Alimentazione a idrogeno, tre motori elettrici, drive-by-wire integrale: alla guida dell'auto del futuro. Per scoprire cosa guideremo tra pochi, pochissimi anni.
COM'E' L'aspetto è quello di un Suv dallo stile moderno, con grandi bocche di ventilazione scavate nel paraurti anteriori come una Porsche Cayenne e linee tese sportive. Le bocche di ventilazione, però, ci sono anche in coda, e belle grandi. Strano, no? La Chevrolet Sequel non è solo moderna nello stile, ma è l'auto del futuro.
SURF A IDROGENO Ha il telaio skateboard-style, come lo definiscono i tecnici di General Motors, una struttura piatta come una tavola che protegge nella parte centrale tre bomboloni in carbonioin grado di contenere in sicurezza otto chilogrammi di idrogeno. È la dispensa della Sequel, in grado di ricaricare le batterie agli ioni di litio, come quelle dei telefonini, che a loro volta alimentano tre motori elettrici, per un totale di 3300Nm.
CHE BELLA COPPIA Sì, non è un errore di stampa: i newton metri di coppia disponibili sono proprio 3950, distribuiti tra due motori da 800Nm, uno per ogni ruota posteriore, e un motore da 2350Nm che si divide tra le ruote anteriori. Facendo la spesa di otto chili di idrogeno la Sequel si permette circa 480 chilometri di autonomia, per una velocità massima di circa 145km/h e lo 0-100km/h in 10 secondi.
4x4 La Sequel è un'auto vera: è un Suv cinque posti, pesa come un normale Suv di pari dimensioni grazie alla carrozzeria in alluminio (499cm, 2170kg), ha la trazione integrale, la distribuzione dei pesi al 50% su ogni asse ed è dotata di tutti i comfort di un'auto normale, dallo stereo al condizionatore, dai vetri elettrici a un vero bagagliaio.
V8 ELETTRICO Anche al volante la Sequel è un'auto vera. I tre motori spingono come un buon V8 americano, con un sibilo corposo, non troppo elettrico. Non si ha la sensazione di guidare un trapano, per intenderci. Anzi, la sensazione è piacevole, ma non si può pigiare troppo per non tamponare l'auto della Police che ci scorta durante la prova.
APPESI A UN CAVO Più che la sensazione di spinta dei 3950Nm di coppia, sono rimasto davvero sorpreso dalla facilità di guida e dalla sensibilità trasmessa dai comandi by-wire. La Sequel non ha un collegamento fisico che sia uno: sterzo, freni, acceleratore, tutto è comandato elettronicamente. E pensare che la Sequel è un prototipo dello scorso anno, già sostituito nei laboratori degli ingegneri da un paio di generazioni successive e più evolute.
STERZANO TUTTE Pompe e fluidi dei freni, piantoni di sterzo, cavi da bicicletta... con la tecnologia by-wire della Sequel finisce tutto nella spazzatura. Le pinze dei freni strizzano i dischi grazie alla forza di motori elettrici. Tutte e quattro le ruote sono in grado di sterzare grazie anch'esse a motori elettrici comandati elettronicamente. E l'acceleratore, ma questa è una innovazione presente già su molte auto che guidiamo tutti i giorni, hasostituito il cavetto d'acciaio con un collegamento elettrico.
PERFETTA E PERSONALIZZABILE Incredibile la sensibilità di guida, migliore di molte auto con collegamenti fisici ed eccezionale la possibilità di cambiare i settaggi secondo le proprie preferenze, magari scegliendo freni più aggressivi, sospensioni più rigide, sterzo più diretto e acceleratore più pronto quando si scarica la famiglia e si passa al gioco. Tutte le operazioni sono tenute sotto controllo dal monitor centrale che può indicare gli angoli di sterzata come tutti i flussi di carica-scarica delle batterie e dei bomboloni.
BAGNO TURCO Un'auto vera che emette dallo scarico vapore acqueo come un bagno turco, la soluzione per gran parte dei problemi di inquinamento e di riscaldamento del pianeta. Ma, se va bene, forse nel 2010, dicono in General Motors, saranno disponibili le prime auto con queste tecnologie del futuro. Il primo problema: dove fare la spesa di idrogeno? Mica ce ne affetta otto chili il salumiere: sono ottoemmezzo signo', che faccio, lascio?
SENZA MANI E poi le tecnologie by-wire, che devono passare una serie di test di omologazione e superare le paure di malfunzionamenti non facili. Non avere un bel piantone di sterzo fa paura: e se una interferenza non fa girare le ruote? E se una interferenza invece tiene giù a tavoletta l'acceleratore by-wire della vostra fiammante turbodiesel?