così modesti... La C4 scatta bene nella prova semaforo e allunga con decisione fino a poco meno di 4500 giri; nelle riprese basta avere l'accortezza di passare i 1500 giri per non sentire mai l'esigenza di scalare marcia. Un motore indovinato che si sposa alla perfezione con le caratteristiche dinamiche della C4, e che, lo ricordiamo, è Euro 4 e pure dotato di filtro antiparticolato FAP. Il tutto per 20.150 Euro, che posizionano la Citroën un bel po' sotto la "upper class" tedesca e in piena concorrenza con le altre francesi e le italiane..., rispetto alle quali può vantare una linea sicuramente personale, un eccellente bagaglio di tecnologia, e un buon mix di comportamento stradale e prestazioni. Con qualche piccola pecca riguardo all'accessibilità a bordo che, ahimè, in questa versione 3 porte, sarà difficilmente eliminabile...


Pubblicato da Marco Zamponi, 08/05/2006
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