Citroën brucia sul tempo le socie in affari, Peugeot e Toyota, e presenta per prima la sua Citroën C1 HDi. Agile e divertente su ogni percorso, è già in vendita a un prezzo un po' più altino della versione a benzina.
MOSSA OBBLIGATA Alla faccia della corsa a perdifiato del prezzo del gasolio, le diesel non perdono terreno e continuano a mietere ampi consensi anche in un segmento per tradizione feudo dei motori a benzina, come quello delle citycar. L'offerta di almeno una versione a gasolio sulle proprie piccole è così quasi un dovere per le Case e la casa del double chevron non si è fatta certo pregare, allestendo al volo una Citroën C1HDi pronta a rifornirsi alla pompa nera.
MISSION IMPOSSIBLE Riconoscere a prima vista, per la strada, la C1 Hdi è un'impresa praticamente impossibile, anche se muniti di una lente d'ingrandimento e di uno spirito d'osservazione alla Sherlock Holmes. Faccia paffuta, sorriso aperto e occhioni spalancati ne fanno l'esatta fotocopia dell'allegra sorella a benzina. Da fuori, l'unico sistema per smascherarla consiste nell'attrezzarsi di cornetto acustico e prestare attenzione al caratteristico timbro di voce.
SI FA IN TRE Intendiamoci, nulla a che vedere con certi diesel vecchia maniera, con timbro alla Sandro Ciotti. Il piccolo diesel francese non è neanche tanto invadente, con una voce non particolarmente roca o borbottante. Questo motore è la terza variante sul tema 1.4 HDi che esce dal cilindro PSA, dopo le versioni da 69 e 90 cv già viste (e apprezzate) nei listini dei vari modelli del Gruppo e di marchi rivali, come per esempio Ford e Mazda.
PRATICAMENTE ASTEMIO Per adattarlo alle esigenze della C1, come della Peugeot 107 e della Toyota Aygo che lo monteranno a breve, i tecnici francesi gli hanno imposto una cura di bromuro. La potenza scende a "soli" 55 cv erogati a 4.000 giri, con una coppia massima di 130 Nm a 1.750 giri. Con meno cavalli da far abbeverare, i consumi sono quanto mai contenuti. In città e su strada extraurbana la richiesta di gasolio è rispettivamente di 5,3 e 3,4 litri ogni 100 km, mentre sulla stessa distanza il consumo combinato è di 4,1 litri. Per la velocità massima la Citroën parla di 154 km/h e il tempo dichiarato nello scatto 0-100 km/h è di 15,6 secondi.
POCHI MA BUONI A pelle, questi dati paiono credibilissimi, anzi viene quasi da supporre che alla Citroën abbiano deciso di fare i modesti. Complice il peso contenuto in soli 880 kg (890 per la cinque porte) e le dimensioni tascabili, la C1 1.4 HDi si muove sin dai primi metri con una vivacità sorprendente. Il motore è fluido e pastoso a ogni regime. Accetta di buon grado di girare basso, senza mai opporre rifiuti se c'è da guadagnare giri e velocità. Volendo, si può procedere in quinta anche a 60 km/h, senza che ci siano strappi o irregolarità in ripresa. Certo, se si vuole completare rapidamente un sorpasso, la scalata resta la soluzione migliore. La spinta attorno al regime di coppia massima è consistente e le doti di allungo sono sorprendenti.
NIENTE AUTOMATICO Per restare invece incanalati nel traffico si può mettere la marcia lunga e far finta di avere il cambio automatico. Si fa in pratica di necessità virtù, dato che il Sensodrive offerto con C3 e C2 per il momento non arriverà a equipaggiare la C1. Il manuale a cinque marce si comporta comunque bene, con una corsa abbastanza contenuta e innesti sufficentemente nitidi e veloci. Continua invece a deludere l'aspetto della leva, di stampo minimalista, così come i comandi della climatizzazion e degli alzacristalli, oltre ai pannelli delle porte. Che la C1 sia essenziale non si scopre però adesso e questi sono peccati tutto sommato veniali.
A TESTA ALTA Al limite ci si può lamentare un po' per la scarsa insonorizzazione, che fatica a tener fuori dall'abitacolo i decibel generati dai flussi aerobinamici, dal rotolamento dei pneumatici e dal laborioso mulinare del motore. Davvero un peccato, perché dal canto loro le sospensioni non prestano il fianco a grandi critiche e i sedili, con schienale alto e poggiatesta integrato, non affaticano nemmeno dopo viaggi da globetrotter.
SA DIVERTIRE L'assetto è indovinato, non soffice come vorrebbe la tradizione francese ma più vicino al gusto internazionale. Il baricentro basso, l'entità minima degli sbalzi e la larghezza delle carreggiate in rapporto al passo regalano alla C1 un comportamento divertente. La tenuta di strada buona e le reazioni in caso di rilascio sono sempre graduali e sincere. Il maggior peso che grava sull'avantreno e la coppia più robusta rispetto alla versione a benzina non bastano a mettere in crisi gli esili pneumatici 155/65-14, una misura che sulla carta sembrerebbe pensata più per abbattere i consumi che non per pennellare le traiettorie. In termini di piacere di guida, la C1 1.4 HDi vince a mani basse confronto in famiglia con la 1.0i, nonostante quest'ultima abbia prestazioni assolute più vivaci, specie in accelerazione. La maggior elasticità del turbodiesel rende più efficace e rilassante la guida disinvolta.
STRADA FACENDO Tutto ciò ha però un prezzo e non solo in senso figurato. A parità di equipaggiamento, la C1 diesel - non disponibile nell'allestimento base C1ty - costa 1.450 euro più della 1.0i a benzina. Rispetto a quest'ultima, non le resta che macinare ogni anno chilometri su chilometri per recuperare dal benzinaio, centesimo dopo centesimo, lo svantaggio iniziale. Alla Citroën credono che una simile prospettiva risulterà indigesta all'acquirente tipo della C1 e stimano che gli ordini della versione HDi si collocheranno attorno a una quota del 15%. Sinceramente meriterebbe di più...